Tra Kiesinger e De Gaulle completo disaccordo a Parigi

Tra Kiesinger e De Gaulle completo disaccordo a Parigi Intransigenza assoluta del Generale sui problemi europei Tra Kiesinger e De Gaulle completo disaccordo a Parigi Il Generale ripete che l'Inghilterra non può entrare nel Mec - Quanto all'Ileo, ha violato i trattati, e perciò la Francia la boicotta - Sorprendente proposta (respinta dal Cancelliere) di negoziati franco-tedeschi con esclusione dei soci della Comunità (Dal nostro corrispondente) Parigi, 14 marzo. Le conversazioni del generale De Gaulle col cancelliere Kiesinger, cominciate ieri mattina, sono finite stamane con un terzo incontro all'Eliseo, seguito da una riunione alla quale hanno partecipato le due delegazioni al completo. Il cancelliere federale e i ministri Brandt e Schiller sono ripartiti nel pomeriggio in aereo per Bonn. «Abbiamo avuto delle buone conversazioni in un'atmosfera aperta e cordiale — ha detto Kiesinger prima della partenza —. / nostri incontri sono stati utili e molto proficui». Anche il ministro degli Esteri tedesco Willy Brandt si è dichiarato soddisfatto delle discussioni, benché . si siano svolte «senza entrare nei dettagli». In quanto a Karl Schiller, le sue dichiarazioni sono state un po' meno generiche, perché ha affermato che in materia economica, finanziaria e monetaria «nessuna nuova decisione è stata presa: la politica francese nel campo monetario è invariata: abbiamo il desiderio di cooperare strettamente su Questi problemi ». Tradotte in parole povere, queste dichiarazioni significano: niente di fatto alla conferenza di Parigi. Ognuno è rimasto fermo sulle proprie posizioni, pur evitando una rottura drammatica. Non c'è stata rottura, ma neppure il più piccolo- passo avanti per il riavvicinamento dei punti di vista di Parigi e di Bonn sull'avvenire dell'Europa. Eppure, il Generale e il Cancelliere hanno dedicato ai problemi europei la maggior parte dei loro colloqui a due; però, tutto quello che Kiesinger ha potuto ottenere dal suo interlocutore è la vaga assicurazione che De Gaulle non si propone la fine del Mercato Comune. Egli ha tuttavia ripetuto con la massima intransigenza che l'entrata della Gran Bretagna nel .Mec. porterebbe necessariamente una trasformazione importante nelle strutture della Comunità economica dei Sei. Kiesinger l'ha contestato, ma il Generale è stato irremovibile. La crisi delineo (Unione dell'Europa occidentale) è stata invece discussa negli Incontri che Willy Brandt ha avuto col sottosegretario Jean de Lipkoswski, che sostituiva Michel Debré. Il ministro degli Esteri francese, infatti, è ancora ammalato e un comunicato del Quai d'Orsay ha annunziato che ha dovuto annullare il suo viaggio a Roma, previsto per il 17 marzo. Niente autorizza a supporre che si tratti d'una malattia diplomatica. De Lipkoswski si è limitato a confermare a Brandt la posizione della Francia, la quale non invierà i propri rappresentanti al Consiglio dell'Ileo finché si tenterà di farne una Corte d'appello della Comunità europea. A questo proposito, De Gaulle è stato anche più esplicito nelle conversazioni con Kiesinger: «L'Ileo è un affare che non interessa la Francia — gli ha detto —, la Francia considera che i Consigli che si sono riuniti in tua assenza sono una violazione del trattato ». Appare così che a l'atmosfera aperta e cordiale », di cui si parla tanto da parte francese quanto da parte tedesca, deve essere interpretata come « un accordo nel disaccordo ». Il disaccordo risulta, infatti, totale su tutti i problemi di fondo, mentre l'accordo riguarda soltanto alcuni affari bilaterali di scarso rilievo. Per 11 resto, si nota più che mai la tenacia con la quale il generale De Gaulle Intende imporre agli associati la propria politica personale. Nella lunga esposizione che ha fatto alla seduta plenaria di stamani, a proposito delle relazioni fra l'Est e l'Ovest, il Generale ha affermato che l'Urss considera ormai che la minaccia principale le viene dalla Cina e non dall'Occidente: può risultarne un rafforzamento dei contatti fra l'Europa e l'Unione Sovietica. Più sorprendente è la prò posta di trattative bilaterali con Bonn, analoghe a quelle che aveva proposto a Londra attraverso l'ambasciatore Soames, escludendone, cioè, gli altri associati, per una riforma del Mec. « Sarebbe assurdo — ha detto — escludere per sempre un ampliamento della Comunità economica europea, ma le nuove prospettive devono essere esaminate in comune fra Parigi e Bonn». Questa avance del generale è stata rivelata dalla delegazione teSandro Volta Kiesinger saluta De Gaulle al termine dell'incontro all'Eliseo (Telefoto «A. P.»)