Rinvenuto annegato nell'auto l' impresario torinese scomparso

Rinvenuto annegato nell'auto l' impresario torinese scomparso NEL a CANALE CAVOWR» PRESSO VEROLENGO Rinvenuto annegato nell'auto l' impresario torinese scomparso Il ragionier Giovanni Rampazzi, sessantenne, era sparito il 10 febbraio, dopo il fallimento della sua società - Non ancora chiarite le cause del decesso, ma non è escluso il suicidio Verolengo, 13 marzo. L'auto col corpo del rag. Giovanni Rampazzi, il 'costruttore edile torinese scomparso quattro settimane fa, è stata trovata stamane nelle acque del Canale Cavour, a poche decine di metri dal ponte della frazione Orlandini di Verolengo. La scoperta è stata fatta da alcuni contadini, che hanno visto il tetto dell'auto emergere dall'acqua, a poca distanza dalla sponda. Sono accorsi i vigili del fuoco di Torino, il tenente Rizzoglio dei carabinieri di Chivasso e il tenente Formato del Nucleo investigativo. Alle 13,30 la vettura, dopo una serie di complicate manovre, è stata recuperata. Il corpo dell'industriale, semicoperto dalla melma che aveva invaso l'abitacolo, giaceva bocconi sui sedili: le gambe ripiegate sotto il cruscotto, la testa riversa sul divano posteriore. Dallo stato di conservazione si presume che sia rimasto nell'acqua per circa un mese: la morte perdo potrebbe risalire al giorno, stesso della sua scomparsa. Il ritrovamento è stato reso possibile dal fatto che in questi giorni il canale viene prosciugato per i normali lavori di spurgo. Chiuse le paratie a monte del ponte, le acque sono defluite e l'auto è affiorata. Non è ancora possibile stabilire se il rag. Rampazzi ha cercato volontariamente la morte o se è rimasto vittima di una disgrazia. L'auto potrebbe essere caduta nel canale per un incidente, oppure essere finita nel Po: la corrente l'avrebbe poi trascinata lontano. Desta qualche perplessità il fatto che la vettura non risulta danneggiata: manca soltanto il paraurti anteriore, trovato poco lontano, sulla melma del fondo. Diffìcile perciò sostenere l'ipotesi della disgrazia. Sì presume che l'industriale, sconvolto per il fallimento della sua impresa, si sia ucciso gettandosi con l'auto nel canale. In una viuzza che costeggia la sponda e finisce a picco sull'acqua sono state trovate tracce di pneumatici. Il fatto che la vettura sia stata rinvenuta a poca distanza da questo punto, avvalora il sospetto che si tratti di suicidio. Il rag. Rampazzi era scomparso misteriosamente il 10 febbraio: due settimane dopo la IV sezione civile del Tribunale di Torino dichiarava il fallimento della società « Impresa di costruzioni ing. Guerrini & C. », con sede a Torino in via don Minzoni, di. cui erano contitolari l'ing. Giovanni Guerrini, di 39 anni, e il rag. Giovanni Rampazzi, di 60. Dall'istanza di' fallimento risultava che l'importo attivo della società era di 410 milioni, il passivo di 882 milioni. Il rag. Rampazzi era stato nominato amministratore unico della società nel '65. L'anno seguente furono eseguiti lavori a Reggio Calabria per 2 miliardi e a Torino per circa 300 milioni. La situazione pareva dunque florida, ma in realtà l'impresa era povera di mezzi liquidi. Sembravano difficoltà momentanee: lo stesso rag. Rampazzi aveva assicurato il socio che sarebbero state superate in breve tempo col realizzo, tra l'altro, dell'immobile quasi ultimato in piazzale Sauro, a Torino. In realtà le cose erano più gravi. L'industriale, che abitava con la moglie Zlena e due figlie. Gabriella, 23 anni e Re nata, di 21, in via Bogetti 20, a Torino, non aveva mai rivelato le sue preoccupazioni ai congiunti. La sua scomparsa è stata un colpo di fulmine per i familiari. La moglie ha creduto fino all'ultimo che il marito fosse stato colpito da un attacco di amnesia. Francesco Fornari ♦ Giovanni Rampazzi