Interrogata per due ore la madre del bimbo rapito di Remo Lugli

Interrogata per due ore la madre del bimbo rapito SVOLTA NEL «GIALLO» DI VIAREGGIO? Interrogata per due ore la madre del bimbo rapito Finora non era stata ascoltata - Aperta anche una inchiesta fra i compagni del dodicenne, scomparso diciassette giorni fa (Dal nostro inviato speciale) Viareggio, 17 febbraio. Una svolta nelle indagini? La madre del dodicenne Ermanno Lavorini, Lucia Broglia, oggi è stata interrogata per quasi due ore. Un sottufficiale della polizia si è recato nella sua abitazione e l'ha invitata a seguirlo: con l'auto è stata accompagnata alla caserma dei carabinieri dove erano ad attenderla, oltre al col. Caroppo e al cap. Sferrano, l'ispettore generale di P. S. dott. Campenni, il dott. Jovine, capo della Mobile di Bologna. L'interrogatorio è durato dalle 17.40 alle 19,30. E' un fatto nuovo. Finora polizia e carabinieri si erano recati spesso nel negozio Lavorini e avevano parlato a lungo con Armando, il padre di Ermanno; raramente erano saliti nell'abitazione per sentire la madre. La donna ha trascorso questi diciotto giorni sempre chiusa in una stanza; ne è uscita soltanto due volte, di domenica, per recarsi a Messa. Sconvolta dal dolore, non pronunciava quasi mai parola, nemmeno con 1 parenti che si alternavano ad assisterla. Ovvia- mente quelle poche volte in cui gli investigatori l'hanno avvicinata, non hanno potuto avviare con lei un discorso su fatti e avvenimenti del passato che possono servire ,a portare un po' di luce nelle indagini. Ora gli inquirenti hanno ritenuto evidentemente di non poter più fare a meno della testimonianza di questa donna e sono intervenuti in maniera energica, senza troppi riguardi per il suo dolore, mettendola, anzi, in una condizione di soggezione (in caserma, davanti a numerose persone che rendevano le domande incalzanti) per cercare di trarre dall'interrogatorio il maggior frutto possibile. Questa mossa fa supporre che la polizia pensi di poter trovare il bandolo dell'intricata vicenda del ratto di Ermanno Lavorini nell'ambito familiare o, quanto meno, che dai congiunti del ragazzo possa venire qualche chiarimento sulla sua personalità. La nuova linea di condotta delle indagini era stata concordata stamattina nel corso di una riunione in commissariato, alla quale avevano partecipato l'ispettore Campenni, il questore di Lucca dott. Bernucci, il vicequestore di Firenze dott. Gerunda, il dott. Jovine, il dirigente del commissariato dott. Scotto e il dott. De Biase, nuovo capo della Mobile di Lucca. Gli investigatori avrebbero anche deciso di approfondire le indagini nel settore delle amicizie di Ermanno: fino ad ora i ragazzi, che erano soliti trovarsi col Lavorini per rnocare, non hanno ammesso di essersi incontrati con lui nel pomeriggio del 31 gennaio. Un più accurato accertamento potrebbe far emergere qualche connessione che assumerebbe un valore fondamentale. Oggi Armando Lavorini diceva che il lungo silenzio dei rapitori lo induce a pensare che questo non sia un ratto a scopo di riscatto, teme che suo figlio sia caduto nelle mani di un maniaco. E si chiedeva sconsolato: «In questo caso, come può aver fatto a custodirlo da solo per tanto tempo? ». Remo Lugli

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Lucca, Viareggio