Una giovane litiga con la suocera e si getta dal terzo piano con la figlia: sono morenti

Una giovane litiga con la suocera e si getta dal terzo piano con la figlia: sono morenti Corso Rosselli: il folle gesto di una donna sconvolta dall'esasperazione . ; : ■ ;• ■ : Una giovane litiga con la suocera e si getta dal terzo piano con la figlia: sono morenti Ha 20 anni, la bimba ne ha uno - La sposa non sopportava di vivere con la madre e la sorella del marito La tragica decisione ieri mattina dopo una lite - «Vittorio, tra pochi momenti io mi uccido con la mia bella Maria Teresa. Goditi i tuoi parenti » - Si veste di nero, dà la colazione alla figlia, poi la trascina nel vuoto Una sposa di vent'anni si è gettata dal terzo piano con la figlia di un anno tra le braccia. Sono morenti. La donna ha lasciato un messaggio al marito: « Sono stufa di vivere con i tuoi parenti ». Allude alla suocera e alla cognata. E' accaduto ieri mattina In corso Rosselli 82. In un alloggio di tre stanze vive la famiglia Maggio, venuta da erottole presso Macerata. Il marito — Vittorio, di 25 anni — è operalo alla Mirafiori. Da due anni è sposato con Anna Olivopotenza, la loro bimba si chiama Maria Teresa. Quando era scapolo, 11 Maggio viveva con la sorella Giuseppina, che ha 18 anni ed è sarta; l'ha ospitata anche dopo le nozze. L'ottobre scorso 11 ha raggiunti la madre, Maria Teresa Maggio di 52 anni. Doveva essere una visita di qualche settimana, ma la donna abita tuttora in corso Rosselli. La giovane sposa non gradiva la presenza delle parenti. Nella lettera lasciata al marito lo rimprovera di avere preferito la madre e la sorella a lei e alla bimba. « Ora starete bene, starai lieto senza tua moglie e tua figlia... ». I bisticci erano frequenti. I vicini affermano: « E' gente a sé, non ha mai legato con noi. Non sappiamo perché litigavano, anche perché gridavano in dialetto, che non comprendiamo ». L'altro ieri la lite più violenta e più lunga. Il pretesto lo avrebbe dato il fidanzamento di Giuseppina. Dice Vittorio Maggio: « Sì, purtroppo c'erano liti con mia madre e mia sorella. L'altro giorno stavamo decidendo la data del matrimonio fissata per quest'estate. Quindi Anna avrebbe dovuto pazientare solo pochi mesi, poi anche mia madre sarebbe tornata a Grottole ». Ma nella discussione la suocera più volte avrebbe zittito la nuora esasperandola; la giovane avrebbe aspettato solidarietà dal marito, invece si sarebbe accorta che, ancora una volta, lui era dalla parte della madre e della sorella. Hanno incominciato a litigare dopo pranzo. Sono andati avanti per tutto 11 pomeriggio. I vicini hanno sentito rumore di stoviglie rotte e sedie rovesciate. Tra le urla dei quattro, il pianto della bimba. La lite è continuata nella serata. Nessuno riusciva a dormire e qualche inquilino ha telefonato in Questura. E' arrivata una radiomobile, gli agenti hanno cercato di mettere pace. Ma appena se ne sono andati la lite ii : ripresa ed è continuata per qualche ora. Finché tutti sono andati a dormire, agitati da sentimenti diversi. . Ieri alle 5 Anna Maggio prepara il caffè al marito. Non si parlano.,.Lui va al lavoro. Poco :8bpo';escè" ancRe Giuseppina Mag^ ,gio, .nemmeno tra le due cognate o'è;;iw;^i|ifco;'La giovane magne torna a letto, ma non riesce a riprendere sonno: nessuno' sa quali sono 1 suoi pensieri in questa véglia. Ma è certamente una dònna offesa e disperata (e anche esaurita, c'è da credere), perché alle 8 si alza e scrive nervosamente una lettera, la lascia sul tavolino da notte. « Egregio Vittorio — scrive con sarcasmo al-marito —. Te lo dicevo sempre: tra pochi momenti io mi uccido con la mia bella Maria Teresa. Se la lasciassi a te, tratteresti tua figlia come me, pur di rispettare tua madre e tutti gli altri tuoi parenti. Sono stanca di fare questa vita, stufa di stare con quella gentaglia dei tuoi parenti ». E' una lunga lettera dove la donna sfoga collera e amarezza; si conclude: «Per te quelle che contano sono tua madre e tua sorella. Goditele. Ti auguro la buona Pasqua. So che risposerai e ti auguro di non maltrattare la tua nuova moglie come hai fatto con me». I dieci minuti seguenti sono allucinanti. La giovane indossa un obito nero, veste la figlia. Prepara il caffè per sé e il latte per la bimba. Fanno colazione, mentre la suocera sfaccenda nell'altra stanza. Poi prende Maria Teresa in braccio ed esce sul balcone. A sangue freddo, senza esitazioni: si sfila una collanina d'oro e la posa per terra, scavalca la ringhiera. Una caduta senza un grido, un tonfo. Accorre il portinaio, altra gente. Madre e figlia respirano ancora. La donna viene portata al Mauriziano in condizioni disperate. La bimba alla Cllnica neurochirurgica delle Molinette: ha gravi lesioni craniche e cerebrali e uno choc tale da impedirà un Intervento chirurgico. Per lei le speranze sono minori che per la madre. Hanno avvertito il marito In fabbrica. E' accorso prima dalla moglie, poi dalla figlia. E' scoppiato in pianto: « Ci vogliamo bene, ma Anna è esaurita ». Anna Maggio, vent'anni, è in gravissime condizioni Vittorio Maggio proteso sulla sua bimba morente: « Perché tanta sventura? »

Luoghi citati: Grottole, Macerata