Il Rallye dell'Africa Orientale ritorna sulle strade del Kenya

Il Rallye dell'Africa Orientale ritorna sulle strade del Kenya Il Rallye dell'Africa Orientale ritorna sulle strade del Kenya Solo 49 equipaggi su 90 sono ripartiti dopo la sosta in Uganda - Gli svedesi Soderstrom e Palm ancora al comando - L'arrivo previsto per domani a Nairobi (Dal nostro inviato speciale) Rampala, 5 aprile. Dopo che il presidente del Kenya, Jomo Keniatta, aveva dato il via nel primo giorno di corsa, oggi è toccato al ministro per il Turismo dell'Uganda, Alex Ojera abbassare il segnale di partenza all'East African Safari, scattato da Kampala per la sua seconda tappa. Il Rallye lascia l'Uganda (dopo dieci ore di riposo, una salutare pausa prevista dal regolamento in una gara tanto impegnativa) e ritorna sulle strade del Kenya, per concludersi lunedì sera a Nairobi. Gli svedesi Soderstrom e Palm sulla Ford berlina 20 M sono sempre in testa alla corsa, ma il traguardo finale è ancora molto lontano ed il tracciato cosi impegnativo da rendere possibili considerevoli mutamenti nelle prime posizioni. Per ora le Ford occupano i primi tre posti in graduatoria, ma anche le Lancia di Aaltonen-Liddon (nona), Fall-Drews (quindicesima) e Moss-Seigle Morris (venticinquesima) possono inserirsi nella lotta per il successo. La durezza del percorso ha già fatto una implacabile selezione: solo 49 equipaggi (su 90 schierati all'avvio da Nairobi) sono ripartiti oggi da Kampala. Anche Soderstrom e Palm hanno accumulato forti ritardi sulla tabella di marcia. E' una competizione infernale per uomini e macchine, il tempo si mantiene buono, fin troppo, e al posto del fango è diventata la polvere il nemico numero uno degli equipaggi. C'è poi il pericolo dei sassi, come quello che ha frantumato il parabrezza della Fulvia di Aaltonen, costretti ieri a viaggiare per centinaia dì chilometri in condizioni di estremo disagio. Noi stessi che abbiamo seguito per un lungo tratto dall'ingresso in Uganda sino alle porte di Kampala la strada del rallye ci siamo trovati qualche volta in difficoltà: gli spettatori in genere entusiasti all'eccesso tendono a sistemare in mezzo alla carreggiata file di pietre per costringere i concorrenti a rallentare e poter ammirare meglio le vetture. A volte piazzano anche foglie di banani che nell'oscurità della notte paiono temibili sbarramenti: ci si arriva sopra in velocità, magari dopo una curva, e non sono momenti lieti. Non crediamo che si tratti di atti in sé ostili, purtroppo sono estremamente pericolosi: la pista è strettissima, larga al massimo due metri e mezzo. Quella che abbiamo percorso era tracciata fra piantagioni di banani, in un susseguirsi di buche, canaletti di scolo delle acque, pietre e dossi mozzafiato. I piloti sfrecciano fra un turbinio di sassi e un mare di soffocante polvere rossastra; VEast African Safari è così per migliaia di chilometri, nessun paragone può essere tentato con le prove europee. Per di più è terribilmente facile sbagliar strada, le segnalazioni sono inesistenti sulle grandi vie di comunicazione, figurarsi in queste piste secondarie. Le tre Fulvia di AaltonenLiddon, Pat Moss e Susan Seigle Morris, Fall-Drews sono piombate quasi insieme al servizio di Kampala organizzato presso una stazione dell'Agip che In Kenia ed Uganda ha una eccellente rete di distributori: in mezz'ora i cinque meccanici della Lancia (aiutati da Eric Carlsson, il marito di Pat Moss, ex grande asso dei rallye) hanno cambiato il parabrezza della vettura di Aaltonen, sostituito gli ammortizzatori, i pneumatici e le candele, controllato le protezioni e gli impianti elettrici. Il tutto fra l'invadente curiosità di centinaia di spettatori. Le macchine sono in ottime condizioni, malgrado qualche preoccupazione per quella di Pat Moss che ha viaggiato a lungo con poco olio: la squadra italia¬ na ha ancora buone possibilità, per" ora la meta principale rimane quella di arrivare al traguardo ma si potrà ottenere di più. E' un vero peccato che Aaltonen abbia perso per l'incidente al parabrezza almeno una quarantina di minuti, senza questo ritardo oggi sarebbe partito da Kampala in seconda o terza posizione. Michele Fenu Classifica al via da Kampala: 1) Soderstrom-Palm su Ford 20M, p. 106; 2) PrestonGernsh (Cortina Lotus); 3) Hillyar-Airs (Ford 20M); 4) Singh-Bhardway (Volvo); 5) Din-Mi Ines (Datsun); 6) Armstong-Pavely (Peugeot 404); 7) Saunders-Peatling (Datsun); 8) NovicW-Cliff (Peugeot 404); 9) Aaltonen-Liddon (Fulvia); 15) Fall-Drews (Fulvia); 25) Moss-Seigle Morris (Fulvia).

Luoghi citati: Africa Orientale, Kenia, Kenya, Nairobi