Otto arrestati ad Aosta per traffico di eroina fra la Svizzera e l'Italia
Otto arrestati ad Aosta per traffico di eroina fra la Svizzera e l'Italia FULMINEA AZIONE DELLA POLIZIA NEI PRESSI DELL'AEROPÒRTO Otto arrestati ad Aosta per traffico di eroina fra la Svizzera e l'Italia Sono cinque cittadini elvetici e tre giovani valdostani - Sequestrato dagli agenti un chilo di droga (valore: 20 milioni) - Un altro chilo di eroina, sarebbe sparito al momento della cattura - Lo stupefacente doveva essere trasferito in aereo negli Stati Uniti (Dal nostro corrispondente) Aosta, 28 marzo. La CrimlnaJpol ha stroncato un vasto traffico di stupefacenti fra la Svizzera e l'Italia, che passava per la Valle d'Aosta. L'operazione, ha condotto finora all'arresto di otto persone, tre valdostani e cinque svizzeri, ed al sequestro di un chilogrammo di eroina -per un valore.di venti milioni. L'inohiesta, condotta dal questore di Aosta, dottor Borghinl, e dal vice questore di Torino, dott. De Luca, è ancora in corso. Ecco 1 nomi degli arrestati: Aldo Lettry, Felice Jacquln, Sergio Marqueret, di St-Rhémy; Mario Musy, Jacques Delchat, André Magnenat, Claude Balblani, Nicola Valli, cittadini svizzeri. Alle 13 di oggi la Squadra Mobile di Aosta riceveva comunicazione dal dirigente la Crimlnalpol di Milano, che due svizzeri, 11 Delchat e 11 Valli, partiti da Milano si sarebbero dovuti incontrare ad Aosta con degli amici per prelevare un carico di eroina che avevano piazzato nella capitale lombarda. L'appuntamento era per le ore 14 presso un albergo nel pressi dell'aeroporto. Partivano tre « Giulie » con il questore Borghini, 11 dottor D'Agostino, .il maresciallo Fabri e una decina di agenti. Si sapeva che il Delchat ed il Valli dovevano salire su una « 125 » verde targata Svizzera VD 18160. L'auto veniva vista parcheggiata sul piazzale di un ristorante alle porte di Aosta. All'interno del locale, sedute ad un tavolo, erano quattro persone ohe dal connotati corrispondevano al <t postini della droga ». Circondati dagli agenti, 1 quattro non opponevano resistenza. Nel frattempo, un'altra vettura svizzera con il Musy riusciva ad allontanarsi. L'auto del Musy avrebbe dovuto funzionare da ap- clcIdIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIillllll poggio nel caso In cui durante U viaggio verso Milano fosse accaduto qualche inconveniente alla « 125 ». All'Inseguimento si lanciava la « Giulia » del questore. Il Musy si dirigeva verso Villar di Quart, ma poco dopo veniva raggiunto. Condotto in questura, il gio¬ vane dapprima diceva di non conoscere gli altri, poi ammetteva di essere la loro « riserva ». Da Milano, intanto, giungevano i dirigenti della Criminalpol e si poteva fare il punto deUa situazione. Le due auto avrebbero dovuto trasferire a Milano 2 chilogrammi di eroina. Le ricerche davano però esito negativo; sulla a 125 » erano stati trovati esclusivamente due pacchetti contenenti poco più di un chilogrammo di droga. Con ogni probabilità, U Musy aveva fatto sparire gli altri due sacchetti durante la fuga. Si scopriva poi che i cinque erano In contatto con il valdostano Sergio Margueret, residente a St-Rhémy. Alla sua ricerca partivano nella serata altri agenti, il Margueret veniva trovato a bordo di un'auto con Aldo Lettry e FeUce Jacquin, che sostengono di essere completamente estranei alla vicenda. Le indagini tendono ora a stabilire quali rapporti esistano tra 11 Margueret ed 1 cinque svizzeri. La droga veniva da Marsiglia. Sulle tracce dei cinque svizzeri era anche U « Narcotlc Bureau » americano, perché da Milano l'eroina avrebbe dovuto essere trasportata in aereo in America. Italo Vaglienti f I tre valdostani arrestati: Sergio Margueret, da sinistra, Felice Jacquin e Aldo Lettry
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