Giovane tenta un ricatto al padre del bimbo di Viareggio: arrestato
Giovane tenta un ricatto al padre del bimbo di Viareggio: arrestato A due settimane dalia misteriosa scomparsa Giovane tenta un ricatto al padre del bimbo di Viareggio: arrestato Diciottenne, figlio di un americano, si trovava a Torino in cerca di lavoro - Aveva seguito alla tv le notizie sul ratto dello scolaro e ha pensato di spacciarsi per uno dei banditi - Proseguono le ricerche dei rapitori - La polizia dice: «Abbiamo seminato, ora speriamo di raccogliere i frutti» (Dal nostro inviato speciale) Viareggio, 14 febbraio. Brivido nella vicenda del rapimento di Ermanno Lavorini, ma per un falso motivo. Un giovane, che non ha niente che vedere con ì rapitori, ha cercato di estorcere alla famiglia i 15 milioni del riscatto ed è stato arrestato. Lo sciacallo è Antonino Williams, un napoletano, figlio di un americano, non ha ancora compiuto i 18 anni. E' venuto apposta da Torino dove si trovava da una settimana per cercare lavoro. Partito stamattina alle 6,30 da Porta Nuova, è giunto a Viareggio alle 11.12. Dalla stazione ha subito telefonato al negozio Lavorini. « Pronto. C'è Marinella? ». Ha risposto il padre: « Perché? ». « Le dica di uscire e di mettere l'automobile per traverso nella strada e di aspettare. Sarà avvicinata da un giovane con una borsa e avrà istruzioni ». Armando Lavorini ha intuito che doveva trattarsi di un truffatore e non ha fatto uscire la figlia. Mezz'ora dopo nuova telefonata e nuova richiesta, con una precisazione: « E le dica di portare fuori i 15 milioni ». Che fosse un falso rapitore non c'erano ormai dubbi, e per di più dimostrava di essere un mentecatto a pretendere che gli consegnassero i soldi in strada, davanti al negozio, senza nemmeno che egli desse la minima assicurazione sulla riconsegna del ragazzo. Alle 15.15 terza ed ultima telefonata. Lo sciagurato l'ha fatta dal « Piccolo Bar », che è in via Verdi, proprio di fronte al negozio Lavorini. Era arrabbiato: « Insomma, si può sapere perché non avete ubbidito? Sbrigatevi, altrimenti il ragazzo farà una brutta fine », e ha subito interrotto la comunicazione. Si è messo ad aspettare, con la borsa sotto il braccio, impaziente. E' rimasto lì una decina di minuti a guardare il negozio, poi è uscito, si è incamminato per la piazza del mercato: La polizia ha avuto notizia di queste telefonate poco dopo: il giovane, mentre stava camminando con passo svelto per via Mazzini, duecento •metri dal negozio Lavorini, è stato raggiunto da una pattuglia dì agenti. L'hanno portato in commissariato e sottoposto ad interrogatorio. Dapprima ha negato; poi, davanti a funzionari di polizia e ufficiali dei carabinieri, ha ammesso il tentativo di estorsione. E' stato portato in pretura, a disposizione del pretore, che lo ha inviato alle carceri. Il Williams ha fatto della sua vita un racconto penoso. Suo padre era ufficiale della Marina statunitense, sua madre cameriera d'albergo; hanno avuto anche una figlia, Irene, che ha 13 anni. Otto anni fa i genitori sono partiti per l'America portando con sé la bambina e affidando lui alla nonna materna che abitava a Vico Equense, un paese presso Sorrento. Nel dicembre scorso la nonna è morta e il giovane, rimasto solo, si è messo alla ricerca di una occupazione. Una settimana fa, dopo avere letto su un giornale che una casa editrice torinese cercava dei propagandisti per vendere delle bibbie, è partito alla volta di Torino ed ha iniziato un periodo di prova. Avendo scarsa disponibilità di denaro non aveva nemmeno preso dimora presso un albergo, dormiva in una sala d'aspetto della stazione di Porta Nuova. « L'idea — ha raccontato — mi è venuta la sera in cui ho assistito in un bar alla intervista televisiva ai genitori di Ermanno^ Ho pensato che se fossi riuscito a prendere tutti quei milioni mi .sarei potuto recare in America a trovare i miei genitori che abitano a Norfolk, in Virginia ». E' un ragazzino pìccolo, pallido, dallo sguardo smarrito. Si è inserito in questo dramma, con ingenuità - e incoscienza, senza capire che la. sua azione avrebbe aggiunto con la speranza e la delusione altro dolore agli animi già straziati dei familiari di Ermanno. L'episodio odierno non apporta nulla, di nuovo alla drammatica vicenda. Oggi è il quindicesimo giorno dalla scomparsa del ragazzo e la polizia, per sua ammissione, non ha alcun elemento in mano che possa far ritenere prossima la conclusione. Dice il dott. lavine, dirigente della Squadra mobile di Bologna: « Finora abbiamo sgomberato il campo dalle erbacce e abbiamo seminato. Ora aspettiamo di raccogliere i frutti. Per noi tutte le ipotesi sono sempre valide: rapimento per estorsione, rapimento a scopo di libidine, fuga. Può darsi che Ermanno sia vivo, può darsi che sia morto. Da un momento all'altro potrebbe arrivarci una segnalazione tale da imprimere un nuovo impulso alle indagini ». Speriamolo, ce n'è bisogno. Remo Lugli Antonino Williams, arrestato per avere tentato, di ricattare il padre dei bimbo rapito (Telefoto Mo|sió)
Persone citate: Antonino Williams, Armando Lavorini, Ermanno Lavorini, Lavorini, Norfolk, Remo Lugli Antonino Williams
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