Il giudice parla delle indagini sulla tredicenne di Villafranca di Giuliano Marchesini

Il giudice parla delle indagini sulla tredicenne di Villafranca UN «GIALLO» CHE DURA DA OLTRE OTTANTA GIORNI Il giudice parla delle indagini sulla tredicenne di Villafranca Secondo il magistrato rire il cadavere; 2) la le ipotesi possibili sono due: 1) la tredicenne fu uccisa nella sua stanza e l'aggressore fece spagiovane venne rapita • I contadini della zona hanno deciso di compiere ricerche nei loro poderi (Dal nostro inviato speciale) Asti, 13 marzo. Il giudice istruttore dottor Bozzola, che dirige le indagini sulla scomparsa di Maria Teresa Novara, la tredicenne di Villafranca, ci riassume la situazione finora emersa dalla lunga inchiesta. La ragazza è sparita da oltre ottanta giorni, in tutto questo periodo è stato un incessante susseguirsi di ricerche, di fébbrili\ tentativi per risolvere questo caso angoscioso. Ma rimane il mistero, un enigma ostinato che continua a tener avvolta nel buio la sorte della studentessa. Il magistrato precisa che sono tuttora prospettabìli due ipotesi. La prima è che Maria Teresa sia morta mentre ancora si trovava nella sua stanza in casa degli zìi a Villafranca d'Asti, e che l'aggressore abbia poi fatto scomparire il cadavere. La seconda è quella del rapimento: può darsi che la tredicenne sia stata indotta da qualche sconosciuto ad abbandonare l'abitazione dei parenti per affrontare chissà quale avventura, oppure potrebbe essere stata condotta via con la forza. A sostegno dell'una o dell'altra supposizione, si fanno diverse osservazioni. Ad esempio, si dice che nessuno, né a Cantarano né a Villafranca, ha mai visto la ragazza parlare con qualche estraneo, per cui alcuni ritengono improbabile che uno sconosciuto abbia potuto convincerla a lasciare la casa degli zìi. Inoltre, obiettano altri, supponendo che Maria Teresa sia viva si deve credere che si sia allontanata sema indossare i propri vestiti, dato che tutti gli abiti della tredicenne sono stati trovati al loro posto nella camera. Che se ne sia andata (o sia stata rapita) in camicia da notte appare indubbiamente sconcertante, e che qualcuno le abbia portato altri vestiti da indossare al momento della fuga è un fatto piuttosto strano. Infine, si osserva che la salita e la discesa per mez zo della piccola scala a pioli appoggiata al muro del terrazzo non sarebbe stata affatto agevole. Malgrado le lunghe ricerche compiute in una vasta zona, non si è tro vota alcuna traccia che po tesse condurre alla scoperta di un cadavere. «Pare, comunque — ci dice il giudice istruttore — che a Villafranca e nei dintorni parecchi contadini intendano fare ricerche nei propri terreni per trovare l'eventuale luogo di sepoltura della sai |ma. Gli inquirenti, che non 111111111111111111111 11111111 m 111 111111111 ■ possono d'autorità operare una così massiccia invasione della proprietà privata, sono del tutto favorevoli ad ogni iniziativa presa singolarmente dai contadini in questo senso, cosi come ad ogni attività che possa portare luce nella vicenda». A favore della seconda ipotesi, quella del rapimento, vi è innanzitutto la lettera giunta da Quarto d'Asti ai genitori della tredicenne pochi giorni dopo la sua scomparsa: recava la firma di Maria Teresa, c'era scritto che stava bene e si trovava con degli amici. « Che sia di pugno della ragazza — osserva il magistrato — non vi è ragionevole dubbio, dopo le perizie eseguite separatamente dal prof. Ghio e dagli esperti dell'Istituto superiore di polizia scientifica di Roma. Molti di coloro che ritengono la lettera falsa, non l'hanno mai vista; anzi, non hanno neppure visto uno scritto della giovane. La loro convinzione quindi, se pure in buona fede, è del tutto gratuita. Molti pensano che la lettera potrebbe essere di pugno della ragazza, ma scritta sotto una minaccia. Benché il tenore dello scritto non faccia pensare a ciò, è un'ipotesi tenuta presente dagli inquirenti ». Il dott. Bozzola, comunque, ritiene poco probabile che lo scritto sia stato vergato da Maria Teresa per costrizione: in questo caso si tratterebbe di un delitto premeditato, ma non esisterebbe alcun movente. Il giudice istruttore si sofferma anche sulla personalità della tredicenne, ne pone in rilievo le abitudini e le possibili aspirazioni. «Maria Teresa Novara — dice — non parlava con nessuno, èra di carattere chiuso e tenne sempre un comportamento esemplare: su questo non vi sono dubbi. Però, una giovane di tredici anni, intelligente come era questa ragazza, può anche aspirare a qualche cosa, può avere i suoi sogni, può avere, senza minimamente trasgredire alcun precetto morale, le prime partecipazioni alla vita del mondo che la circonda ». Fra i vari episodi che compongono il mistero della tredicenne, il magistrato rievoca quello avvenuto la notte stessa in cui la ragazza acomparve: qualcuno ruppe il vetro del chiosco di carburante sulla statale, in esatta corrispondenza della casa in cui la studentessa era ospite, e non rubò nient'altro che un pezzo di cordicella in nailon. Il dott . Bozzola osserva: «Non si può pensare ad un avvenimento senza alcun senso: se qualcuno penetrò nel chiosco e portò via solo un pezzo di cordicella, è perché non cercava .altro. Lo sconosciuto, si noti, lasciò evidenti tracce di fango misto ad erba e foglie, come se provenisse dal prato in declivio fra la casa dei Borgnino e la statale ». Ora che la neve si è sciolta, sono state rilevate, e fotografate, altre tracce lasciate da un tacco sul terreno nelle immediate vicinanze del cortile, nel punto in cui la rete metallica fu trovata rotta la notte della scomparsa di Maria Teresa. L'inchiesta prosegue ancora attraverso una serie di angosciosi interrogativi. Il giudice istruttore, che da oltre due mesi sì occupa dì questo caso inquietante, conclude: « Tutti i cittadini di Vil¬ lafranca e Cantarana che so no stati sentiti come testimoni non hanno dato alcun va lido apporto alla tesi dell'omicidio o a quella della fuga, o del rapimento. Nessuno sa nulla e, al di fuori delle dicerie, non sono emerse circostanze concrete dall'esame di questi testi. La mancanza quasi assoluta di tracce obiettive, l'assenza di informazioni utili, la molteplicità di segna lazioni esteme, di accertamenti e di indagini, ha reso e rende molto diffìcile Itachiesta. Ma l'indagine non è stata trascurata neppure per un attimo e proseguirà finché, nei limiti delle possibilità vunane, sia concesso far luce sulla sorte della tredicenne ». Giuliano Marchesini.

Luoghi citati: Asti, Cantarana, Novara, Quarto D'asti, Roma, Villafranca, Villafranca D'asti