La famiglia di Maria Teresa è perseguitata dalle disgrazie di Giuliano Marchesini

La famiglia di Maria Teresa è perseguitata dalle disgrazie La tredicenne scomparsa a Villairanoa d'Asti La famiglia di Maria Teresa è perseguitata dalle disgrazie L'altro ieri è morta la nonna della ragazzina - La madre, malata di cuore, non ha neppure potuto recarsi ai funerali - Le sue condizioni si sono aggravate: oggi sarà ricoverata in ospedale - E* stremata dal dolore e dice: «Le cure non servono, vorrei solo ritrovare mia figlia» (Dal nostro inviato speciale) Villafranca d'Asti, 27 febbr. Angela Cenato, la madre di Maria Teresa Novara, è sola nel vecchio alloggio di Bricco Barrano. Sta mettendo qualcosa in una piccola valigia di cartone, perché domani andrà in ospedale: è molto malata di cuore, la lunga angoscia per la figlia scomparsa l'ha sfiancata e adesso si regge a stento in piedi. Fuori, il sole sbiadito spiove sul grappolo di case grige della borgata e comincia ad allentare la morsa di ghiaccio che rinserra la campagna. Tutto intorno è un silenzio fondo. « Chissà quando potrò tornare », sospira la donna stringendosi e rabbrividendo in uno scialle scolorito. Suo marito non c'è, è andato al funerale della suocera, spirata d'improvviso l'altra sera. Si chiamava Rosa Cerrato e aveva 67 anni; viveva a Bricco Aguglia, una frazione poco distante da Cantarana, con il marito ed un figlio quarantenne. Una donna esuberante, generosa. Nonna Rosa aveva una particolare predilezione per Maria Teresa, questa nipote un poco taciturna e malinconica. « Vieni a trovarmi — le diceva ogni volta che la incontrava — ti raccomando, fatti vedere ogni tanto ». E la ragazzina ci andava volentieri, le raccontava della scuola e delle sue compagne. Spesso tornava indietro con qualche piccolo regalo, o con una manciata di spiccioli. Quando seppe che Maria Teresa era scomparsa, che nessuno riusciva a trovarla, nonna Rosa si accasciò come una pianta rinsecchita. Quasi ogni giorno mandava suo marito a Villafranca, a chiedere se c'era qualche notizia. E in poco tempo le sue condizioni di salute andarono precipitando, certi mali rincrudirono rapidamente. La settimana scorsa s'è aggravata in maniera allarmante. Ha chiesto ancora di sua nipote, se si era saputo qualcosa. Le hanno risposto che stesse tranquilla, perché Maria Teresa aveva mandato un'altra lettera in cui diceva che stava bene e che sarebbe tornata a casa. Non era vero, ma nonna Rosa ha fatto un sorriso e s'è un poco quietata: « Speriamo che torni presto », ha mormorato. L'altra sera verso le 18 è spirata: un collasso cardiaco l'ha stroncata d'improvviso. Angela Cerrato non ha potuto nemmeno andare a vedere seppellire sua madre. Non ne aveva la forza. Il suo dramma estenuante cominciò la mattina del 16 dicembre scorso quando andarono a chiamarla perché c'era una telefonata per lei. Era sua sorella, presso la quale Maria Teresa era ospite a Villafranca. « E successa una cosa terribile — disse la donna con voce rotta dai singhiozzi — la bambina non c'è più: ce l'hanno rubata ». La camera della tredicenne era stata trovata vuota, la ragazzina era sparita nel pieno della notte, misteriosamente. Angela Cerrato tornò a casa con quest'incubo e il cuore che pareva impazzito. Da quel giorno, lei e suo marito hanno aspettato disperatamente che qualcuno ritrovasse la loro figlia, o almeno sapesse dire dov'era. Il padre, Mario Novara, era già stato violentemente scosso: nello spazio di un mese gli erano morti i genitori. E ora cominciava questa angoscia tremenda. Due, tre volte al giorno l'uomo inforcava la bicicletta e faceva un lungo giro affannoso, a Cantarana e a Villafranca, nei paesi vicini. Dovunque domandava di Maria Teresa, se l'avessero vista o avessero sentito parlare di lei. Ogni sera, Mario Novara rincasava con la stessa desolata risposta da dare alla moglie rimasta ad attendere. E continuavano ad aspettare insieme, seduti l'uno accanto all'altra nella vecchia cucina, immersi nel silenzio compatto della campagna. Ogni volta che siamo andati a far loro visita, li abbiamo trovati nello stesso atteggiamento, come se fos¬ sero impietriti. Hanno seguito tutte le indagini: un incessante alternarsi di speranze e di delusioni. Sono passati due mesi e mezzo, e l'angoscia è rimasta quella di prima. Adesso Angela Cerrato è qui sola, mentre stanno portando sua madre al cimitero. Questa donna ha quarantasei anni, ma ne dimostra parecchi di più. Quando spari Maria Teresa, era già malata di cuore; le sue condizioni sono andate inevitabilmente peggiorando. Non sa più nemmeno che cosa pensare della scomparsa della figlia, è soltanto stremata. Domani lascerà il marito e gli altri tre figli e andrà in ospedale ad Asti. Il volto terreo, gli occhi smarriti, Angela Cerrato infila con infinita stanchezza nella valigia una maglia di lana ed una camicia da notte. « Quasi non riesco neanche a camminare — dice — non posso fare più niente. Il dottore dice che non devo più stare qui, bisogna che vada all'ospedale. Non so come se la caverà mio marito. Purtroppo, le cure che ho fatto finora non sono servite a nulla. Ma a cosa vuole che servano le medicine? Ci vorrebbe soltanto un po' di tranquillità. Se trovassero mia figlia, questa sarebbe una medicina miracolosa ». Lascia la valigia sul tavolo e va verso la finestra, a guardare nel cortile pallido. Giuliano Marchesini La madre di Maria Teresa prepara la valigia. La sorte s'accanisce contro di lei: dopo la scomparsa della figlia e la morte della madre, ora sarà ricoverata in ospedale aiiiiiiiMiiiiniiiiitiiii iiitiiiniiiiiiii iiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiii unni tiitiKiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiitiiiiiiii iiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Cantarana, Villafranca, Villafranca D'asti