Giornata di duri scontri a Genova tra la polizia e i portuali: 15 feriti

Giornata di duri scontri a Genova tra la polizia e i portuali: 15 feriti Continuano le proteste per l'attentato alla Mercouri Giornata di duri scontri a Genova tra la polizia e i portuali: 15 feriti Ricoverali in ospedale un commissario e due agenti; contusa al capo la senatrice comunista Minella Al mattino i dimostranti hanno bloccato via XX Settembre con due file di auto ed hanno tentato di assaltare i locali del msi - Nel pomeriggio altre violenze in piazza Cavour con lancio di pietre (Dal nostro corrispondente) Genova, 8 marzo. Scontri fra polizia e dimostranti sono avvenuti stamane a Genova in via XX Settembre, nei pressi della sede del Movimento sociale italiano, durante una manifestazione di protesta contro il mancato attentato dinamitardo di ieri all'attrice greca Melina Mercouri. Dodici feriti tra le forze ■ipil'ordine, tre fra i dimostranti: fra questi la senatrice comunista Angiola Minella, colpita al capo con uno sfollagente. Nel pomerìggio gli scontri si sono ripetuti in via San Lorenzo e in piazza Cavour, nella zona del porto. Sono state fermate venti persone; 18 sono state trattenute in stato d'arresto, le altre rilasciate perché minorenni. Tra gli uomini della polizia, hanno riportato ferite e contusioni il commissario capo Felice Baj, ricoverato all'ospedale di San Martino per una ferita lacero-contusa ad un occhio, il commissario capo Giuseppe Cordova (contusioni all'emitorace), il commissario Mario Fabbri (contusione alla fronte e frattura di un dito), il comandante del reparto mobile di Genova-Bolzaneto, ten. col. Giacomo Froda (contusione e sospetta lesione ossea della gamba destra), gli appuntati Giuseppe Canapa (ferita ad una guancia) e Vincenzo Pilardo (contusione al mento), le guardie Franco Longobardi e Salvatore D'Ambrosio (contusioni varie). Oltre a Baj, sono stati ricoverati Froda, Longobardi e D'Ambrosio. Le prime avvisaglie dei disordini sì sono avute poco dopo le 11, quando un corteo di oltre duemila portuali — ai quali si sono aggiunti numerosi studenti — ha raggiunto via XX Settembre, dove, al terzo piano dell'edificio numero 21, ha sede la federazione genovese del Movimento sociale italiano. I portuali avrebbero dovuto scioperare, in base alle decisioni prese ieri sera dalla Cgii e dalla UH, dalle 11,30 a mezzogiorno, insieme con gli operai dell'industria in segno di protesta per l'attentato dinamitardo. Invece stamattina gli oltre diecimila lavoratori del porto (del ramo industriale e di quello commerciale) non si sono presentati alla « chiamata » che segna l'inizio della giornata lavorativa; verso le 10 gli scioperanti hanno formato un corteo che ha attraversato le vie del centro e ha raggiunto largo Eros Lanfranco, tra via Roma e piazza Corvetto, dove ha sede la Prefettura: una delegazione è stata ricevuta dal prefetto. Al termine, un sindacalista, con un megafono, ha informato i dimostranti: « Il prefetto ci ha assicurato che sarà fatto il massimo sforzo per colpire gli autori dell'attentato a Melma Mercouri. Adesso sciogliamo la manifestazione ». Un coro di « no » e una salve di fischi si sono alzati dalla folla, insieme con il grido: « Andiamo in via XX Settembre ». Intanto un portuale aveva preso il microfono per dire: « Ai fascisti ci pendiamo noi ». Il corteo, al quale hanno preso parte anche i parlamentari comunisti Adamoli, D'Alema e Minella, ha percorso piazza Corvetto, via Serra, via De Amicis, il lungobìsagno Istria ed è giunto infine in via XX Settembre davanti alla sede del msi. II portone d'accesso era chiuso; dentro erano stati ammassati ottanta agenti del reparto mobile di P. S., all'esterno c'erano alcuni carabinieri agli ordini di un ufficiale. Al grido: « Via i fascisti, occupiamo la loro sede!», i più accesi fra i dimostranti si sono scagliati contro il nortane cercando di abbatter- lo, ma invailo. Con un megafono qualcuno ha gridato: « Vi diamo cinque minuti di tempo per abbandonare la e-'' ». Ma negli uffici del partito non c'era nessuno, o comunque nessuno si è affacciato alle finestre. Ad un certo momento tra i manifestanti si è sparsa la voce che un portuale fosse stato fermato dalla polizia; il sen. Adamoli ha però avuto assicurazione che la voce era infondata e lo ha riferito ai dimostranti. Poco dopo sono cominciati i primi scontri quando il ten. col. Froda e v.n trombettiere hanno attraversato la folla per recarsi davanti al portone Accolti con il grido di « fascisti » e altri insulti, l'ufficiale e la g: rdia sono stati malmenati. L'agente ha usato la tromba come uno sfollagente difendendosi dai pugni che piovevano da ogni parte; infine i due sono riusciti a raggiungere il portone. Pochi minuti dopo, una sessantina di guardie di P. S. del reparto mobile, che in precedenza erano state concentrate nella traversale via Ugo Foscolo (altre forze dell'ordine erano state allineate sul ponte Monumentale) sono state fatte affluire in via XX Settembre: U loro arrivo è stato accolto con grida, fischi e un nutrito lancio di pietre : bastoni. In questa fase si sono avuti i feriti e i contusi tra funzionari e agenti. Subito dopo la polizia ha inìfinto la carica, che ha tra¬ volto anche alcuni passanti, tra i quali due anziane donne che attraversavano la strada. I dimostranti sono arretrati lungo via XX Settembre e si sono attestati su due file dal lato opposto del ponte Monumentale, presidiato da uv cordone dì agenti. Per impedire una nuova avanzata della polizia i manifestanti hanno allineato in mezzo alla strada, su due file, vetture e autobus, mentre si munivano di lunghe sbarre di ferro tolte da un'impalcatura eretta per lavori di restauro ai portici presso il cinema Orfeo. (La polizia al termine dei disordini ha anche sequestrato una ventina di pezzi di ferro appositamente tagliati e lunghi quanto manganelli, che, secondo la questura, erano stati preparati in precedenza). Altri dimostranti sono saliti sul piazzale della chiesa di Santo Stefano, che sovrasta via XX Settembre dal lato a monte: di qui, durante la carica successiva, è partita una fitta sassaiola. Verso le ore 15, trecento operai delle industrie del porto hanno bloccato il traffico in piazza Cavour. Un'ora dopo, il blocco è stato sciolto ma studenti e portuali ne hanno riformato un altro in piazza Raibetta, all'inizio di via San Lorenzo, fermando un motocarro che trasportava pietrame e detriti. Il blocco è durato oltre un'ora. Quando la polizia si è mossa per scioglierlo, i dimostranti hanno accolto gli agenti con un lancio di sassi. II blocco veniva ricostituito poco dopo a metà di via San Lorenzo, davanti alla cattedrale. La polizia lo ha disperso con una nuova car-ca. Gli assalti della polizia nella stretta strada, mentre dai tetti piovevano pietre su gli agenti, si sono ripetuti per oltre un'ora. Dopo ogni carica, i manifestanti si disperdevano nei vicoli della città vecchia Alla fine il traffico è ripreso, sotto il controllo delle forze dell'ordine, j_ Il commissario Baj in ospedale a Genova (Telefoto)

Luoghi citati: Genova, Istria, Melma Mercouri