Contatti fra le due Germanie per risolvere la crisi di Berlino di Tito Sansa
Contatti fra le due Germanie per risolvere la crisi di Berlino tPf/ffi il presidente Xizc&m urrivu u Bonn Contatti fra le due Germanie per risolvere la crisi di Berlino li sindaco dell'ex capitale, Schuetz, ha scritto una lettera al premier di Pankow - Avrebbe proposto la rinuncia ad eleggere il capo dello Statò a Berlino in cambio di « lasciapassare » per la città ed altre concessioni Nixon a Londra ha sostenuto gl'inglesi nella disputa con Parigi (Dal nostro corrispondente) Bonn, 25 febbraio. Alla vigilia dell'arrivo di Nixon, mancano otto giorni all'elezione del Presidente della Repubblica Federale (sempre fissata per il 5 marzo a Berlino); ma i contatti tra il Senato di Berlino e il governo della Germania comunista per evitare una crisi sono appena cominciati. Il borgomastro di Berlino, Klaus Schuetz, ha preso oggi l'iniziativa, inviando al primo ministro''della Germania comunista, . Willy Stoph, una lettera il cui contenuto non è stato rivelato. Si dice che Schuetz abbia comunicato a Stoph la predisposizione di Berlino occidentale a barattare la rinuncia dell'elezione del Presidente della Repubblica a Berlino in cambio della concessione di lasciapassare ai berlinesi « per diversi anni », come ha chiesto oggi un suo omonimo, Wilhelm Schuetz, presidente del comitato «Germania indivisibile». Questo secondo Schuetz ha pure invitato Bonn a non fare concessioni, perché esse provocherebbero una «escalation» di pretese da parte comunista. Si attende ora una sollecita risposta della Germania orientale, ma non ci si fanno eccessive illusioni sulla consistenza delle offerte che saranno ,conJ^u.tc. In essa. AU'ott.tmisrho;ai ieri è subentrate, un certo scetticismo: si ritiene che Ulbricht, di fronte alle richieste accennate da Bonn (ritenute eccessive anche da diversi tedeschi) possa irrigidirsi. Il Presidente della Germania comunista è anche irritato dalle dichiarazioni del cancelliere Kiesinger, il quale volutamente ignora il suo governo e insiste a parlare di contatti tra Bonn e Mosca. I tedeschi, tanto quelli occidentali quanto quelli orientali — si fa notare in ambienti diplomatici di Bonn — dimostrano oggi scarso interesse a giungere a un accordo. Quelli di Bonn perché temono di squalificarsi con la rinuncia all'assemblea elettiva a Berlino, quelli di Pankow perché si sentono messi in disparte dai contatti diretti tra Mosca e Bonn. Secondo diversi osservatori, l'ambasciatore sovietico Zarapkin, che domenica ha proposto a Kiesinger un accordo per Berlino, ha commesso un errore tattico, perché in tal modo ha praticamente riconosciuto il diritto di Bonn a trattare a nome della città divisa. Più giusto — dal punto di vista orientale — sarebbe stato un passo dell'ambasciatore di Mosca nella Germania comunista, Abrassimov, presso il borgomastro di Berlino, il quale a sua volta avrebbe dovuto invitare il governo di Bonn a rinunciare all'assemblea nell'ex capitale. Che Mosca si sia accorta del passo falso sembra dimostrato da un articolo pubblicato oggi dalle Izvestia, nel quale Bonn viene invitata a non farsi illusioni, perché Ita il problema dell'assemblea elettiva a Berlino e la concessione di lasciapassare « non vi è alcuna connessione ». Il giornale paragona Bonn a « una banda di gangsters, i quali vogliono incassare un tributo perché rinunciano gentilmente a irrompere in casa di altri e a saccheggiarla». L'articolo delle Izvestia e il silenzio di Berlino, orientale inducono, stasera allo scetticismo. Se qualcosa scaturirà dalle trattative che Berlino occidentale ha proposto oggi di avviare, dipenderà dalla visita che il presidente americano Nixon farà domani a Bonn e giovedì a Berlino, si dice nella capitale federale. L'irrigidimento dei tedeschi di Bonn e di Pankow potrà venire superato soltanto dalla identità di interessi tra Mosca e Washington. Tito Sansa Nixon ospite della regina Elisabetta ieri a Bucktngham Palace. A sinistra, Filippo d'Edimburgo (Telef. U.P.I.)
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