Studente processato a Firenze perché chiamò spia un professore

Studente processato a Firenze perché chiamò spia un professore L'IMPUTATO, VENTISEIENNE, NEGA OGNI COLPA Studente processato a Firenze perché chiamò spia un professore Per due volte interruppe clamorosamente la riunione del corpo accademico Firenze, 29 marzo. Con la deposizione dei testimoni citati dalla pubblica accusa è ripreso stamani davanti alla seconda sezione del Tribunale (presidente dott. Salvatore Buffoni de Praya; pubblico ministero dott. Carlo Casini) il processo contro Michelangelo Caponetto di 26 anni, studente del quinto anno di Architettura. Egli è imputato di due interruzioni di pubblico servizio, la prima il 9 ottobre 1968 nell'aula magna dell'Università mentre il corpo accademico stava eleggendo il rettore e là seconda il 24 gennaio scorso nell'aula del biennio di Architettura dov'era ih corso una riunione tra professori e « matricole ». Lo studente è accusato anche di avere oltraggiato il prof. Koenig ed altri tredici professori rivolgendo al primo, durante la seconda riunione, la frase: «... Spia! Ci dirà come egli da docente sia sceso a livello di poliziotto di piazza ». Per questo fatto il Caponet¬ to venne arrestato il 25 gennaio, a casa sua, su ordine di cattura emesso dalla Procura generale della Repùbblica e scarcerato nel corso della prima udienza del processo svoltosi il 17 marzo. Nella seconda udienza, avvenuta il 22 marzo, il collegio aveva ascoltato la versione dell'imputato ' il quale ammise di avere pronunciato quella frase, ma senza la parola « spia » né di aver voluto oltraggiare, il prof. Koenig; quindi era cominciata l'escussione dei testi che è proseguita anche oggi. Il prof. Alberto Bertolino, che presiedeva la riunione del corpo accademico del 9 ottobre 1968, ha detto che non appena vide « sulla porta dell'aula magna gruppi di studenti » sospese la seduta, giacché «a nórma di legge le sedute stesse non possono aver luogo in presenza di estranei ». La prof .ssa Emma Mandelli, assistente di matematica, non ha saputo dire quale studente pronunciò la frase im¬ putata al Caponetto e, secondo la testimone, la frase stessa non fu rivolta ad un singolo professore ma ad un gruppo di professori che —ìsecondo gli studenti — si sarebbero comportati come poliziotti e non come docenti. Un altro assistente, il professor Vittorio, Pardo-Franchetti, ha detto che durante la riunione del 24 gennaio nell'aula del biennio di Architettura non senti offese dirette a professori e, in particolare, al prof. Koenig. (Ansa) :—

Persone citate: Alberto Bertolino, Caponetto, Carlo Casini, Emma Mandelli, Franchetti, Koenig, Michelangelo Caponetto, Salvatore Buffoni

Luoghi citati: Firenze