Troppe disgrazie ai bimbi in casa senza sorveglianza

Troppe disgrazie ai bimbi in casa senza sorveglianza Gas, aequa bollente^ cadute, apparecchi elettrici Troppe disgrazie ai bimbi in casa senza sorveglianza Che cosa può fare la medicina, per concorrere a prevenire, o almeno curare in tempo, infortuni spesso gravissimi? - Un interessante convegno a Torino - Sarà discussa anche la pericolosità di taluni farmaci per l'infanzia Le cronache ci informano 'quasi quotidianamente della perseverante frequenza di infortuni traumatici, ustioni ed avvelenamenti accidentali di cui nell'ambito della casa sono vittime i bambini di ogni età. Un'acuta disamina profila una correlazione discretamente significativa tra i vari tipi di incidenti e l'età dei bimbi. Ovviamente vi interferisce non soltanto il grado dello sviluppo fisico dei diversi soggetti, ma anche la loro varia immaturità psicosensoriale, l'insufficienza del senso critico, la curiosità, la vivacità, l'irrequietezza. Ma nell'insieme dei fattori gioca pure l'ambiente familiare, sociale, economico, culturale. Da tempo questo fenomeno preoccupa pediatri e sociologi, e reclama la massima diffusione di misure profilattiche. Anche gli psicologi sono mobilitati, in quanto in talune contingenze nella produzione dell'incidente non è estraneo il concorso di una particolare situazione emotivo-affettiva del bambino. Ed è precisamente al fine di impostare e coordinare mezzi di prevenzione degli « infortuni domiciliari » nell'età evolutiva, qual è l'infanzia, che stamane si inaugura a Torino, presso la Clinica pediatrica, un simposio (di due giornate), organizzato dalle sezioni piemontesi delle società italiane di pediatria e di medicina sociale, con larghissima partecipazione di specialisti di tutta Italia, e con l'intervento della on. Gottelli, presidente dell'Olimi. Il programma del convegno è denso di relazioni e comunicazioni. Di molte nostre città e centri di campagna sono portate casistiche che fanno meditare, tanto più se si considera, oltre la notevole mortalità, la percentuale degli infortunati destinati a trascinarsi minorazioni permanenti in seguito alle lesioni sofferte. Anche senza pensare ai supplementari rischi infortunistici dell'» uscio di casa aperto », per cui son lesti i bambinetti a sfuggire alla vigilanza dei famigliari ed a gettarsi in incidenti della strada, nell'ambito stesso casalingo ì pericoli potenziali, specie per le creature più piccine, esistono in abbondanza. C'è l'elettricità, il gas e il fuoco, l'acqua bollente; ci sono farmaci incustoditi o malamente nascosti, sostanze tossiche varie, cosmetici, detersivi, magari antiparassitari inconsideratamente non chiusi. Così, a prescindere dalle cadute dal seggiolone malfermo, ecco il bimbetto che tocca il ferro da stiro caldo, oppure infila per curiosità i ditini in una presa di corrente non protetta. Un altro si scotta per avere rovesciato una pentola d'acqua bollente, oppur soffoca per un seme di frutta che, frettolosamente ingoiato, ha preso la via della trachea anziché quella naturale dell'esofago. C'è non di rado il piccino che incuriosito ed attirato dai vivaci colori di pasticche medicinali, trovate magari nel cassetto della mammà, ne trangugia avvelenandosi. Periodo particolarmente pericoloso per il bambino, dal punto di vista infortunistico, è quello che coincide con l'inizio della deambulazione. E' l'età in cui la coordinazione motoria del bambino è ancora imperfetta (cadute, ustioni, ecc.), la sua osservazione è frammentaria e non discerne il pericolo. E', altresì, l'età in cui egli è un esploratore che parte alla scoperta del mondo che l'attornia, guai-dando, toccando, mettendo tutto in bocca. Il suo metodo di far conoscenza di ogni cosa soprattutto per via «orale», più ancora che per una supposta golosità, lo minaccia continuamente. Però la pericolosità dei farmaci nell'infanzia, oltreché sotto l'aspetto dell'avvelenamento accidentale per colpa del bambino (e sovente della grave imprudenza di chi tiene in casa medicamenti senza una perfetta custodia), può trovare oggidì un'altra fonte, non legata all'introduzione accidentale. Esiste, cioè, la possibilità di incidenti in taluni casi a seguito di prescrizioni di nuovi farmaci » 'to attivi regolarmente consigliati. Consistono in fenomeni indesiderabili collaterali all'azione curativa (da suscettibilità individuale, o altro). Pertanto sarà di speciale interesse la relazione .che in proposito farà, ai fini profilattici, la prof. M. Gomirato Sandrucci titolare della Clinica pediatrica di Torino, nella seduta di domenica. Stamane, dopo un'introduzione della prof. Gomirato, parleranno, nell'ordine, i seguenti relatori: I. Lanza, L. Di Cagno, R. Gilli e P. Tarditi, E Ciocatto e M. Trompeo, A. Lucca. Nel pomeriggio: M. Pizzetti, L. Solerlo, E. Mian, P. Brunetti, A. Sartoris. Angela Viziano

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