Un vescovo spagnolo protesta contro lo stato d'emergenza

Un vescovo spagnolo protesta contro lo stato d'emergenza Un vescovo spagnolo protesta contro lo stato d'emergenza Mons. Argaya dichiara: «Devono essere difesi anche i diritti di chi la pensa diversamente» (Nostro servizio particolare) Madrid, 24 febbraio. Un vescovo ha denunciato ieri le sofferenze che lo stato di emergenza, imposto sin dalla scorsa estate alla provincia di San Sebastiàn per asserite attività dì elementi nazionalisti baschi, sta provocando soprattutto ai cittadini meno abbienti. In una lettera pastorale letta domenica in tutte le chiese di San Sebastiàn, monsignor Jacinto Argaya, ha detto che « questo stato di cose è venuto a creare preoccupazioni e sofferenze e a causare altresì gravi perdite economi che ». Il vescovo ha critica to tutti coloro che si fanno forti del nome di Dio per loro fini particolari, sia coloro che egli ha chiamato « i guardiani compiacenti dell'ordine » sia coloro che cercano di riformare radicalmente la società spagnola (t La vita sociale — ha concluso — dovrebbe essere basata sul sacro rispetto dei diritti fondamentali delle persone e dei gruppi, senza escludere coloro che la pensano in maniera diversa. Nessuno ha il dono della infallibilità nelle questioni economiche e politiche ». Da domani e fino al 28 si svolgeranno i lavori della nona assemblea plenaria dell'episcopato spagnolo. Settimane or sono la commissione permanente dell'episcopa to, che è uno dei tre principali organi collegiali (insie me con il consiglio di presi denza ed il comitato esecutivo) approvò in un documento le misure eccezionali prese dal governo, anche se suggerì di abolirle non appe na le circostanze lo avessero consentito: sì sa anche che un gruppo di vescovi del Sud avrebbe preferito che fosse l'assemblea plenaria e non solamente la commissione permanente ad esprimersi pubblicamente su un argo mento così delicato.

Persone citate: Jacinto Argaya

Luoghi citati: Madrid