Li dividono oltre novant'anni di tifo

Li dividono oltre novant'anni di tifo Li dividono oltre novant'anni di tifo Bolmida, sostenitore del Torino da più di mezzo secolo, e Petrone, bianconero da quarant'anni, polemizzano a distanza - Rie e Gian, entrambi granata, hanno prenotato da tempo le abituali poltrone portafortuna - Solitudine di chi non va allo Stadio Ecco i tifosi delle due squadre, anch'essi impegnati a scrutare sopra e sotto tutte le incognite della partita: sono Pasquale Petrone, fotografo, Oreste Bolmida, pensionato delle ferrovie e famosa « tromba » della tifoseria granata di tanti anni fa, i comici Rie e Gian, Pino Curletti e Piero Giannotti Servetti, commercianti. PASQUALE PETRONE: Negli ultimi quarant'anni ho seguito tutti i derbies, anche per ragioni professionali. Infatti sono il fotografo della Juventus. Domenica non sarò dietro la porta. Motivi di salute mi sconsigliano forti emozioni. Soffro per la mia Juve che oggi sarebbe in pie¬ na lotta per lo scudetto se l'avessero lasciata tranquilla nel momento di maggior difficoltà. Il derby dovrebbero vincerlo i bianconeri per 2-1, com'è successo nell'andata. E cosi compensiamo le due sconfitte dello scorso anno. ORESTE BOLMIDA: Sono granata da più di mezzo secolo. Quest'anno il Torino"s'è ripreso bene e sta offrendoci qualche bella soddisfazione dopo un girone d'andata sfortunato. Fabbri è un ottimo allenatore, ma per dare un tono alla difesa dovrebbe schierare Trebbi libero al posto di Cereser che difetta d'esperienza. Prevedo un pareggio, un 1-1, anche se la Juve mi fa sempre paura, specialmente per via di Anastasi che non è solo un fortissimo centravanti ma è un giocatore che se subisce fallo non protesta mai. RIC e GIAN: Siamo tutti e due granata. Abbiamo già prenotato il posto per domenica. E' il nostro solito posto, scelto per scaramanzia. Per me vinciamo due a zero (Rie) anche se nel derby può succedere di tutto, persino una vittoria juventina (Gian). Come gioco di squadra il Torino è superiore, la Juventus in questo momento ha più fortuna che meriti. Anche se vedo la Juve come fumo negli occhi (Rie) Anastasi mi entusiasma. In -giornata di vena tuttavia Combin non ha niente da invidiargli. Non mi pare ci .sia tra 1 due una vera differenza di valori, ma di rendimento. Oggi Anastasi è più costante. (Gian) Non dimentichiamo che tra i due ci sono otto anni di differenza, a vantaggio del centravanti bianconero. PIERO GIANNOTTI SERVETTI: Un derby è sempre diffìcile non solo per chi lo | gioca ma anche per chi lo ' guarda con la dovuta calma. Spero che sia cavalleresco, ce 10 meritiamo da tutte e due le parti. La Juve mi pare in forma, ha indubbia classe, ma 11 Torino ha recuperato in modo straordinario. Noi granata abbiamo una grossa squadra, dopo tre anni di rodaggio abbiamo raggiunto coesione, un volume di gioco maggiore di quello juventino. La Juve senza Anastasi non vince. E' solo Anastasi che risolve le partite bianconere. Nel Torino possono segnare tutti, terzini compresi. E questo è un aspetto positivo. Insomma: dico forza Toro e resterei molto male se non vincesse. Certo, i due punti in classifica contano di più per la Juventus, in vista di un non impossibile riaggancio. E riconosco anche che la Juve quest'anno ha avuto sfortuna. Dallo scontro tra la maggior classe juventina e la maggior coesione granata mi pare possa derivarne un 1-1. Per scaramanzia ho scommesso... sulla Juve, dal barbiere, al caffè, con gli amici: sono in ballo varie cene e i soliti aperitivi. PINO CURLETTI: Non sono tifoso del calcio, non mi intendo di Juventus o di Toro o di Real Madrid (secondo me questi nomi di squadre sono un po' vecchiotti, fanno tanto «forti e sani» oppure «salus et virtus»). Però la giornata del derby è sempre speciale, a Torino. E imo che non partecipa patisce solitudine e un senso di esclusione. Forse, una vol¬ ta all'anno, bisognerebbe essere tifosi anche per vivere meglio nella comunità. Domenica mi sentirò escluso dai discorsi degli amici: quindi o prendo un sonnifero o sto jitto in mezzo agli altri al caffè, o sto solo come uny cane. Che fare? Quasi quasi mi compero due bandiere (tanto per essere imparziale) e vado allo stadio anch'io. E se poi non vince il migliore, per me va tutto bene ugualmente. •

Luoghi citati: Madrid, Torino