Nei bar di Torino e cintura commenti amari e indignati

Nei bar di Torino e cintura commenti amari e indignati vano farla nella prima mezz'ora di gioco e non prendendosela con l'arbitro, ma con i giocatori bianconeri, che sembravano delle statue. Avrei salvato solo Salvadore e Anastasi ». Nessuna colpa, insomma, dell'arbitro De Marchi? «Appunto, direi anzi che ha aiutato la nostra squadra! ». Dino Ziglio. 25 anni, parrucchiere di Padova: « La verità è che si è creata un'atmosfera tesa. Sarebbe meglio che Heriberto facesse le valigie ». Poi ci ripensa: «C erto che l'arbitro! E' ora dì finirla con i torti alla Juventus. Anche contro -"il Cagliari, ad esempio, l'arbitraggio era stato scandaloso ». La partita è valida così come è finita oppure il giudice cambierà il risultato a tavolino? «Non è possibile — affermano tutti i presenti — sarebbe un'assurdità. I novanta minuti sono terminati regolarmente e il signor De Marchi, in fondo, non ha poi avuto fastidi maggiori di tanti suoi colleghi ». I tifosi che hanno invaso il campo, sono da condannare o da capire? «Per me — dice il Bertasso — sono degli esagitati ». « E' vero — ribatte lo Ziglio — ma non bisogna dire, come ho sentito, che sono soltanto meridionali ». «Però queste cose a Torino non dovrebbero succedere — dice, intervenendo, il barista Matteo Corderò, tifoso granata —. Sono manifestazioni d'ira assurde: incredibile che si verifichino a Torino ». Da Settimo a Leinì, trattoria del « Cavallo bianco ». Nel locale abituale ritrovo di sportivi, ci sono alcuni tifosi granata e bianconeri, che discutono. Il padrone, Francesco Ferrerò, è categorico: « I tifosi sono pur sempre tifosi, quindi un po' esaltabili. Questo genere di manifestazione, però, da noi sono sta¬ te importate, il vero piemontese non vi si presta! ». Luigi Barbisio, commerciante: « Quello che ,è successo non è nello stile della Juve, certo che ci mandano degli arbitri...! ». Luciano Vallino, meccanico, tifoso del Torino: « Non sono degli sportivi, ma solo degli scalmanati! ». Un altro granata. Angelo Verderone, commerciante: « Per fare scatenare i torinesi ce ne vuole, ma questi arbitri collezionano sempre errori contro la Juve ed il Torino ». Ribatte il Vallino: «Sono convinto che se riuscissimo a far stare fuori quei tre o quattro^ fanatici, allo Stadio ComìindtéVbtre'bbèfif ' giocare se-.iza"rete-di protezione!». A Torino, infine, in un locale frequentato da giovani. Sono le' 18, c'è ancora poca gente. Quasi tutti hanno il giornale in mano e leggono ì servizi sull'incontro e sui disordini che l'hanno seguito. Una ragazze entra per telefonare. E' Rosella Garrone, 21 anni, universitaria. « Ha letto della partita? ». « Non solo, purtroppo ero anche presente. Devo subito dire che il rigore era evidentissimo, ma sul primo goal ho dei seri dubbi. Per quel che riguarda l'episodio di teppismo degli ultimi minuti, bisogna considerarlo tale e cancellarlo dalla memoria. Ricordiamoci che il nome della Juventus è sempre stato legato a due aggettivi: eleganza e signorilità». Per il dott. Lorenzo Bernardone, commerciante, si è trattato di « eccessi causati da un'clima generale che spinge alla violenza». Non si possono però accusare gli immigrati. « Tanti altri errori arbitrali sono accaduti anche in tempi vicini, ma incidenti non se ne sono visti. Da anni e anni a Torino si trovano veneti, toscani, napoletani, siciliani e così via. Sino ad ora non avevano fatto niente, perché scatenarsi proprio ieri? ». Fa un'amara considerazione finale: « Sì tratta di sport. Gli errori arbitrali son giustificabili: come è possibile che certe forme d'isterismo si siano insinuate in un ambiente che dovrebbe essere distensivo e sereno? ». p. m. g. Nei bar di Torino e cintura commenti amari e indignati Ferrerò « Tifosi che esagerano » Ziglio « Atmosfera troppo tesa » Bertasso «I bianconeri come statue» Juventus-Roma, il giorno dopo la bufera. Andiamo nei bar dei « fedelissimi » per sentire che cosa pensano i tifosi dell'invasione di campo. L'episodio ha lasciato il segno. Da anni a Torino non succedevano parapiglia: è stato un duro colpo per un ambiente che pareva abbastanza tranquillo e pacato. Settimo, «Bar Centro», ore 16. Al banco incontriamo Guido Bertasso, 36 anni, commerciante. E' juventino da sempre ed è piuttosto polemico nei confronti della sua squadra: « L'invasione ci stava bene — dice — ma dove- Corderò «A Torino? Incredibile»

Luoghi citati: Bar Centro, Padova, Roma, Torino