Mussorgski per pochi fedeli

Mussorgski per pochi fedeli "La fiera di Sorocinzi" a Parma Mussorgski per pochi fedeli L'opera eseguita dalla compagnia di Lubiana, con un gruppo di buoni cantanti - Il lieo è stato tenuto lontano dalla neve pubbli (Nostro servizio particolare) Parma, 15 febbraio. A una settimana di distanza da Passione greca di Martini!, presentata dai complessi cecoslovacchi di Ostrava, un'altra opera nuova per Parma e stata portata al Teatro Regio, in appendice alla stagione lirica, dalla compagnia dell'Opera Nazionale di Lubiana: La fiera di Sorocinzi di Mussorgski. Una fitta nevicata, che integrava di una suggestiva nota russa le architetture parmigiane, ha indotto il pubblico — per sua natura assai restio ad avventurarsi oltre il più comune repertorio — a disertare 11 Regio, lasciando a sparsi gruppetti di spettatori il compito di tributare .calorosi applausi agli artisti sloveni. Alla Fiera dì Sorocinzi, lasciata da Mussorgski in condizioni assai lacunose — priva della strumentazione, e pressoché monca dell'intero terzo atto — provvidero numerosi musicisti: tra questi Cesar Cui che, a 85 anni, ed ultimo superstite del glorioso « gruppo dei cinque », rivestì di musica sua il terzo atto, e presentò l'opera a Pietroburgo nell'ottobre del '17, pochi giorni prima della rivoluzione. Sei anni dopo, La Fiera tornava sulle scene a Montecarlo, in una nuova veste approntata dall'esule Nicola Cerepnin, che costruiva l'atto mancante con altre musiche, tratte dalla produzione di Mussorgski: ed è la corrente edizione dello spartito, talvolta apparsa anche nei teatri nostri. Il teatro di Lubiana ha invece accolto nel suo repertorio una versione in lingua slovena dell'edizione più recente e attendibile, criticamente curata da Paul Lamm — cui si deve la conoscenza del Boris originale — e strumentata da Vissarion Scebalin. Il problema del terzo atto è stato risolto con l'integrale ricorso agli appunti mussorgskiani e con l'inserzione — già ventilata dall'autore a guisa di intermezzo — del poema sinfonico Una notte sul Monte Calvo. . Nell'inevitabile raffronto con la versione di Cerepnin — che, allievo di Rimski-Korsakov, vi aveva profuso scintillante dovizia di colori — le sonorità strumentali di Scebalin, risuonano più asciutte ed essenziali, sulla traccia del Boris originale. E il filologico rispetto al manoscritto inevitabilmente ribadisce il carattere frammentarlo dell'incompiuta Fiera: donde emergono tuttavia pagine altissime, come l'intero secondo atto, sorprendente evocazione pittorica ed umoristica della vita paesana della Ucraina. Nell'esecuzione della Compagnia di Lubiana si rilevano gli aspetti di eccellente artigianato che sono tipici delle minori città dell'Est europeo: un'orchestra, un coro e un corpo di ballo di ottimo livello, scene semplici, funzionali, regia esperta e vivace (pur indulgente a qualche tratto di anticlericalismo provinciale). E un gruppo di buoni cantanti, governati da una feconda disciplina musicale e scenica: i bassi Ladko Korosec, Friderik Lupsa e Danilo Merlak, i tenori Rajko Koritnik e Slavko Strukelj, il soprano Zlata Ognjanovic, il mezzo-soprano Bozena Glavak. Piuttosto compassata e burocratica la direzione orchestrale di Bogo Leskovic. 8- Pi-

Persone citate: Bogo, Danilo Merlak, Korsakov, Ognjanovic, Paul Lamm

Luoghi citati: Lubiana, Montecarlo, Parma, Pietroburgo, Ucraina