Un giovane si dà fuoco per imitare Palach: è grave

Un giovane si dà fuoco per imitare Palach: è grave DAVANTI AD UNA SCUOLA A COSENZA Un giovane si dà fuoco per imitare Palach: è grave Si è versato addosso una bottiglia di benzina - Un agente di P. S. soffoca le fiamme col suo soprabito - Il giovane ha riportato ustioni di 2" e 3" grado - Il 35 cZo del corpo è una piaga (Nostro servizio particolare) Cosenza, 31 gennaio. Uno studente di Cosenza, Gilberto Antonio Sangineto, di. 19 anni, ha tentato di-imitare il sacrificio del- giocane cecoslovacco Jan Palach,' dinanzi alla sede dell'istituto per geometri di viale Trieste nel quale frequenta la quarta classe. Un vigile urbano ed un agente di P. S., che si trovavano in servizio poco distante, sono riusciti a salvarlo prima che si trasformasse in una torcia umana, lanciandogli addosso un cappotto, ed hanno soffocato le fiamme. In ospedale i medici gli hanno riscontrato gravi ustioni. Nel pomeriggio le sue condizioni sono peggiorate. Il primario dell'ospedale, prof. Giustino Brancadoro, ha detto: et II giovane presenta ustioni di secondo grado agli arti inferiori per una superficie corporea del 35 per cento e ustioni di terzo grado alle mani con esiti fun- zionali poco soddisfacenti. Sono ustioni — ha precisato il prof. Brancadoro — che di solito guariscono in quaranta giorni, ma nel caso specifico abbiamo preferito riservarci la prognosi ». Interrogato dal Sostituto Procuratore, lo studente ha detto: « Sono un idealista ed ho voluto imitare il sacrificio di Jan Palach per richiamare l'attenzione dei governanti su quanto succede in Cecoslovacchia e sul problema della pace nel mondo ». Il tentativo di suicidio è avvenuto stamane verso le 8,30 davanti alla scuola. Qui molti studenti erano in attesa del campanello che dà il segnale di inizio delle lezioni. Fra questi vi era anche il Sangineto, un giovane molto studioso. Dopo un breve scambio di idee sui compiti della giornata il ragazzo con un pretesto si è allontanato dal gruppo e dopo aver preso dalla borsa una bottiglia di benzina se l'è versata sul soprabito. Poi con un cerino si è dato fuoco lanciando un urlo di dolore. La visione del giovane che brucia ha sconvolto i compagni che sono rimasti impiei triti, incapaci di soccorrerlo. , In suo aiuto si sono lanciaI ti, immediatamente, l'agente di P. S. ed un vigile urbano. Il poliziotto senza esitazione si è tolto il cappotto ed è riuscito a soffocare le fiamme. Su una vettura di passaggio, lo studente è stato trasportato all'ospedale dove i sanitari si sono prodigati per salvarlo. Verso le 15 sono giunti a Cosenza il padre del giovane, Antonio, la madre, Mafalda Jannacci. ed il fratello minore di 16 anni, anch'egli studente. Quest'ultimo ha detto piangendo: « Non riesco proprio a capire perché l'abbia fatto. Abbiamo viaggiato insieme come tutti i giorni sullo stesso pullman. Antonio Vii è apparso normale; ha parlata poco, ma non è stato mai loquace. Ieri sera — ha continuato Frane — si è fatto dare dalla mamma duecento lire in più del solito, affermando che doveva restituirle ad un compagno. Invece gli sono servite per comprare la benzina... ». a. 1. 4 «©sa Gilberto Sangineto assistito dal padre (Telef. A. P.)

Persone citate: Antonio Vii, Brancadoro, Gilberto Antonio Sangineto, Gilberto Sangineto, Giustino Brancadoro, Jan Palach, Mafalda Jannacci, Palach

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Cosenza