Utili fittizi per 700 milioni denunciati dal Banca di Sicilia ? di Guido Guidi

Utili fittizi per 700 milioni denunciati dal Banca di Sicilia ? lOilTIMUrl IL PROCKSSO COXTHO CABLO BAXAN Utili fittizi per 700 milioni denunciati dal Banca di Sicilia ? L'ex presidente ammette di aver inserito nell'attivo anche il valore degli stampati giacenti nei magazzini (453 milioni) - Ma tali accorgimenti rientrerebbero nella prassi - Per l'accasa si tratta di falso in bilancio (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 20 febbraio. E' finita con una « conferenza stampa » di Carlo Bazan. L'ex presidente del Banco di Sicilia aveva parlato, anche oggi, per altre tre ore, sui bilanci dell'istituto che, secondo l'accusa, sarebbero stati falsificati. Come tecnico bancario era stato chiarissimo, ma la confusione tra i « profani » dell'uditorio era ugualmente notevole. Poteva chiarire qualche punto, più di uno in verità, rimasto oscuro? Senz'altro. E Carlo Bazan è tornato a spiegare, sia pur in sintesi, per i giornalisti e per qualche avvocato. Il problema, nelle sue linee generali, è abbastanza semplice. I funzionari della Banca d'Italia (Giuseppe Criscuolo, Aldo Gasco e Ettore Masella) che, scoppiato lo scandalo, hanno preso in esame tutta l'attività del Banco di Sicilia, come periti incaricati dal giudice istruttore, hanno notato notevoli differenze fra i risultati effettivi degli esercizi finanziari, che vanno dal 1961 al 1964, e i bilanci ufficiali. E' stato notato che il Banco, in quegli anni, ha denunciato un utile di 700 milioni, nella realtà inesistente: l'utile vero poteva ammontare al massimo a poche decine di milioni. Da qui l'accusa di falso in bilancio attribuita a Carlo Bazan. Come si difende l'ex presidente? Da principio, in istruttoria, ha accennato sommariamente ad una prassi corrente negli istituti bancari, quando si verificano certe situazioni deficitarie, di adottare taluni accorgimenti in modo che il cliente non si spaventi. Ieri, ha aggiunto che attribuirgli questa responsabilità è un errore, perché il vero responsabile del bilancio è il Consiglio generale del Banco, di cui egli fa parte, ma soltanto nella veste di relatore e senza voto. Oggi, passando al dettaglio, Carlo Bazan ha sostenuto che nessuno degli accorgimenti adottati può essere ritenuto un illecito, e tanto meno un illecito penale grave quale è quello di falso in bilancio. In sostanza quali sono stati gli « accorgimenti » adottati da Carlo Bazan e dal Banco di Sicilia perché non risultasse che, nel quadriennio 19611964, l'istituto aveva avuto praticamente una mancanza di attivo? Ha consideralo come utile quello che, secondo l'accusa, utile non sarebbe. Per esempio: ha dato un valore agli stampati giacenti nei magazzini (453 milioni circa), che in realtà erano stati acquistati negli anni precedenti e non erano stati utilizzati; ha fatto dei prelevamenti da vari fondi accantonati (70 milioni), dal fondo oscillazione titoli (186 milioni), dal fondo autoassicurazione, dal fondo per pagare gli oneri fiscali. Il cliente — questa in sostanza è la tesi di Bazan — non è stato tradito nella fiducia perché il Banco, in un particolare momento di congiuntura economica, rimaneva pur sempre saldo nella sua consistenza: sono state spostate soltanto delle voci, che altrimenti non sarebbero state toccate, perché era necessario dimostrare all'esterno che un utile, comunque, vi era stato. Per tre ore, Carlo Bazan è andato avanti a spiegare come in momenti particolarmente difficili un istituto bancario si trovi costretto a fare ricorso a tutti i sistèmi, raccogliendo tutte le proprie forze, per evitare di ' apparire diverso da quello che è nella realtà. Mercoledì riprenderà il dibattimento. Guido Guidi

Persone citate: Aldo Gasco, Carlo Bazan, Ettore Masella, Giuseppe Criscuolo

Luoghi citati: Palermo