Nel campo dell'elettronica siamo in sensibile ritardo

Nel campo dell'elettronica siamo in sensibile ritardo Inaugurato il Congresso internazionale a Roma Nel campo dell'elettronica siamo in sensibile ritardo Ferrari Aggradi rileva il distacco dell'Italia dagli altri Paesi: nel 1970 avremo 1800 elaboratori, contro 4000 in Gran Bretagna e 50.000 negli S.U. (Nostro servizio particolare) Roma, 24 marzo. La trasmissione di dati dagli elaboratori elettronici alla clientela è stata resa, anche per l'Italia, assai più facile e meno costosa. Lo ha detto il ministro Mario Ferrari Aggradi, all'inaugurazione del sedicesimo Congresso internazionale dell'elettronica. In Italia nel 1967 erano in funzione 1200 elaboratori elettronici, destinati a diventare. 1800 entro il 1970; negli Usa si arriverà per quell'anno a 50 mila elaboratori, in Gran Bretagna si passerà da 2800 a 4000 e con poca differenza in' meno si comportano la Germania e la Francia. Il distacco dell'Italia da questi tre paesi europei è quindi già sensibile. Ciò rappresenta un danno - rilevante, come ha osservato stamane Ferrari Aggradi, sia per gli. operatori economici privati che per quelli pubblici. Una delle principali ragioni del ritardo dell'adozione in Italia degli elaboratori era rappresentata dalle difficoltà per gli utenti di collegarsi con i cervelli elettronici. Il rapido moltiplicarsi di elaboratori in altri paesi si è reso possibile grazie a due ragioni. Da una parte è diminuito il' costo di produzione dei grandi cervelli e, dall'altra, si sono sviluppati sistemi che collegano tra loro più elaboratori. Attorno a uno centrale della massima capacità possibile, possono lavorare altri di media o piccola dimensione, e quindi di costi più modesti, autosufficienti per un rilevante numero d'operazioni giornaliere ma che, in certi casi, hanno necessità d'entrare in contatto col « cervellone » centrale. Tutti i collegamenti tra i cervelli elettronici e tra questi e gli utenti minori non avvengono più necessariamente con un contatto diretto. Essi possono lavorare assieme a qualsiasi distanza, purché collegati da speciali telescriventi che trasmettono segnali di tipo telegrafico. Questi segnali possono essere ripetuti a distanza sia mediante i fili del telegrafo che mediante quelli del telefono. Sui primi le velocità di trasmissione sono in effetti lente, « manuali », sui secondi invece si trasmette a velocità. « elettroniche », cioè alle velocità stesse sulle quali lavorano i cervelli. Domanda e risposta possono quindi transitare in « tempi reali ». Questa è la vera grande utilità dei più recenti cervelli ed è anche la caratteristica che li rende assai più economici di numerosi altri mezzi d'elaborazione e d'informazione. In Italia i candidati alla utenza a distanza di « cervelli» si trovavano a dovere svolgere un numero enorme di pratiche per ottenere i collegamenti. Nei giorni scorsi il ministro Ferrari Aggradi ha messo a punto, e fatto firmare agli interessati, una convenzione che affida alla Sip il ruolo di gestore unico dei collegamenti, sia che essi debbano avvenire attraverso l'Italcable, per collegamenti internazionali e sia attraverso telegrafo (Ministero) o telefono (aziende Iri e azienda di Stato). Ora la Sip potrà esaudire la clientela in uno spazio compreso tra pochi giorni e poche settimane, quando si tratti di realizzare collegamenti assai complessi, tipo quelli che possono collegare tutti gli sportelli d'una banca alla sua direzione centrale, mentre prima occorrevano sempre dei mesi. Al vantaggio d'un « interlocutore » unico, l'utente accoppiera quello di minori spese generali e d'esercizio, perché il Ministero ha anche stabilito nuove tariffe per i collegamenti terminali, che sono le più basse d'Europa. g. m.

Persone citate: Mario Ferrari Aggradi