Karl Jaspers
Karl Jaspers Karl Jaspers (Il filosofo, 86 anni, è morto a Basilea) La figura di Karl Jaspers è tra quelle che, per la sua opera ed i suoi atteggiamenti, impongono ammirazione e rispetto. Filosofo già famoso, abbandonò nel 1937 la cattedra dell'Università di Heidelberg per la sua opposizione al nazismo; fu chiamato ad insegnare nell'Università svizzera di BasiIca. Dopo la guerra, nel libro intitolato II problema della colpa (1946) analizzava la colpa della Germania nell'iniziativa e nella condotta della guerra. E in un altro libro del 1960, Libertà e unificazione, ìiteneva sorpassato il problema dell'unificazione tedesca e sosteneva che il solo compito importante, per i tedeschi come per tutti gli uomini, è la difesa e la realizzazione della libertà. Jaspers è l'autore di quella che si può considerare la prima opera dell'esistenzialismo filosofico contemporaneo, La psicologia delle visioni del mondo (1919). Le tre parti della sua opera maggiore, Filosofia (1932), sono dedicate rispettivamente alle tre idee della metafisica classica: il mondo, l'anima, Dio; ma le conclusioni delle analisi jaspersiane sono molto lontane da quelle della metafisica classica. Nessuna di quelle realtà si lascia, secondo Jaspers, afferrare o comprendere mediante la ragione. Il mondo non si esaurisce nella visione che noi ne abbiamo: esso abbraccia tutte le visioni possibili ed è al di là di esse. L'anima, cioè l'io del singolo uomo, non è una sostanza immutabile ma il risultato di una scelta rischiosa. Ognuno di noi sceglie ciò che vuol essere; ma, dall'altro lato, questa scelta è limitata dalla condizione di fatto in cui ognuno si rova e non ha alternative. r 'io, a- sua l volta, non è uiiu realtà cui si può giungere mediante prove razionali, ma si rivela soltanto come il limite delle possibilità umane nelle situazioni-base in cui ogni uomo viene a trovarsi: il non poter vivere senza lotta e senza dolore, il dover prendere su di sé la colpa delle proprie insufficienze, l'essere destinato alla morte. Queste situazioni, costitutive dell'esistenza umana nel mondo, sono cifre cioè simboli o avvertimenti di quella Realtà trascendente che le religioni chiamano « Dio », Ma, nonostante queste limitazioni e negazioni, la filosofia di Jaspers non è pessimista. L'esistenza autentica dell'uomo è la fede nella Trascendenza, fede che è ritorno all'origine misteriosa della vita, fusione mistica con la realtà assoluta e comunicazione (cioè solidarietà e amore) fra tutti gli uomini. Negli ultimi scritti (uno dei quali si intitola significativamente La fede filosofica di fronte alla rivelazione, 1962), Jaspers ha sempre più accentuato il carattere religioso (ma non confessionale) della sua filosofìa. Nella stessa teologia tradizionale egli ha visto la « consapevolizzazione razionale della fede ». La fede sottrae l'uomo al mondo, al tempo, agli scacchi cui nella sua storia va incontro e lo collega con l'eternità. Il solo modo di realizzare veramente la fede nel mondo in cui viviamo è l'unità dell'umanità che si può ottenere mediante il confronto e la competizione amichevole tra le verità diverse di cui l'uomo giunge storicamente in possesso. Questo fine immanente o regolativo della storia non è immaginabile ma deve essere cercato e conquistato ed è la sola via per la quale l'umanità può giungere alla propria salvezza. Jaspers aveva 86 anni: era nato a Oldenburg (Germania) il 23 febbraio 1883. Con lui scompare dalla scena l'ultimo dei « profeti » che hanno preconizzato all'umanità un' avvenire desiderabile: quelli che rimangono non ci promettono che catastrofi. Nicola Abbagnano
Persone citate: Jaspers, Karl Jaspers, Libertà, Nicola Abbagnano, Oldenburg
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