Parigi: sono state travisate le parole del gen. De Gaulle di Sandro Volta

Parigi: sono state travisate le parole del gen. De Gaulle Tempesta di pi orna ti ca per la «bomba» gollista Parigi: sono state travisate le parole del gen. De Gaulle Il ministro degli Esteri Debré dichiara: « Il Generale non ha detto nulla che si discosti dalla linea politica costantemente seguita negli ultimi anni» - Aspre polemiche nei giornali (Dal nostro corrispondente) Parigi, 22 febbraio. La nuova crisi franco-britannica, suscitata dalla pubblicazione delle dichiarazioni del generale De Gaulle all'ambasciatore Christopher Soames, è venuta a mettere in pericolo tutta la costruzione europea in circostanze forse ancora più gravi. Nessuno mette in dubbio che il testo diramato ieri sera a Londra dalla Presse - Association è identico al resoconto che l'ambasciatore aveva trasmesso al Foreign Office subito dopo il colloquio che aveva avuto il 4 febbraio col Presidente della Repubblica francese. Lo stesso segretario generale dell'Eliseo, Bernard Tricot, riconosce che quel resoconto gli venne sottoposto dall'ambasciatore, il quale voleva esser sicuro dell'interpretazione, però Tricot afferma di non averlo potuto approvare perché non aveva assistito all'incontro e, d'altra parte, sostiene ora che la versione Soames differisce sensibilmente dal racconto che gliene fece poi lo stesso Capo dello Stato. E', infatti, possibile che non tutto corrisponda esattamente, ma sembra accertato che si tratterebbe, caso mai, soltanto di sfumatine e nessuno nega, ormai, che la sostanza sia proprio quella. D'altronde, anche la smentita diramata ieri sera dal Quai d'Orsay conteneva una piccola frase che lasciava la porta aperta a più ampie ammissioni. Dopo avere confermato, infatti, l'opposizione di De Gaulle all'ammissione della Gran Bretagna nel Mercato Comune, il comunicato diceva: « La Comunità potrebbe-venir rimpiazzata - da uh sistema differente». Più ampie ammissioni, con un tono in cui era evidente l'imbarazzo, ha fatto stamani il ministro degli Esteri, in una dichiarazione trasmessa alle 8,30 attraverso la radio. Ha ripetuto che Londra aveva rifiutato in origine di partecipare alla Comunità europea e, ora, la sua ammissione sarebbe dannosa per la Comunità. Poi, Michel Debré ha affermato: « Che cosa ha detto il Generale all'ambasciatore? Ha aetto che per l'organizzazione economica di un'Europa alla quale partecipasse la Gran Bretagna bisognerebbe riflettere e che occorrerebbero studi prolungati ». Il ministro ha anche dichiarato che « se tutti vogliono cambiare il Mercato Comune, il governo francese non può impedirlo, però bisogna sapere dove andiamo e, per saperlo, ci vogliono lunghe conversazioni: se queste conversazioni fallissero, converrebbe mantenere quello che si ha ». Ammesso così, sia pure implicitamente, che il Capo dello Stato ha proposto a Londra conversazioni per arrivare a qualche cosa che dovrebbe sostituire l'attuale Comunità, Debré ha detto: « Il ge- nerale De Gaulle ha auspicato, nell'interesse comune, di esaminare se sia possibile che la Gran Bretagna prenda in considerazione conversazioni esplorative sulle pro¬ spettive economiche e politiche dell'Europa». In che cosa dovrebbero consistere, secondo De Gaulle, queste prospettive? Il rapporto dell'ambasciatore Soa¬ mes lo ha detto chiaramente e il ministro Debré non lo ha rettificato, si è limitato ad affermare che « offrendo queste prospettive, il generale De Gaulle non ha indicato niente, né dal punto di vista economico, né politico, che non sia somigliante agli orientamenti che ha pubblicamente e costantemente definito nel corso degli ultimi anni ». Concludendo, Debré ha accusato Londra di « un attivismo diplomatico più che di un esame misurato e ponderato delle dottrine ». E' stata la sola nota polemica delle sue dichiarazioni e ciò si spiega perché, alla vigilia dell'arrivo in Europa del presidente Nixon, è chiaro che il governo francese ha tutto l'interesse di soffocare, almeno momentaneamente, la crisi. Stasera, infatti, Debré ha ricevuto l'ambasciatore Soames e ha convocato per lunedi al Quai d'Orsay gli ambasciatori d'Italia, della Germania Occidentale, del Belgio, dell'Olanda e del Lussemburgo. Ciò non impedisce alla polemica di svilupparsi con estrema violenza attraverso la stampa. Alla moderazione di Le Figaro, secondo il quale « è possibile che mettendo gli associati europei al corrente (dell'incontro De Gaulle-Soames) i britannici abbiano un poco forzato la nota », corrisponde l'intonazione scandalistica del giornale governativo Paris-presse, che pubblica stasera, in un enorme titolo su tutta la prima pagina: «Gli inglesi tentano un gran colpo contro De Gaulle ». Sandro Volta L'ambasciatore inglese Soames lascia il Quai d'Orsay dopo l'incontro col ministro Debré (Telefoto U.P.I.)