Una suora cercasi

Una suora cercasi botivi di una riforma disposta dalla Santa Sede Una suora cercasi Da domani negli ospedali S. Giovanni e in seguito in tutti gli altri le religiose si occuperanno soltanto di assistenza - Il provvedimento si inquadra nel nuovo concetto di ospedale, non più ente «caritativo», ma istituzione pubblica - Inoltre il numero delle suore si riduce rapidamente Nel gruppo degli ospedali San Giovanni da domattina nessuna suora avrà più «funzioni amministrative ». Il maneggio del denaro, cosi estraneo all'abito e alla mentalità delle religiose, sarà affidato a contabili che la direzione ha spostato da alcuni uffici per adempiere agli incarichi finora eseguiti da una ventina di Figlie della Carità. La decisione, annunciata la settimana scorsa dal padre provinciale della Congregazione, non ha aspetti polemici anche se è stata presa in occasione di un episodio definito « provvidenziale » negli ambienti ecclesiastici. Rientra invece in una direttiva generale impartita dalla Santa Sede « per ottenere che le suore ritornino alla loro vera funzione: il contatto con la persona del malato, sotto il profilo umano, sociale, professionale e ove possibile cristiano ». Le Figlie della Carità, che svolgono attualmente mansioni diverse in 47 ospedali italiani, sono duemila. A Torino sono 102 alle Molinette, 32 al San Giovanni, 20 all'Astanteria Martini, 21 all'Ospedale Militare, 9 al Koelliker, 7 all'Oftalmico. Dice il sovrintendente sanitario prof. Foltz: « Il loro numero si assottiglia di anno in anno; le reclute coprono appena un terzo dei posti che si rendono vacanti». E' questa la ragione per la quale le suore sono scomparse a poco a poco dalle sale operatorie e anche dai servizi — lavanderie, cucine, ecc. — dove la loro presenza non era indispensabile e la sostituzione possibile. Se un particolare episodio ha consentito di Iniziare dal gruppo San Giovanni la realizzazione delle direttive vaticane « analoghe ■misure — afferma un esperto — verranno attuale gradualmente ovunque e riguarderanno non solo le Figlie della Carità, ma tutti gli Ordini». Le suore saranno esonerate da servizi amministrativi, e se si potrà anche da altri compiti materiali, al Maurlziano, al Regina Margherita, alla Clinica pediatrica, dell'Università, nella casa di cura di via Bidone, ' negli ospedali Cottolengo, Sant'Anna, Maria Vittoria: enti nei quali sono Impegnate religiose di congregazioni diverse. Un monsignore che si occupa della delicata riforma dice: «Ormai i tempi sono maturi per un atto di giustizia che riguarda le suore e anche il personale laico u. I motivi che lo hanno determinato sono parecchi e s'inquadrano nel nuovo concetto di ospedale in evoluzione da « ente caritativo » a « ente pubblico che istituzionalmente provvede al ricovero e alla cura degli infermi », centro propulsore dell'assistenza sanitaria dalla profilassi alla terapia. Senza orario, con illimitate responsabilità che spesso trascurano le esigenze della persona, con uno stipendio simbolico di 10-15 mila lire mensili malgrado il cumulo delle attribuzioni, le suore sono diventate protagoniste della vita ospedaliera. La loro opera è altamente apprezzata per le doti di onestà, serietà, ubbidienza, dedizione. E anche perché è poco costosa. « Sollevando le religiose da compiti al di fuori dei loro doveri di assistenza morale e materiale degli ammalati, il posto di lavoro che attualmente occupano sarà libero per altri ». Ne deriverà un peso economico notevole per le amministrazioni, e appunto per questo « i provvedimenti verranno attuati gradualmente, ma bisogna pure arrivarci, prima o poi ». C'è un altro motivo di questo ridimensionamento: « Il numero delle suore diminuisce per varie cause, specialmente di ordine sociologico. La donna ha acquisito autonomia, nel mondo d'oggi; le sue prospettive di lavoro e di impegno sociale sono molto diverse. D'altra parte le congregazioni vedono assottigliarsi le loro file anche perché ha assunto una certa consistenza il fenomeno delle " consacrate secolari ": giovani e meno giovani che, pur proseguendo la loro vita consueta, si legano con solenne promes¬ sa a un'attività di apostolato ». Spariranno dunque le suore dagli ospedali? Forse no. « Ma le nuove leve ci porteranno dinanzi a una figura di religiosa totalmente dissimile da quella tradizionale: sarà caratterizzata da un'intensa preparazione non solo professionale, ma anche sociale, culturale, giuridica e politica ». In un domani non troppo lontano le nuove suore saranno in grado di inserirsi con facilità, ma con ufficio preciso, negli ospedali della società tecnologica.

Persone citate: Koelliker

Luoghi citati: Torino