Sparatoria a Londra: un ferito davanti all'ambasciata dell'Irak

Sparatoria a Londra: un ferito davanti all'ambasciata dell'Irak OMIA.jMMA.T1CA. DIMOSTRAZIONE UEGIml IÌBRE1 Sparatoria a Londra: un ferito davanti all'ambasciata dell'Irak Le guardie avrebbero fatto fuoco temendo di essere sopraffatte dai manifestanti - Gli spari sono stati uditi alla televisione - Il governo inglese esprime sdegno per le esecuzioni (Dal nostro corrispondente) Londra, 28 gennaio. Le impiccagioni a Bagdad hanno avuto stasera drammatiche ripercussioni a Londra. Durante una manifestazione ebraica dinanzi all'ambasciata irachena, nel centro della capitale, sarebbero stati sparati colpi d'arma da fuoco e una pallottola avrebbe colpito uno dei dimostranti. Altre fonti dicono che il 'ferito — sulle cui condizioni non si hanno ancora notizie — sarebbe stato « pugnalato », ma tutti hanno udito gli spari e li hanno raccolti chiarissimi le stesse cronache televisive. Mentre scriviamo, la tensione attorno all'ambasciata è pericolosamente alta. Tutto era cominciato pacificamente. Oltre duemila israeliti s'erano radunati verso le 21 attorno all'ambasciata di Bagdad per una commossa protesta. Immanuel Jakobovits, capo rabbino del Commonwealth celebrava nella via un servizio religioso a ricordo degli impiccati. Ma, col passare del tempo, l'atmosfera s'arroventava. I poliziotti e gli stessi esponenti ebraici s'affannavano per attenuare lo sdegno della folla. Dopo le 22, due giovani israeliti salivano sul tetto di una casa contigua, dalla quale raggiungevan- il tetto della rappresentanza irachena, e qui, acclamati e applauditi, issavano la bandiera con la stella di Davide. A questo punto, il misterioso dramma. I due ragazzi iniziavano la discesa, seguiti dai riflettori della polizia e dall'occhio delle telecamere. Scivolavano lungo un cornicione, calavano per una scala esterna di servizio. Parevano ormai sicuri sulla via del ritorno quando due o tre fragorosi colpi raggelavano la folla. Uno dei giovani arrivava a terra indenne; ma l'altro crollava, sanguinante, tra le braccia di un fotografo mormorando: « Mi hanno pugnala¬ to ». Chi è il feritore? Secondo un cronista televisivo, i colpi sarebbero forse partiti da un guardiano dell'ambasciata irachena (non necessariamente un arabo) e il ragazzo avrebbe scambiato l'« urto » del proiettile per una pugnalata. Sempre stasera, ma prima di questi incidenti, il ministro degli Esteri Stewart si è dichiarato « inorridito » dalle impiccagioni a Bagdad e ha espresso « affettuosa ansietà » per la sorte di coloro ancora in attesa di processo. Stewart ha manifestato tali sentimenti durante un incontro con i capi della comunità israelitica britannica, ai quali ha promesso di usare tutta la sua influenza per evitare che « gli ebrei nei paesi arabi divengano altrettanti capri espiatori ». Nel pomeriggio, il Foreign Office aveva manifestato il suo « rammarico » per la tragedia di Bagdad e per il fatto che il governo iracheno « non aveva considerato opportuno mostrare clemenza ». m. ci. «-

Persone citate: Immanuel Jakobovits

Luoghi citati: Bagdad, Londra