I giovani a Praga scendono in piazza gridando: «Viva Tito, abbasso Breznev»
I giovani a Praga scendono in piazza gridando: «Viva Tito, abbasso Breznev» PRIMA DIMOSTRAZIONE DOPO IL SUICIDIO DI JAN PALACH I giovani a Praga scendono in piazza gridando: «Viva Tito, abbasso Breznev» Manifestazione davanti all'ambasciata jugoslava - Gli studenti protestano perché l'Urss ha impedito l'invìo di una delegazione cèca al congresso di Belgrado - Invettive contro alcuni Capi (còme Bilak e Husak) ritenuti filosovietici Praga, 14 marzo. Oltre 5000 studenti hanno inscenato oggi davanti all'Ambasciata iugoslava una grande manifestazione di solidarietà con il presidente Tito e con il Congresso della Lega dei comunisti jugoslavi. I giovani sono rimasti per oltre mezz'ora dinanzi l'Ambasciata ritmando a gran voce: «Viva Tito» e «Tito si, Breznev no ». E ancora: « Fate sapere a Tito che ci dispiace ». Si sono anche udite grida ostili all'indirizzo di alcuni dirigenti ritenuti conservatori o filo-sovietici, come Gustav Husak, Lubomir Strougal e VasU Bilak, Una delegazione è stata ammessa nella rappresentanza diplomatica; gli altri studenti si sono poi sciolti senza incidenti. Si è trattato evidentemente di una manifestazione di protesta perché il partito comunista cecoslovacco, premuto da Mosca, non ha inviato una delegazione al Congresso" in corso a Belgrado. I paesi del Patto di Varsavia, tranne la Romania, per ordine di Breznev hanno boicottato il Congresso. 1 giovani dimostranti riunitisi all'Università nel cen¬ tro di Praga hanno approvato un ordine del giorno nel quale affermano che i princìpi socialisti sono stati violati non inviando una delegazione a Belgrado. La Jugoslavia è molto popolare in Cecoslovacchia per l'appoggio che il governo di Tito dimostrò al «nuovo corso» mentre gli altri paesi del blocco orientale, Romania esclusa, lo reprimevano con l'invasione di agosto. Quella di oggi è stata la prima grossa dimostrazione in Cecoslovacchia, da quando, in gennaio,, si uccise con il fuoco lo studente Jan Palach. Il presidente della Camera del popolo, Josef Smrkovsky, ha dichiarato che le elezioni e il 14° Congresso del partito comunista cecoslovacco, come pure il Congresso del partito comunista cèco (cioè di Boemia-Moravia), si svolgeranno probabilmente all'inizio del prossimo anno, al più tardi, se non ci saranno condizioni per anticipare le date. Smrkovsky, il quale ha fatto questa dichiarazione parlando a giovani contadini della Boemia orientale, ha precisato che la data delle elezioni non è stata ancora fissata e'che il partito comunista sottoporrà una proposta ài Fronte nazionale e agli altri] organismi probabilmente entro il primo semestre dì quest'anno. Al tempo stesso, il pcc prenderà una decisione sulla data del 14° Congresso e sul Congresso costitutivo del partito cèco. E' questa la prima volta che un autorevole dirìgente nazionale cecoslovacco indica con una certa approssimazione le possibili date delieelezioni politiche e del 14° Congresso del pcc. Dopo l'occupazione militare di agosto, tutti i piani dei cecoslovacchi a tal riguardo hanno subito un forzato ritardo e tutto era rimasto finora nel vago. Quanto alla elezioni politiche, è da ricordare che dovranno essere elette le due Camere la cui costituzione è stata decisa e attuata con l'introduzione dell'assetto federativo. Prima c'era soltanto l'Assemblea nazionale, adesso ci sono la Camera del popolo e la Camera delle nazioni: la prima è la vecchia Assemblea nazionale, la seconda è stata costituita sen- za consultazione popolare, mediante la scelta di 75 deputati cèchi e di 75 slovacchi. Le elezioni comporteranno una complicata operazione politica, non solo per l'attuale situazione, ma anche perché occorre elaborare una nuova legge elettorale che tenga conto dei cambiamenti costituzionali e amministrativi. Per quanto riguarda il 14° Congresso del pcc, doveva svolgersi il 9 settembre scorso. Al momento dell'invasione del 21 agosto, i delegati che erano stati eletti in giugnoluglio si riunirono d'urgenza in una fabbrica di Praga, in condizioni di clandestinità, eleggendo un nuovo Comitato centrale ed approvando alcune risoluzioni. Ma, al ritorno dei dirigenti cecoslovacchi da Mosca, il Congresso fu virtualmente invalidato, anche se il nuovo Comitalo centrale fu praticamente incorporato nel vecchio Comitato centrale. (Ansa - A.P.)
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