Collaudata in orbita la scialuppa che dovrà scendere sulla Luna

Collaudata in orbita la scialuppa che dovrà scendere sulla Luna IL «VIAGGIO DI PROVA» DEGÙ ASTRONAUTI AMERICANI Collaudata in orbita la scialuppa che dovrà scendere sulla Luna Due dei tre uomini dell'Apollo si sono trasferiti, attraverso il cosiddetto "passaggio interno", nell'abitacolo del modulo lunare - Accesi e spenti i motori - Prima delle manovre il pilota civile Schweickart è stato colto da violente nausee - Poi si è ripreso e la Nasa ha ordinato: « Avanti come deciso » (Nostro servizio particolare) , ' Washington, 5 marzo. La giornata odierna — terza della grande impresa dell'Apollo 9, volo definitivo di prova prima della discesa di un uomo sui suolo lunare, prevista per giugno^ luglio prossimi — è stata dedicata al collaudo nello spazio, e quindi in condizioni analoghe: « quelle reali, delle.apparecchiature del cosiddetto « modulo lunare ». Questo «Lem», .che gli astronauti hanno battezzato fra loro « il ragno. ».XSPider) per le caratteristiche, lunghe gambe a telescopio che serviranno ad ammortizzare l'urto sulla superficie del nostro. satellite, è quello che si potfébbyStUre una scialuppa trasportata a bordo di un transatlantico. La nave^madre è l'Apollo, dal quale ìl.<t modulo lunare » dovrà staccarsi per scendere e posarsi dolcemente su quelle desolate lande cosparse di crateri e di circhi, fatte di pomice e dì arida lava. Dovrà « posarsi », non precipitare. Per questo è munito di un motore (dato che sulla Luna non c'è atmosfera e quindi non sono utilizzabili i paracadute) che dovrà essere acceso e servirà a rallentare la corsa della navicella attirata sempre più velocemente dalla massa lunare. E poi, il «Lem» dovrà ripartire dalla Luna, Vincere quindi la pur modesta gravità lunare, ed inserirsi in un'orbita dove potrà raggiungere l'Apollo (che sarà rimasto in attesa) e intraprendere con esso il viaggio di ritorno. Bisognerà dunque accendere una seconda volta il motore sempre portandosi dietro, difficoltà non lieve che è pesata sui progetti degli sàienziati, il carburante, necessario — oltre a forse 25 chilogrammi di « materiale lunare » che verrà studiato nei laboratori terrestri. Queste apparecchiature di discesa e risalita dalla Luna (non si tratta solo di un motore, ma ci sono giroscopi, radar, altimetri, valvole, una infinità di congegni estremamente delicati) sono appunto quelle che oggi i tre uomini dell'Apollo 9, il comandante McDivitt, il suo collega colonnello dell'aeronautica statunitense Scott e il «civile» Schweickart, hanno collaudato in condizioni corrispondenti a quelle che dovranno essere affrontate al momento del « vero » viaggio sulla Luna, vale a dire nello spazio, in orbita, ad oltre cira- erano tutti sull'Apollo. Ora quecento chilometri di distanza dalla Terra, nel vuoto cosmico. Inoltre, fatto di grandissimo interesse e registrato per la prima volta nella storia dell'astronautica, due dei tre uomini che costituiscono l'equipaggio dell'Apollo sì sono trasferiti dall'Apollo stesso al «modulo lunare». I due battelli (il transatlantico e la scialuppa, tanto per ritornare al nostro paragone) sì erano congiunti lunedì, poco dopo il distacco seguito alla partenza da Cape Kennedy. Ed era stata una difficile manovra. Le due parti prodiere dei vascelli (dopo che l'Apollo era stato capovolto) s'erano «ingranate» l'una dentro l'altra così da formare una sola astronave. Gli uomini si è trattato di passare dall'uno all'altro abitacolo, attraverso uno stretto passaggio interno detto tunnel dagli astronauti, superando ostacoli non lievi: spazio esiguo, equilibrio esatto di pressione interna nei due ambienti e nel « corridoio » che li collega, stabilità dell'intero vascello, che tenderebbe a mettersi a ruotare su se stesso, e altri ancora. Il passaggio è lungo un metro e venti centimetri, è largo circa 90 centimetri. Gli astronauti avevano indossato, naturalmente, la tuta pressurizzata. Tutto è riuscito nel migliore dei modi. Schweickart e McDivitt si sono poi trattenuti per circa otto ore nel « modulo lunare » prima di ritornare, sempre attraverso il tunnel, nell'Apollo. E nel frattempo, stando ai comandi situati nell'interno del «Lem», hanno compiuto tutte le manovre previste: accensione e spegnimento del motore di discesa, controlli strumentali, contatti radio. Un piccolo inconveniente c'è stato, tuttavia, ma di natura umana, non meccanica. Poco prima dell'inizio della manovra per il trasferimento, Russel ^Schweickart sì è sentito male, è stato colto da: violenti accessi di nausea (lo ha comunicato lui stesso in un colloquio « privato » avuto con i dirigenti del centro di Houston) ed ha vomitato. Ma in meno di un'ora il disturbo è passato e il centro di controllo ha deciso di fare proseguire il volo secondo il programma, anche se con circa un'ora di ritardo. ■Aggiungiamo che in tutta l'America settentrionale (come del resto anche in Italia, grazie al satellite) gli astronauti dell'Apollo 9 sono apV si oggi sui teleschermi. La qualità delle immagini è stata piuttosto mediocre anche per le difficoltà intrinseche della ripresa. La speciale telecamera che è a bordo dell'astronave era stata infatti sistemata' in posizione fissa all'interno della cabina di pilotaggio del «modulò lunare ». E' la stessa telecamera che verrà impiegata dai primi astronauti che scenderanno sulla Luna; è quindi diversa da quelle impiegate nelle precedenti missioni dato che deve essere capace dì funzionare anche nel vuoto. r. s.

Persone citate: Cape, Kennedy, Schweickart

Luoghi citati: America, Houston, Italia, Washington