Gli statali chiedono all'Enpas assistenza totalmente gratuita

Gli statali chiedono all'Enpas assistenza totalmente gratuita L'Ente tea iijm aeiicit ai TO miliardi Gli statali chiedono all'Enpas assistenza totalmente gratuita Ma la riforma richiede un raddoppio della spesa per ogni assistilo: da 21.990 lire annue a 45.000 - i dipendenti dello Stato minacciano una serie di scioperi (Nostro servizio particolare) Roma, 5 marzo. Non potrà essere risolta con provvedimenti parziali e provvisori la grave crisi dell'Ente di previdenza e assistenza dei dipendenti dello Stato (Enpas), esplosa clamorosamente ieri con le dimissioni degli undici rappresentanti dei lavoratori nel Consiglio di amministrazione. Come è avvenuto per le pensioni dell'Inps, occorre impostare al più presto una riforma organica che affronti tutti gli aspetti della situazione. Sarebbe quasi superfluo eliminare l'attuale disavanzo di 70 miliardi di lire con interventi di emergenza, senza prevedere un futuro equilibrio fra le entrate contributive e le spese per l'assistenza di malattia. Ma anche l'eliminazione del deficit e il futuro equilibrio entrate-spese sarebbero scarsamente utili in prospettiva, qualora restasse inalterato il sistema « indiretto» di cure, basato sul rimborso di una modesta parte della spesa sostenuta dagli assicurati. In questo caso si definirebbero favorevolmente i problemi di gestione e di finanziamento dell'Istituto, ma non certo ì problemi assistenziali degli statali. Se una soluzione radicale non verrà rapidamente concordata dal governo con i sindacati (un incontro è previsto per domani tra il ministro del Lavoro Brodolini e i rappresentanti della Cgil, della Cisl e della Uil), il personale amministrativo degli uffici centrali e periferici, i magistrati, i ferrovieri, i postelegrafonici, gli insegnanti universitari, medi ed elementari, i dipendenti dell'Anas e dei Monopoli pa,ralizzeranno, con una serie di scioperi nazionali, il funzionamento dell'intera amministrazione pubblica. Il malcontento è vivissimo fra tutte le categorie. « Anche gli statali — si afferma — hanno diritto all'assistenza sanitaria come tutti gli altri lavoratori e per ottenerla sono decisi ad attuare tutte le azioni necessarie ». Per estendere ad oltre cin que milioni di dipendenti statali e familiari il sistema di assistenza « diretta », cioè assolutamente gratuita, attualmente applicato dall'Inani, occorrerebbe una spesa media per ciascun assistitale di circa 45.000 lire all'anno. Oggi se ne spendono 21.990 lire, e questa cifra risulta già sensibilmente superiore al gettito contributivo di ogni assicurato. La questione di fondo di una eventuale riforma è pre- valentemente economica. Si tratta di realizzare, in pratica, più del doppio delle entrate per poter garantire una migliore e più ampia assistenza. Ma lo Stato, che in questo caso figura come datore di lavoro, si è sempre opposto finora ad ogni modifica dei contributi. Esso versa per i propri dipendenti nelle casse delI'Enpas un contributo del 2,40% sull'80 per cento delle retribuzioni, che già sono inferiori a quelle corrisposte in altri settori pubblici e privati. Agli enti pubblici e ai datori di lavoro privati lo stesso Stato impone un contributo anche del1*8 % o del 9 °/o sull'intera retribuzione a favore dell'Inani, dell'Inadel, dell'Enpdep, ecc. Dallo squilibrio entrate-uscite è derivata la grave crisi scoppiata ieri, e comunicata oggi ufficialmente dai rappresen¬ tanti sindacali al ministro Brodolini. Il governo cercherà di evitare spiacevoli ripercussioni sugli statali per quanto riguarda sia l'assistenza di malattia, sia le prestazioni previdenziali. La trattativa con le Confederazioni dei lavoratori sembra essenziale, a questo punto, per evitare il peggio. L'Enpas, dai canto suo, cercherà di eliminare direttamente il malcontento causato dal notevole ritardo nella liquidazione delle pratiche di riscatto (ve ne sono oltre 470.000 in attesa di evasione), di buonuscita e di cessione del quinto dello stipendiò. Ma a parte questi aspetti marginali, pur importanti, il filo conduttore dei prossimi negoziati rimane quello di una riforma organica che eviti inutile .dispersione di mezzi. g. f.

Persone citate: Brodolini

Luoghi citati: Roma