Fastosa « Turandot», sul piccolo schermo

Fastosa « Turandot», sul piccolo schermo LA CRONACA TELEVISIVA Fastosa « Turandot», sul piccolo schermo Stasera riprende il ciclo La pace perduta: storia d'Europa dal 1925 al '33 Ieri sera, « Turandot ». Non una registrazione in teatro, ma un fior di allestimento in studio. Regista la Wallmann, direttore Prétre, protagonista la possente soprano svedese Birgit Nilsson che grazie a due polmoni a prova di bomba può affrontare disinvoltamente un ruolo massacrante come quello della gelida, crudelissima (e antipatica) principéssa. Attorno a lei il paffuto e squillante tenore Cecchele e la soprano Gabriella Tucci che impersonava Liù, la tipica creatura pucciniaria votata all'amore tormentoso é al sacrmcic'.istìpremo. Uno spettacolone, niente da dire. Bastava vedere le masse impiegate nel primo atto per rendersi conto che in fatto di mezzi non si era certo risparmiato. La questione è, a nostro personale giudizio, che s'adattano assai meglio al teleschermo . quelle opere che hanno un numero relativamente piccolo di personaggi. Il regista allora ha modo di inquadrare le scene con calma, senza particolari problemi, lasciando che il canto e la musica dominino. Quando invece si va nel grandioso, cominciano i grossi guai: bisogna in questo caso saltare da un particolare all'altro, da un primo piano all'altro per riuscire a dare un'idea del fastoso insieme: ed è fatale che la ricerca del dettaglio (che magari può dar luogo ad un'inquadratura bellissima) finisca col distògliere il pubblico dalla musica. In più — ma questa è una vecchia storia — i cantanti ricorrono ancora e con frequenza a certi gesti e a certa mimica del volto che sono legati alla retorica del vecchio teatro: gesto e mimica che le telecamere sottolineano con crudezza. Per un complesso di motivi, dunque, ima « Turandot » è preferibile gustarsela da lontano e dalla platea seguirla lassù, su un palcoscenico, in un alone di magica fiaba rivestita di note. Compressa dentro 11 video e portata a mezzo metro dal nostro naso, perde fascino e in determinati momenti — ed è quello che è capitato ieri sera — assume l'irriverente .aspetto di un colosso hollywoodiano impiantato su imo sfarzo sfavillante ed esuberante da rivista. Naturalmente tanta ricchezza e tanti preziosismi non avranno offuscato presso il pubblico — vogliamo sperare — la splendida prestazione della terribile Nilsson, degli altri cantanti e, al comando della bacchetta di Prétre, dell'eccellente orchestra sinfonica della Rai di Torino e del non meno encomiabile coro. ★ * In alternativa alla «Turandot », un varietà di divi e divetti della musica leggera colti mentre urlavano tra le neri. Strano che la tv non abbia aspettato ancora un po' e non l'abbia incluso tra 1 programmi canori dell'estate. ★ ★ Stasera riprende la trasmissione di Hombert Bianchi e Amleto Fattori « La pace perduta» di cui abbiamo visto, qualche tempo fa, la prima parte. La trasmissione, attraverso ampi filmati ed interviste ad esperti e storici, si propóne di illustrare le precarie condizioni di equilibrio in cui vennero a trovarsi l'Europa e il mondo dopo il grande massacro della guerra 1914-1918: un equilibrio che si ruppe beh presto e che lasciò libero il terreno per un nuovo spaventevole conflitto. Alle 22 circa, «Mercoledì sport » con la cronaca di un avvenimento sportivo non precisato. Alle 15,55, sul « secondo», ripresa diretta da Como della partita di calcio Italia-Portogallo juniores. Ancora sul secondo canale, ma alla sera, segnaliamo « Il posto», delicato film che rivelò nel 1961 il regista Ermanno Olmi: storia di un ragazzo e di una ragazza impiegati in una grossa industria e abitanti di una tumultuosa metropoli nel pieno del « boom » economico. Dopo il film, « L'approdo » che dovrebbe contenere due servizi interessanti: un dibattito, con la partecipazione di operai e studenti, sull'educazione musicale degli italiani, e un reportage sulla mostra del Guercino che si è tenuta di recente a Bologna. Alle 17,45 per i ragazzi debutterà il ciclo « Il leone di San Marco », un programma di sceneggiati (vicende avventurose e private, sullo sfondo di importanti fatti storici) che rievocheranno la decadenza di Venezia nel '700 e il lungo e doloroso cammino prima del ricongiungimento con l'Italia. ★ * Martedì e giovedì della prossima settimana andranno in onda le due puntate de Il processo di Verona di Gigi Lunari, regìa di Marco Leto: la prima puntata ricostruirà la seduta del Gran Consiglio del 25 luglio 1943; la seconda il processo svoltosi a Verona. Ivo Garrani sarà Mussolini, Giulio Girola sarà Vittorio Emanuele, mentre Franco Graziosi e Renato De Carmine impersoneranno Galeazzo Ciano e Dino Grandi. Assisteremo tra pochi giorni ad una curiosa trasmissione realizzata dalla tv inglese per onorare la memoria di Rossini: si suppone che un telecronista di, oggi incontri il musicista negli ultimi anni di vita e lo intervisti sulle sue opere, sui suoi trascorsi sentimentali, sui suoi contatti con Bellini, Paganini, Beethoven. A Rossini dà il volto l'attore italiano Guido Alberti, u. bz.