L'allarme in Egitto di Igor Man

L'allarme in Egitto L'allarme in Egitto Misure d'emergenza lungo il Canale - Nasser non vuole essere sorpreso da un eventuale attacco israeliano, come nel giugno '67 (Dal nostro inviato speciale) 11 Cairo, 25 febbraio. Lo stato di all'«erta» è stato proclamato in tutto il territorio della Rau. Dopo la Siria è toccato alla Giordania subire un attacco israeliano diretto contro le forze della resistenza palestinese, adesso potrebbe toccare all'Egitto. Lo stato di all'«erta» coincide con la più grande festività musulmana, che commemora il sacrificio di Abramo. E' la « festa della carne », si scanna il montone, se ne distribuisce la carne ai poveri. E' dunque la festa di tutto un popolo, se teniamo conto del livello di vita egiziano: secondo le statistiche, il reddito medio pro-capite è di 150 dollari l'anno (90 mila lire). Attraverso i suoi giornali l'Egitto si dichiara pronto a rintuzzare qualsiasi attacco del nemico. Oltre alle misure di sicurezza — guardie rinforzate ai ponti e ai posti di interesse strategico — sono state disposte misure d'emergenza con turni doppi e continui negli ospedali, nelle officine, nelle caserme dei vigi¬ li del fuoco. Le « banche del sangue » sono mobilitate, i donatori fanno la fila. Tutti i ministeri funzioneranno, il portavoce governativo terrà la settimanale conferenza stampa ai giornalisti che altrimenti non avrebbe avuto luogo. Non è improbabile che l'aeroporto internazionale del Cairo venga chiuso al traffico. Gli egiziani non vogliono lasciarsi cogliere di sorpresa come avvenne il 5 giugno del 1967. I commentatori politici ritengono che se un attacco israeliano ci sarà, domani o nei prossimi giorni, verrà diretto contro le basi dei fedain come è accaduto in Siria e in Giordania. Sebbene Israele abbia affermato ancora poche ore fa di ritenere tutti gli arabi responsabili degli attacchi dei palestinesi minacciandoli di rappresaglie, si ritiene qui che gli israeliani, tenendo conto del viaggio di Nixon in Europa e dell'imminente arrivo di Jarring in Medio Oriente, si limiteranno — almeno per ora — a colpire solo t fedain ed i loro campi evitando i villaggi dei paesi che li ospitano. E ciò per non dare il pretesto agli arabi, agitando lo spauracchio d'una guerra totale, di intervenire presso il Presidente americano di concerto con la Francia e l'Urss perché siano esercitate pressioni sul governo di Gerusalemme. E' un fatto che la crisi del Medio Oriente s'è aggravata giungendo fino al limite del punto di rottura. Igor Man

Persone citate: Nasser, Nixon