Longarone accetta la transazione dell'Enel per le vittime del Vajont

Longarone accetta la transazione dell'Enel per le vittime del Vajont IL PROCESSO AL TRIBUNALE DELL ' AQUILA Longarone accetta la transazione dell'Enel per le vittime del Vajont I 10 miliardi dell'Ente serviranno per risarcire prima i privati - Il fratello del sindaco ricorda la terribile notte della sciagura: « Vidi un pavimento che conoscevo, là c'era la mia casa » L'Aquila, 14 aprile. Un fatto sconcertante è emerso al processo per il disastro del Va.iont, che oggi è ripreso davanti al Tribunale presieduto dal dott. Marcello Del Forno: quindici nomi inseriti nell'elenco delle 1900 vittime della catastrofe avvenuta il 9 ottobre del '63, apparterrebbero a persone tuttora in vita, mentre 23 morti, senza nome, non sarebbero stati inclusi nella lista. ' La singolare circostanza è stata fatta rilevare ai giudici dall'avv. >.Malipiero, della difesa, il qualèfca invitato il Tribunale a compiere un accertamento per ristabilire la verità e per puntualizzare^' a sei anni di distanza dal disastro, l'esatto numero delle vittime della diga sul Vajont. L'elenco dei morti, allegato agli atti del processo, comprende esattamente 1899 nomi; a questi deve aggiungersi un'altra vittima che morì il giorno successivo. Quindi i morti ufficialmente sono 1900. Se la rivelazione del difensore risulterà esatta, il numero delle vittime del Vajont sarebbe destinato a crescere: tolti dall'elenco i nomi dei quindici vivi e aggiunti i 23 morti ignoti, la catastrofe del 9 ottobre di sei anni fa avrebbe provocato complessivamente 1908 vittime. Il colpo di scena ha determinato in aula' sensazione e scalpore, anche se l'aw. Malipiero ha fatto -presente ai giudici di avere, appreso la notizia da un giornale veneto. Per questo, il difensore, ha invitato il Tribunale a fare svolgere un'indagine in.proposito. L'udienza è stata poi impegnata dall'interrogatorio di cinque superstiti costituitisi parte civile. Tra costoro era il sindaco di Longarone, dottor Giampietro Protti. Il primo cittadino del paese che la sera del 9 ottobre del '63 fu pressoché distrutto dalla gigantesca ondata caduta dall'alto della diga del Vajont ha comunicato al presidente del Tribunale Marcello Del Forno che il Consiglio comunale, con delibera adottata sabato scorso, ha aderito alla transazione offerta dall'Enel. L'Ente nazionale elettrico, fin dai tempi dell'istruttoria, mise a disposizione dei singoli superstiti e delle amministrazioni comunali dei centri colpiti dal disastro dieci miliardi di lire. Il Comune di Longarone, dopo lunghe trattative, ha accettato la transazione. Saranno dapprima risarciti i privati. Quello che resterà sarà versato al Comune. Come ha fatto rilevare il sindaco Protti, sono circa tremila sii abitanti di Longarone che hanno accettato la transazione , con l'Ente elettrico. Non si esclude tuttavia che vi siano superstiti intenzionati a restare nel processo come parti civili. Lo stesso Protti, ad esempio, ha preso una decisione in questo senso: egli chiede una lira di risarcimento ed un giorno di carcere per gli imputati. Nella sciagura ha perduto la moglie Anna Marcella Del Maino, che era incinta di sette mesi, la figlia di dodici anni, il padre, una sorella, due nipoti, figli di un'altra sorella vedova. E' stato poi sentito.il fratello del sindaco, Gustavo. Egli quel 9 ottobre partì per Padova dove il giorno successivo avrebbe dovuto sbrigare alcuni affari. A mezzanotte venne svegliato da un amico, impiegato ai telefoni, il quale gli disse: «Deve essere successo qualcosa; forse è caduta la diga ». « Partii immediatamente — racconta oggi Gustavo Protti — in auto con mia moglie per Longarone. Man mano che procedevo la strada di ventava sempre meno praticabile. Quello che mi colpì immediatamente fu il silenzio agghiacciante, totale, irreale. A un certo punto la mia attenzione fu attratta da alcuni gradini e da un pavimento che mi erano familiari: era tutto ciò che rimaneva della mia abitazione ». (Ansa) +

Persone citate: Anna Marcella Del Maino, Giampietro Protti, Gustavo Protti, Malipiero, Marcello Del Forno, Protti