Tenera è la notte in Consiglio

Tenera è la notte in Consiglio Tenera è la notte in Consiglio Una sera la settimana 80 consiglieri comunali cenano in fretta, salutano la famiglia e corrono al Palazzo municipale per decidere le sorti della città. Fanno lunga la notte. Qualche volta vedono l'alba. Accade a Torino. Capita in quasi tutti i Comuni, grandi e piccoli. E' dubbio che le ore notturne siano le migliori per riunioni di tanta importanza. Anzi, non lo sono affatto. Gli amministratori comunali sono anche professionisti e commercianti, impiegati e operai ' e contadini. Vanno al Consiglio dopo una giornata di fatica e decidono problemi delicati ed essenziali per tutta la cittadinanza. Che, invece, dorme. Tenera è la notte e distensiva. Parecchi di noi avevano qualcosa di importante da fare, ma sono andati a letto dicendo: k Sono troppo stanco. Lo farò domani, perché sarò più riposato ed attento ». Ma un consigliere comunale, dopo una giornata di affanni e di fatica, decìde su bilanci di cento miliardi, come se nulla fosse. Obiezione: quasi tutti i consiglieri sono lavoratori, dove trovano le ore per l'attività comunale se tton di sera o di notte? Risposta: le trovano al mattino o al pomeriggio. Fabbriche, enti pubblici e privati dovrebbero concedere (in parecchi casi questo già avviene) ai dipendenti consiglieri comunali una o mezza giornata libera, come la concedono per motivi sindacali o agli atleti per gli allenamenti e le gare. Chi non è dipendente, ma lavora In proprio si organizzerebbe in qualche modo, si farebbe sostituire. E' un sacri- l flcio? Lo è. Comunque, chi ha accettato di entrare nella lista elettorale ha firmato un impegno, dunque anche un sacrificio. Nobile impegno: lavorare per il bene di tutti, dando il meglio di sé. Ma quanto si può dare dopo una giornata spesso faticosa, talvolta massacrante? Forse è per troppa stanchezza che molte sedute si prolungano in sterili polemiche, in vani battibecchi. E si arriva all'alba. Il conigliere che è giunto stanco alla riunione esce dal Palazzo municipale assonnato e sfinito e, in queste condizioni, fra poco andrà — mettiamo — alla cattedra di una scuola o a visitare gli ammalati in una corsia o in fabbrica a maneggiare una macchina di precisione. A scuola o in ospedale o in officina si porterà malumore e stanchezza.

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