I due candidati
I due candidati I due candidati Sono il ministro della Difesa Schroeder (de, 58 anni) ed il ministro della Giustizia Heinemann (socialdemocratico, 69 anni) Se sarà eletto, il democristiano Gerhard Schroeder (58 anni) non sfuggirà alla sorte del suo predecessore Luebke e dello stesso Cancelliere Kiesinger. «Nazista», gli grideranno gli oppositori; e, documenti alla mano, sarà difficile dar loro torto. Schroeder si iscrisse infatti al partito nazionalsocialista alla fine del 1933, quando aveva 23 anni ed era da poco laureato in legge; e l'anno dopo entrò a far parte delle SA, i reparti d'assalto di Hitler. Si riscattò nel 1941, in piena guerra, sposando la figlia di un banchiere di origine israelita. Espulso dal partito, fu inviato al fronte come soldato semplice. Cadde prigioniero degli inglesi, e fu liberato nel giugno '45. Ambizioso, efficiente, di bell'aspetto, Schroeder tentò subito, e con successo, le vie della politica. Pupillo di Adenauer, divenne deputato nel '49, vice-presidente del gruppo parlamentare de nel 52, ministro dell'Interno nel '53, carica che resse fino al '61. Per la fedeltà assoluta alle direttive di Adenauer, a Bonn lo chiamavano il « giovane vecchio ». Ma in realtà talvolta le parti si invertivano; ed era Schroeder a dare consigli, o addirittura imporsi su der Alte. Come nel giugno '59, quando Adenauer aveva ormai deciso di rinunciare alla cancelleria per presentarsi candidato alla Presidenza della Repubblica: Schroeder accorse a Cadenabbia, dove il «grande vecchio» riposava, e lo persuase a restare al governo, aggirando Erhard. Schroeder non nascondeva le sue aspirazioni: succedere al maestro. E in una famosa intervista allo Spiegel stabilì addirittura la data: nel '61 sarebbe diventato ministro degli Esteri, nel '62 Cancelliere. Azzeccò la prima previsióne, falli la seconda. Forse per un vistoso incidente in cui era incappato qualche anno prima come ministro dell'Interno, quando il capo del controspionaggio tedesco, Otto John, disertò a Berlino Est. Heinemann Curiosamente, anche il socialdemocratico Gustav Heinemann (69 anni) fu una creatura di Adenauer. Nominato subito dopo la guerra sindaco di Essen, poi — come rappresentante della de — ministro della Giustizia nel Land della Westfalia, Heinemann nel '48 fu chiamato dal Cancelliere nel primo governo federale come ministro dell'Interno. Per due anni l'accordo fra i due fu perfetto. Poi l'intesa si ruppe. Il « vecchio » si batteva perché la Repubblica federale avesse un peso sempre maggiore nella difesa dell'Europa; Heinemann, pacifista, era contrario al riarmo della Germania sotto qualsiasi forma. Si dimise da ministro e creò la «Comunità della sicurezza per la pace d'Europa », punto d'incontro di tutti i tedeschi che si opponevano alla rimilitarizzazione del paese. Il 14 novembre '52 lasciò anche la de e fondò il Gesamtdeutsche Volkspartei (partito popolare tedesco), favorevole ad un compromesso con l'Est comunista. Il nuovo partito non ebbe successo. Nel '57 Heinemann stesso propose che il Volkspartei sì sciogliesse e raccomandò agli iscritti di confluire nella socialdemocrazia, seguendo il suo esempio. a> n# iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiik Schroeder Gerhard Schroeder Gustav Heinemann ilMiliiiiiiiliiiilllililliillllllllllllllllllllllllllllliiiiilililiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiii
Luoghi citati: Berlino Est, Europa, Germania, Westfalia
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