Chiesti 14 anni per un rapinatore tradito da una medaglietta d'oro

Chiesti 14 anni per un rapinatore tradito da una medaglietta d'oro Chiesti 14 anni per un rapinatore tradito da una medaglietta d'oro Il ciondolo fu trovato dai carabinieri in una gioielleria svaligiata a Pinerolo - Un teste lo vede sul tavolo del maresciallo e rivela il nome dell'imputato - Questi nega - La sentenza domani in Assise Il p. m. dott. Ferrara ha chiesto alla Corte d'Assise 14 anni e 8 mesi di reclusione per il quarantacinquenne Nicola Cocomazzi, accusato d'una rapina a Pinerolo. Con lui sono processati a piede libero Francesco Pezzano, di 29 anni, addetto a un passaggio a livello di Pinerolo; Francesco Lombardo, di 60, e Illuminata Iannè, di 50, abitanti in via Mazzini 46. Debbono rispondere di falsa testimonianza. La notte sul 19 ottobre 1966, verso le 3, la guardia Alessandra Griffone sorprendeva a Pinerolo tre uomini armati e mascherati che stavano svaligiando l'oreficeria di Armando Morero. Il Griffone, sotto la minaccia delle armi, era costretto a sdraiarsi per terra. Rubati preziosi per 800 mila lire i rapinatori fuggivano su una « Giulia » rubata con la quale uscivano di strada a None. I carabinieri, il 15 novembre 1966, fermarono Cocomazzi: fu in quella occasione che l'imputato, a pugni, spaccò alcuni vetri della caserma ferendosi alle mani e ai polsi. Lo aveva accusato il Pezzano. Convocato in caserma per un'altra vicenda, aveva notato sul tavolo del maresciallo Ferrerò un ciondolo con una medaglie ,ta fissata su due perni. Pezzano. spontaneamente, disse: « Ho gii visto questo oggetto ». II sottufficiale, incuriosito, gli domandò: « Chi lo aveva? ». « Lo teneva Cocomazzi — rispose Pezzano — ed giocava, verso la metà di ottobre, quando si fermò al passaggio a livello ». Una circostanza importante, perché il ciondolo era stato smarrito da uno dei rapinatori proprio nella gioielleria Morero. Ieri, come sempre, Cocomazzi ha negato: « Non so nulla, non ho mai posseduto ciondoli ». Pezzano ha invece confermato di aver visto un ciondolo tra le mani dell'imputato: « Ma alcuni mesi prima di quando dice il maresciallo ». Nel pomeriggio il maresciallo Ferrerò lo ha smentito mostrando alla Corte il verbale firmato dal Pezzano in caserma. Il processo è stato rinviato a domani per l'arringa dell'avv. Maggi, difensore del Cocomazzi, e la sentenza. f

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