Manipolare il vino con lo zucchero è vietato; ma si può importarlo
Manipolare il vino con lo zucchero è vietato; ma si può importarlo Wjv soHtttieazioni dinanzi alia Corte d'Appelli» Manipolare il vino con lo zucchero è vietato; ma si può importarlo Il paradosso sottoposto all'esame dei giudici nel processo per l'impiego di saccarosio nella fabbricazione di 670 quintali di vino - Altre udienze : rubavano per amore di due ragazze; industriale di Rivoli rivendica un cumulo di letame che è sparito Il processo per le sofisticazioni del vini che sarebbero state compiute in uno stabilimento enologico di Blstagno, si è iniziato ieri mattina alla seconda sezione della Corte d'Appello di Torino (pres. Rivero, p.g. Riccardi, rei. Bersano). Imputati 1 fratelli Giuseppe e Alessio Dragoni — titolare e cantiniere dell'» Acetificio Piemontese » — Giovanni Ghiglione, Liliano Raiteri e Marco Frino. Il tribunale di Acqui, nel maggio '67, li condannò a pene tra 1 due e i 18 mesi, condonate. Dovevano rispondere di aver impiegato zucchero in quantità non consentita nella manipolazione di 670 ' quintali di vino. Uno dei difensori, l'avv. Gabri, ha sollevato una interessante eccezione. Ha osservato che all'estero (Francia, Svizzera, Germania) l'« operazione » è consentita, cosi come è consentito portare in Italia e commerciare il vino il manipolato »; nel nostro Paese Invece è vietato aggiungere zucchero al vino. Le conseguenze di questo contrasto sono paradossali: poiché manipolare 11 vino con saccaro- sto è proibito in Italia ma non all'estero, l'importatore che lo venda In Italia commetterebbe una ricettazione, perché acquisterebbe un prodotto che per la legge italiana è considerato frutto di reato. Ma questo, ovviabente, non accade. Sull'eccezione 1 giudici non si sono pronunciati. Il processo è stato rinviato. Natalino Fioraso, 19 anni, via Montalenghe 10 e Mauro Maron, 17 anni, strada Carossio 1, sono stati processati per furto. La notte tra 11 16 e il 17 agosto scorso furono sorpresi da una pattuglia della « Mobile » nel cantiere di via Randaccio, mentre tentavano di rubare cavi elettrici. Su una « 500 », di proprietà del Fioraso, c'era un grosso rotolo di cavo per alta tensione: i due l'avevano sottratto poco prima in un cantiere di via Sospello. Al presidente dott. Cavarzeranl hanno detto: « A Spotorno, durante le ferie, abbiamo conosciuto due ragazze inglesi, volevamo andarle a trovare in Inghilterra, ma eravamo senza denari. Abbiamo deciso di procurarceli ruban- do nei cantieri n. Furono arrestati al primo tentativo. Il p. m. dott. Giordano ha chiesto 1 anno e 3 mesi per entrambi. I difensori, avv. De Marchi e Guidetti Serra, hanno sottolineato che 1 due « ladri per amore » non hanno mal avuto noie giudiziarie e lavoravano come meccanici. II Tribunale ha condannato 11 Fioraso a 6 mesi, con la condizionale e la non menzione, ed ha concesso al Maron 11 perdono giudiziale. La lotta tra le opposte fazioni dell'Unione Sportiva di Rivoli si è trasformata In vertenza giudiziaria. Ieri l'Industriale Silvano Grubessich, ex-presidente del sodalizio, ha Inoltrato querela presso la pretura di Torino contro Bartolomeo Racca, dipendente comunale di Rivoli e residente in Strada Antica di Moncalieri 65, per appropriazione Indebita di trenta tonnellate di concime equino, pari al valore di oltre 120 mila lire. Lo avevano prodotto 1 180 cavalli che nello scorso luglio avevano partecipato al « Primo Concorso Ippico Nazionale Città di Rivoli », organizzato dal Grubessich. Questi aveva promesso il concime a Giovanni Cerutti, via IV Novembre 4, che s'era impegnato a fornire la paglia per gli animali. Terminato il concorso, 11 concime venne ammucchiato in un prato antistante un vecchio stabilimento abbandonato di Cascine Vica. Due mesi dopo il Cerutti si recò a ritirarlo ma non ne trovò più. Era stato prelevato dal Racca e venduto ad agricoltori della zona. Il Racca ha dichiarato di averlo fatto con l'autorizzazione del delegato allo sport del Comune di Rivoli, Gian Paolo Aceto, cosi coinvolto nella vicenda. * * La Corte d'Assise di Appello (pres. Forchino, p.g. Rosso, cane. Palozzl) ha confermato ieri la sentenza contro tre giovani accusati di rapina e furti: Arturo Testa dovrà scontare 9 anni, 10 mesi; Giovanni Pozzi 9 anni, 1 mese; Luigi Bosso 7 anni e 10 mesi. Bruna Lazzarlno, amica del Pozzi, responsabile di calunnia ha ottenuto una riduzione della pena: 16 mesi Invece di 2 anni. L'episodio più clamoroso accadde a Moncalieri la notte del 25 agosto 1965. Il commerciante Luigi Raviola svegliato da rumori sospetti nel vicino negozio di alimentari, usci in cortile con la doppietta e vide tre giovani che caricavano refurtiva su una « 1100 ». Il Raviola Intimò l'alto là, poi fece partire un colpo che raggiunse uno del ladri. Lo stesso commerciante, spaventato, cercò di soccorrere il ferito, ma l'altro lo scaraver»ò a terra e fuggi con 1 complici. Si trattava del Testa. Scoperto confessò la rapina ma scagionò il Pozzi e il Bosso. Fu la Lazzarlno che, involontariamente, li accusò. Disse Infatti alla polizia che, quella notte, verso le 4, 1 due le avevano portato in casa 11 Testa ferito. Durante gli interrogatori la donna accusò ingiustamente anche un altro giovane e per questo fu imputata di calunnia. 1
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