Contrasti fra studenti

Contrasti fra studenti Contrasti fra studenti (Nostro servizio particolare) Roma, 22 febbraio. Il rettore D'Avack ha firmato stamane il decreto che dichiara chiuse dalla mezzanotte le dieci facoltà dell'Ateneo romano occupate dagli studenti. Fino a questo .momento il provvedimento ha modificato solo giuridicamente la posizione degli occupanti, non la situazione di fatto. Gli studenti sono ancora nelle facoltà. Nel decidere la chiusura delle facoltà il rettore si è richiamato all'art. 46 del Regio Decreto 4 giugno 1938. Vi si afferma che gli studenti non possono riunirsi senza autorizzazione nei locali dell'Università, e che in caso di disordini il ministro può ordinare la temporanea chiusura dell'Università o istituto. Tale facoltà — dice l'articolo — spetta anche, « in casi gravi od urgenti, al rettore o direttore ». Nel motivare il decreto, il rettore si dice « convinto che, di fronte all'ostinata pervicacia degli studenti occupanti, sarebbe vano sperare ancora lo spontaneo sgombero delle sedi universitarie occupate », e aggiunge, di essere « allarmato per le gravi notizie che da ogni parte gli pervengono circa l'accentuarsi1 di atti di sopraffazione :'è' di violenza nelle sedi occupate per modo che la situazione generale va assumendo di ora in ora caratteri e manifestazioni di sempre maggiore pericolosità ». La situazione è adesso aperta ad ogni sviluppo. Dal momento in cui entra in vigore il decreto, l'occupazione delle facoltà diventa « occupazione abusiva di edifici pubblici », reato perseguibile d'ufficio. La magistratura quindi potrebbe ordinare lo sgombero dell'Università. A sera al termine di un'assemblea nell'aula di Anatomia patologica, gli studenti dì Medicina hanno approvato un docum nto contrario all'occupazione dell'istituto d'Igiene. In esso si afferma che gli iscritti alla facoltà di Medicina « vista l'occupazione unilaterale dell'istituto di Igiene da parte del Movimento studentesco, al quale non riconoscono la facoltà di rappresentarli, asseriscono una volta per tutte che la lotta politica è estranea al dialogo tra studenti e docenti e si richiamano al principio del diritto allo studio e rifiutano la violenza di pochi, riaffermando la validità del metodo democratico ». Interrogazioni ed interpellanze sono state presentate oggi alla Camera. I liberali si dicono profondamente preoccupati per l'aggravarsi della crisi e « le persistenti . carenze* rèy debolezze del governo nell'afffontare il problema universitario ». Il democristiano Tozzi Condivi pone la domanda al governo se è accettabile la decisione « del rettore e del senato accademico dell'Università di Roma con la quale — dinanzi alla violenza sopraffatrice di una minoranza — si è dichiarata la resa delle autorità incapaci di tutelare le libertà e il diritto di decine di migliaia di studenti impossibilitati a seguire i corsi ai quali sono iscritti con regolare pagamento di tasse ». f. s.

Persone citate: Tozzi

Luoghi citati: Roma