I calciatori e pochi tifosi isterici non devono rovinare l'Atalanta

I calciatori e pochi tifosi isterici non devono rovinare l'Atalanta Ferma preso di posizione dei dirigenti bergamaschi I calciatori e pochi tifosi isterici non devono rovinare l'Atalanta «Alcuni arbitraggi ci hanno danneggiato — dice un esponente del club —, ma il vandalismo di alcuni scalmanati è deplorevole» - Anche per gli atleti fermo invito alla calma - Baracchi, il nuovo presidente, ha giocato in prima squadra - Si interessa di ciclismo - E' deciso a mettere ordine nella società (Dal nostro inviato speciale) Bergamo, 11 febbraio. Lo Stadio di Bergamo sembra un campo di concentramento: 50 centimetri di filo spinato a prolungare, tutt'attorno al recinto di gioco, una rete di protezione già alta un paio di metri, robuste traversine metalliche a rinforzare ulteriormente la chiusura dei cancelli d'ingresso al prato. Per queste misure di sicurezza supplementari — come ci ha detto il direttore dell'impianto, signor Pezzoli — sono stati usati 60 quintali di ferro, per una spesa superiore ai tre milioni di lire. La Commissione provinciale di vigilanza avrebbe preteso addirittura lo scavo di un fossato tutt'intorno al campo, ma questa costosa opera è stata, almeno per ora, accantonata. Il minaccioso apparato non serve per impedire ai protagonisti delle partite dell'Ataìanta di « fuggire » dal campo prima del tempo, ma per reprimere gli eccessi dei tifosi della squadra nero-azzurra, intemperanze che già una volta, il 19 gennaio scorso, sono costate care all'Atalanta, provocandone la sconfìtta a tavolino contro la Roma, accompagnata da una ammenda di un milione e mezzo di lire e da una lettera di diffida della Lega. Una minoranza di scalmanati ha ripetuto le sue gesta domenica scorsa, in occasione della gara perduta dai bergamaschi contro la Fiorentina: vandali organizzati, armati di cesoie da guastatore, per provocare grossi squarci in una rete metallica che non si sarebbe potuta rompere con pinze normali. Qualcuno spera ottimisticamente in una certa indulgenza dell'arbitro Lo Bello nel descrivere gli incidenti nel suo rappòrto. Secondo la maggioranza degli sportivi di Bergamo, una più o meno pesante squalifica del campo viene già data per scontata, anche se si dovrà attendere domani per conoscere il verdetto del giudice sportivo della Lega. E' la prima volta nella storia dell'Atalanta in serie A che si verificano incidenti di tale gravità. I vecchi tifosi ricordano, anzi, con una certa fierezza le partite con la Juventus e con il Milan portate regolarmente a termine col pubblico straripante all'interno del recinto di gioco. Com'è possibile che la mentalità degli spettatori sia tanto peggiorata in poco tempo da costituire una perenne minaccia alla regolarità degli incontri ed un costante pericolo per gli interessi stessi dell'Atalanta? Abbiamo posto il quesito al presidente uscente della Società nerazzurra, gr. uff. Attilio Vicentini, all'allenatore Angeleri, al comm. Mino Baracchi, che sarà presto nominato nuovo presidente del sodalizio nero-azzurro. « Le intemperanze — ha detto Vicentini — non hanno mai giustificazione. Sono successi fatti incresciosi, arbitraggi che ci hanno danneggiato. Ma il pubblico deve capire che le cose non si possono risolvere con una giustizia sommaria. Gli stessi atleti devono comprendere che il loro dovere di professionisti è di giocare, non dì protestare, e che i loro isterismi costituiscono una facile esca per gli eccessi di una minoranza di falsi amici dell'Atalanta. Io sto per lasciare la società neroazzurra: per coerenza con una diversa distribuzione del pacchetto azionario i mìei colleghi ed io ci presentiamo dimissionari alla riunione di stasera. Ho il dispiacere di lasciare una poco simpatica eredità ai dirigenti che subentreranno a noi. Auguro loro di poter risolvere con prontezza i problemi dell'Atalanta e soprattutto di riuscire a ristabilire la calma tra i tifosi e nella squadra stessa. In caso contrario, l'Atalanta ben difficilmente potrà raggiungere il traguardo della salvezza ». Il comm. Mino Baracchi, industriale nel campo dei casalinghi ed elettrodomestici, viene al calcio dal ciclismo, che lo vede da anni apprezzato organizzatore della corsa a cronometro a coppie che porta il suo nome. Per lui, candidato ufficiale alla presidenza dell'Atalanta, si tratta comunque di un gradito ritorno alle origini. « Ho giocato come mezz'ala e centravanti in maglia neroazzurra — dice, — dalla squadra ragazzi fino ai titolari a fianco del nazionale Casari e di Gritti. Guiderò con piacere la riscossa dell'Atalanta. anche se, unico guaio, sono tifoso del¬ la Juventus. Vuol dire che quando la mia squadra incontrerà i bianconeri non assisterò alla partita». « Che cosa pensa delle recenti intemperanze dei tifosi a Bergamo? ». « Esistono ovunque delle minoranze di incivili. Tuttavia, come cittadino, come sportivo bergamasco, mi vergogno per quei pochi facinorosi. Non esito però a dire che questi gesti sconsiderati hanno una ben precisa origine nell'esagerato nervosismo dei giocatori, guidati sovente con errori psicologici dai loro dirigenti ». Il comm. Baracchi non ha parlato di eventuali provvedimenti disciplinari della società a carico del giocatore Dotti per il comportamento troppo nervoso che viene giudicato all'origine degli incidenti di domenica scorsa. Tutto lascia credere che per il difensore dell'Atalanta non vi saranno punizioni supplementari oltre alla squalifica che gli imporrà la Lega, in quanto la società nerazzurra da stasera è senza dirigenti. Il consiglio direttivo infatti ha rassegnato le dimissioni al completo come conseguenza del passaggio della maggioranza delle azioni sociali ad un altro gruppo capeggiato dai signori Masserini, Bortolotti e dallo stesso Baracchi. Il collegio sindacale, composto da Negretti, Pastorino e Paris, ha assunto i poteri temporanei per l'ordinaria amministrazione col mandato di convocare l'assemblea straordinaria che, a termini di legge, potrà svolgersi al più presto ai primi di marzo. In questo periodo il comm. Baracchi ed i suoi amici fiancheggeranno il collegio sindacale in qualità di collaboratori, ma è evidente che decisioni a carattere straordinario, come quella di eventuali sanzioni a carico dei giocatori, non potranno essere prese imo a quando l'assemblea dei soci non avrà nominato il nuovo consiglio che sarà presieduto, com'è virtualmente scontato, dallo stesso Baracchi. Gianni Pignata Mino Baracchi, a destra, grande appassionato di ciclismo, entrerà nel calcio come nuovo presidente dell'Atalanta

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