Anche per i russi 007 vince sempre di Ennio Caretto

Anche per i russi 007 vince sempre IL FILM DI SPIONAGGIO ARRIVA A MOSCA Anche per i russi 007 vince sempre (Dal nostro corrispondente) Mosca, 6 febbraio. Il film è basato su una storia vera di spionaggio e sulla suspense, se non sull'esposizione dì forme femminili, dei migliori film di « 007 ». Rievoca, con un certo realismo, le imprese dell'agente sovietico Gordon Lonsdale, che operò in Inghilterra, fu arrestato dall'Intelligence Service nel 1961, e nel 1964 fu « scambiato» con Greville Vynne, un agente britannico caduto in mano russa. Il film si intitola « La stagione morta » e il suo narratore è un'altra famosa spia: il colonnello Rudolph Abel, imprigionato nel 1957 negli Stati Uniti per trent'anni, ma dopo quattro « barattato » con Gary Powers, il pilota dell'« U 2 » abbattuto nei cieli dell'Urss da un missile di Kruscev. A Mosca, il film sta ottenendo un successo eccezionale. In parte il merito è del protagonista, Donatas Banianis, un degno avversario anche per Sean Connery - James Bond, in parte è del regista, Savva Kullish che ha giocato sugli effetti psicologici, e presentato tra i « nemici » occidentali figure oneste e veritiere. Ma l'attrattiva maggiore è l'argomento in sé: attraverso i particolari di un caso celebre, il film mostra per la prima volta come il servizio segreto sovietico funziona in patria e all'estero. Fino a pochi anni fa, l'Urss negava ostinatamente di fare dello spionaggio; adesso il colonnello Abel dice che «il servizio è soddisfatto e riconoscente » per il film. « La stagione morta » è ambientato in un non identificato paese occidentale, in cui è tuttavia facile riconoscere la Gran Bretagna (vi appaiono persino delle inquadrature di Londra). L'eroe si chiama Costantin Ladeinikov, alias Lonsfield, e maschera la sua attività sotto quella di direttore di una ditta di jukeboxes. Il suo compito è rintracciare uno scienziato nazista — certo Haas — che protetto da una grande potenza, appunto l'Inghilterra, sta per produrre un gas letale ad uso bellico. Lonsfield è aiutato da un collega che ha conosciuto Haas in Germania, e da un fotografo di Londra. La sua caccia si conclude nel centro di ricerche farmaceutiche di una cittadina di mare, Dorgate. Egli strappa la formula del gas allo scienziato, e prima di essere arrestato la consegna al collega che la porta in Russia. Il titolo « La stagione morta » viene dalle tristi e fredde giornate dicembrine in cui si conclude la vicenda. Il film rispetta appieno la realtà. Lonsdale si spacciava in Inghilterra per un fornitore di juke-boxes e sorvegliava il Centro di ricerche militari sottomarine di Portland. Aveva due complici, i coniugi americani Peter e Helen Kroeger tuttora in un carcere britannico insieme a due funzionari inglesi che diedero loro alcuni documenti dietro grossa ricompensa. Nel film si assiste persino allo scambio tra Lonsdale e Wyn- ne, chiamato colonnello Nichols: su un ponte tra le due Germanie, i due uomini si sfiorano, si riconoscono e per un attimo sono ravvicinati dal loro comune passato e dal loro destino. Lonsfield ricorda Lonsdale anche nei tratti, e le parti àVóccidentali sono interpretate da estoni o lettoni, cioè dai tipi fisicamente più simili agli inglesi e agli americani. Il film ha, naturalmente, un preciso contenuto politico. Lo riassume il narratore, Abel, alla fine: il mondo deve guardarsi contro la diffusione del nazismo. Ennio Caretto