Processo a tre giovani per le accuse di una sposa di 18 anni: condannati
Processo a tre giovani per le accuse di una sposa di 18 anni: condannati LA "MOTTE BRAVA,, l)Ti\ GRIPPO PI AMICI DI BALAiNGERO Processo a tre giovani per le accuse di una sposa di 18 anni: condannati La vittima afferma di essere stata rapita e violentata - Gli accusati: «Era d'accordo e ci chiese del denaro» - Un anno e 5 mesi di carcere - Altri episodi: diciassettenne fuggita di casa fa arrestare lo sfruttatore; in carcere un facchino di Carmagnola che sfruttava la moglie Tre giovani di Balangero — Giuseppe Mazza Bruni, 23 anni, Pasquale Sciamanna, 19 anni e Costantino Biosa, 19 anni — sono comparsi In Tribunale (pres. Iannlbelli, p. m. Bonu, cane. Casatelli) accusati di sequestro di persona, ratto a fini di libidine, violenza carnale, atti osceni, porto abusivo di coltello e minacce gravi. Furono denunciati il 20 novembre da una sposa di 18 anni, Santa Cavallero, via Monfalcone 109. « Ieri sera — raccontò la ragazza — uscita dal ristorante dove sono cameriera, mi fermai in corso Bramante In attesa del pullman. Una "1100" con tre ragazzi si fermò e il guidatore mi offri un passaggio. Faceva freddo e accettai. Ma l'auto non andava verso casa mia e protestai. I due seduti dietro mi afferrarono, mi tapparono la bocca e mi trattennero mentre tentavo di gettarmi dall'auto in corsa. Con un coltello mi ferirono ad una mano e ad una gamba. « MI condussero verso Chivasso e In un posto isolato, sempre sotto la minaccia del coltello, fui costretta a spogliarmi. Mi lega- rono le mani dietro il sedile dell'auto e subii la loro violenza. Poi mi portarono in corso Vittorio, prima di lasciarmi mi minacciarono: "Se ci denunci ti ammazziamo" ». I tre, difesi dagli avv. Dal Fiume, Balestra e Costantino, hanno raccontato 1 fatti In modo diverso: ci Avvicinammo la Cavallero, che accettò di venire con noi e ci chiese duemila lire ciascuno. Lei stessa ci condusse In un luogo che à noi non piaceva perché troppo vicino al centro. Comin ciarono le discussioni. Insisteva perché non voleva allontanarsi troppo ». Due dei tre hanno ammesso di essersi trattenuti con la Cavallero, ma senza alcuna minaccia. « L'abbiamo anche pagata », hanno detto. II p. m., pur rilevando che il drammatico racconto della sposina era ricco di fantasia e che la giovane cameriera, proprio In quel giorni, fu fermata due volte dalla squadra del Buon Costu me, ha sostenuto la colpevolezza del tre giovani, chiedendo 6 anni e 9 mesi ciascuno. II Tribunale ha tenuto conto della particolare situazione e li ha condannati ad 1 anno e 5 mesi, assolvendoli per insufficienza dv prove dalla violenza. La Cavallero è stata risarcita con 50 mila lire. | i Fuggita di casa, una ragazza | . , tatore che è stato arrestato. E' 1 di 17 anni è stata avviata alla prostituzione dall'uomo che le aveva promesso dl sposarla. Sorpresa dalla Squadra Mobile in via Roma ha denunciato lo sfrut- I Elisa Ladisi, strada del Drosso 164; lui è Giuseppe Palmitessa, 26 anni, via Montebello 40. Si conobbero per caso lo scorso an- j no; pioveva, il Palmitessa le of- i fri un passaggio in auto. Comin- I ciarono a frequentarsi. Qualche i settimana più tardi la convinse j a fuggire di casa. « Andremo ad abitare insieme, ci sposeremo ap- I pena avrò un lavoro fisso ». Ma l'occupazione non venne e la Ladisi si lascio convincere a scendere sui marciapiedi. Il 6 novembre scorso la Ladisi fu trovata dalla polizia in via Roma. Era in stato interessante. Dichiarò: « E '11 Palmitessa che mi ha costretta a condurre questa vita. Ogni sera alle 22 mi' accompagna in via Roma e passa a riprendermi alle 24. Guadagno circa 30 mila lire per sera, 10 le dò a lui. Il figlio che sto aspettando è suo ». Il Palmitessa non negò di conoscere la giovane, ma escluse di averla avviata alla prostituzione e di sfruttarla. Inoltre respinse la paternità del nascituro. La Ladisi è stata internata al Buon Pastore, dove, nel frattempo, ha dato alla luce un bimbo. Contro 11 Palmitessa il magistrato ha spiccato ordine di cattura e ieri è stato arrestato. Le imputazioni: sfruttamento, favoreggiamento della prostituzione e corruzione di minorenne. * * Un facchino di 39 anni, Giuseppe Curcuruto, abitante a Carmagnola In frazione S. Bernardo, è stato arrestato dai carabinieri su ordine della Procura della Repubblica per avere spinto sul marciapiede e sfruttato la moglie, Adriana, di 38 anni, madre di otto bimbi. Una squallida storia dl cui la cronaca sì è già occupata. I Curcuruto sono dl Taormina. Otto anni fa vengono a Torino spinti dalla miseria. L'uomo lavora nei cantieri, poi ottiene una licenza per una bancarella di frutta e verdura. Ma i guadagni sono Insufficienti: in casa si mangia poco o nulla, nascono altri figli. Una sera la moglie fugge abbandonando marito e bambini. Il Curcun:to va a cercarla, 1 figli restano soli: sporchi, inzuppati dl orina, li sentono piangere ore e ore per la fame. Intervengono le dame di San Vincenzo, il Municipio. Finalmente la donna torna. Dice di essere scappata per la disperazione, ma la nostalgia della famiglia era troppo grande: « Non ci lasceremo più 11 e al marito: « Vedrai che riusciremo a tirare avanti ». Parlano di lavorare tutti e due. Sono soltanto propositi. Quattro mesi fa la Curcuruto viene trovata priva di sensi In via Onorato Viglianl: ha tentato dl uccldersi con quaranta pastiglie di sonnifero. Quando rinviene, In ospedale, scoppia a piangere: « Non voglio più vedere 1 miei figli, non ne ho il corag- gio. Sono caduta troppo in bas so ». Accusa il marito dl sfruttamento: « Mi ha spinto sul marciapiede dicendo che altrimenti in casa non avremmo avuto da mangiare ». L'uomo interrogato dalla polizia nega. Ma ci sono prove evidenti e ieri 11 magistrato spicca l'ordine dl larresto. Santa Cavallero, 18 anni, e la diciassettenne Elisa Ladisi
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