Oggi riunione per le pensioni Domani sciopero nell'industria

Oggi riunione per le pensioni Domani sciopero nell'industria Due gravi vertenze che è urgente risolvere Oggi riunione per le pensioni Domani sciopero nell'industria L'incontro fra ministri e sindacati sarà presieduto da Rumor; entro sabato il governo deve approvare la legge sul nuovo sistema pensionistico - L'agitazione nazionale per le «zone salariali » pare inevitabile: durerà 24 ore; a Torino, Milano, Genova sarà limitata a due ore (Nostro servizio particolare) Roma, 10 febbraio. Si svolgerà domani a Palazzo Chigi un nuovo incontro fra il governo e i sindacati per la riforma delle pensioni, mentre nessun fatto nuovo è prevedibile per sbloccare la vertenza delle «zone salariali » nell'industria privata e revocare lo sciopero nazionale proclamato per mercoledì. Per le pensioni, un accordo non dovrebbe essere difficile, anche se vi sono ostacoli notevoli da superare. Governo e sindacati hanno già raggiunto una intesa su una delle questioni più complesse: l'assunzione a carico dello Stato, entro il 1976, dell'intero onere del fondo sociale e la corrispondente graduale riduzione del contributo del 7,28'Vo attualmente a carico dei lavoratori. Nella riunione di domani, che si svolgerà sotto la presidenza di Rumor fra i ministri Colombo, Brodolini, Preti e i rappresentanti della Cgil, della Cisl e della TJil, sarà affrontato il secondo aspetto fondamentale della riforma. Si tratta dell'aumento dal 650.'o all'80% del rapporto pensione-salario: i sindacati chiedono che fin dal 1969 il rapporto sia elevato al 740Zo e che entro il 1975 si arrivi all'80%, il governo, invece, vorrebbe concludere l'operazione nel 1980, iniziandola dal 1971. Se un compromesso soddisfacente sarà trovato su questo punto, dovrebbe essere superato sollecitamente il dissenso sugli altri problemi: la « scala mobile », il cumulo pensione-stipendio, il riordinamento del consiglio di amministrazione dell'Inps, il parziale ripristino della pensione di anzianità, l'aumento dei minimi e superinlnimi. Il governo, comunque, si è impegnato a presentare il provvedimento alle Camere alla ripresa dei lavori parlamentari, fissata per il 17 a Palazzo Madama e il 18 a Montecitorio. Ciò significa che il Consiglio dei ministri deve approvare il disegno di legge entro sabato. Se non vi sarà accordo completo tra il governo e le confederazioni dei lavoratori, il dibattito si svilupperà in Parlamento, ma non si esclude il ricorso ad altre agitazioni. Lo sciopero per le «zone salariali » sembra inevitabile. Nonostante la « disponibilità » a trattare, dichiarata dal presidente della Confìndustria Costa fin dall'I 1 gennaio, la Cgil, la Cisl e la TJil non hanno ritenuto di sospendere un'agitazione che determinerà un rilevante danno alla produzione e una perdita di salario ad oltre sei milion} j "di lavoratori ^irmdustrisP privata. In linea generale, lo sciopero durerà ventiquattr'ore nelle aziende di qualsiasi settore, ma' soprattutto nelle regioni meridionali e insulari, e nelle province « depresse » del centro e del nord. A Milano, a Torino e a Genova, la durata della manifestazione è stata contenuta in due ore. Qualche ulteriore limitazione è stata stabilita in alcuni grandi complessi industriali. E' probabile che, dopo questa astensione, siano rapidamente riprese le trattative tra la Confìndustria e le Confederazioni dei lavoratori. Particolare è la situazione nel settore dolciario: pur essendo stato proclamato uno sciopero di 24 ore per giovedì 13, i lavoratori delle industrie dolciarie della zona « O » (Torino, Milano, Roma, Genova) parteciperanno all'astensione del 12. g- f#

Persone citate: Brodolini, Preti, Rumor