Ora i tifosi non credano che sia sport invadere i campi di Paolo Bertoldi

Ora i tifosi non credano che sia sport invadere i campi Ora i tifosi non credano che sia sport invadere i campi Soddisfazione per il 2-2 ridato alla Juventus - La Disciplinare ha posto però gli scalmanati dei calcio di fronte a precise responsabilità Il pareggio restituito alla Juventus rappresenta la vittoria non di una squadra o di una città, ma dello sport. Non appena conosciuta la sentenza di Barbe, si era detto che per gli incidenti dell'incontro con la Roma la squalifica dello Stadio comunale doveva considerarsi giusta; assurdo invece il 2-0 assegnato ai giallorossi. La Disciplinare ha accolto la tesi, respingendo . implicitamente l'ondata psicologica ed anti-torinese che aveva fatto leva sulla pretesa utilità di « dare un esempio », costi quel che costi, pur di salvare il campionato. In un solo caso si sarebbe potuto ritenere valido il 2-0 a tavolino: se l'arbitro, giudice purtroppo unico e inappellabile in materia, avesse scritto sul rapporto di aver . onsideraio chiuso l'incontro i.i anticipo in seguito al comportamento ncricoloso della folla. De Marchi ha avuto la coerenza di sottolineare che per lui la gara era giunta al termine regolamentare: la mini-invasione di tre giovanotti, fermati con irrisoria facilità dai calciatori bianconeri e da un carabiniere, non aveva per nulla preoccupato i giallorossi e il direttore di gara, IT'2-2 conclusivo non doveva pertanto essere toccato, anche se poi sono accaduti realmente fattacci di cui i protagonisti devono vergognarsi. Così oggi, per una paradossale situazione psicologica, gli sportivi bianconeri possono dichiararsi altrettanto contenti del pareggio confermato e della squalifica del loro campo sia pur accettando con amarezza la seconda parte della sentenza di appello. La Juventus non è più difesa dall'atmosfera di vittimismo che sarebbe sorta in suo favore dopo le decisioni per metà sbagliate di Barbe. Adesso i tifosi si trovano di fronte alle loro responsabilità. Pochi scalmanati hanno macchiato un albo d'oro che per settanta e più anni era stato caratterizzato soprattutto da una paróla: Correttezza. II fatto non' deve ripetersi, né a Torino, ovviamente, né in altre città. Le proteste, gli evviva, gli abbasso, perfino i fischi fanno parte dello spettacolo calcistico: i sassi o le manifestazioni d'isterismo no. La decisione della Disciplinare ha sottolineato il confine tra tifo esuberante e teppismo. Paolo Bertoldi

Persone citate: De Marchi

Luoghi citati: Torino