Spara una fucilata alla moglie Temeva che volesse avvelenarlo
Spara una fucilata alla moglie Temeva che volesse avvelenarlo A La Loggia, nella villetta che si sta costruendo Spara una fucilata alla moglie Temeva che volesse avvelenarlo E' un muratore; soffriva di mania di persecuzione - Già venerdì l'aveva minacciata con il fucile, ma un amico era riuscito a disarmarlo - La donna è in fin di vita - Lo sparatore arrestato Una donna è ricoverata in gravi condizioni alle Molinette: al termine di un ennesimo litigio il marito le ha sparato un colpo di doppietta, la rosa di pallini l'ha colpita in pieno viso, tutta la parte sinistra della faccia è rimasta spappolata. Se soprawiverà, porterà per sempre le orribili cicatrici. E' accaduto ieri mattina, tra le 9 e le 11, in una casetta in costruzione nella frazione Belvedere di La Loggia dove, da parecchi mesi, abitano il carpentiere Italo Conte, 47 anni, e la moglie Dina Zambonin, 49 anni. Una coppia mal assortita. Si sono sposati 25 anni fa, hanno due figli, un maschio e una femmina, che da tempo non abitano più con loro. I litigi risalgono al giorno stesso delle nozze, come ha dichiarato lo sparatore al maresciallo Simonellt, dei carabinieri di Moncalieri, durante l'interrogatorio. Da qualche anno il Conte si era anche convinto che la moglie e i due figli, che si recavano di tanto in tanto a visitare la madre, volessero avvelenarlo. Fino all'estate scorsa marito e moglie erano vissuti a Moncalieri, in strada Carpice 26, poi l'uomo aveva comperato un appezzamento di terreno nei pressi di La Loggia e aveva iniziato la costruzione della nuova casa. Lavorando nei giorni festivi e ogni volta che aveva qualche ora libera, un mattone dopo l'altro, in breve è riuscito a completare le strutture della villetta e a costruire i muri divisori delle camere. In questo squallido ambiente, con le pareti ancora senza intonaco, si era trasferito con la moglie. Sembra che la donna fosse poco propensa a seguirlo: la casa era ancor umida, in parecchie stanze mancava il pavimento. Ma il Conte non aveva voluto sentire ragioni: in una camera a pianterreno aveva sistemato 1 pochi mobili: un letto in ferro, una macchina per cucire, un tavolo, una credenza. In un locale attiguo aveva preparato le gabbie per i conigli e le stie per i polli. Costretti a vivere tutto il giorno in quell'unica stanza, i dissapori fra 1 coniugi sono aumentati. Nell'uomo, logorato dalla fatica e sull'orlo dell'esaurimento, si era acuita la mania di persecuzione. Un amico, Giovanni Bramante, che abita in una casa attigua alla loro, è stato testimone di violenti litigi: più volte ha visto 11 carpentiere gettare il cibo che gli aveva preparato la moglie perché temeva che fosse avvelenalo. La scorsa settimana, venerdì, il Bramante aveva sorpreso il Conte mentre minacciava la moglie colla doppietta. Racconta: « La donna era terrorizzata, lui sembrava impazzito. Ho cercato di calmarlo e sono riuscito a fargli posare il fucile ». Lunedi sera, poche ore prima della tragedia, è tornato a casa dell'amico e lo ha di nuovo sorpreso con il fucile in mano. Racconta: « MI ha detto che voleva pulirlo, ma sua moglie era spaventata e piangeva ». Nessuno sa cosa sia accaduto ieri mattina: il racconto fatto dal Conte ai carabinieri è pieno di lacune. Fra i coniugi è scoppiata una nuova, violenta discussione. Al colmo dell'ira il marito ha Imbracciato la doppietta, l'ha caricata ed ha premuto il grilletto. Colpita al viso, la moglie è stramazzata sul ietto: macchie di sangue sono schizzate dappertutto, sui cuscini, sul muro, sul pavimento. Stralunato, il Conte si è aggirato per un po' nella stanza mentre la donna gemeva sempre più debolmente. Verso mezzogiorno si è presentato ai carabinieri di Moncalieri: « Andate a casa mia, forse ho ucciso mìa moglie ». Il comandante della tenenza, maresciallo Petaccl, è corso sul posto: la donna è stata portata all'ospedale Santa Croce di Moncalieri, poi trasferita alle Molinette, dove è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. Lo sparatore, dopo aver rilasciato la deposizione, si è chiuso in assoluto mutismo. Indifferente a tutto, è rimasto per ore seduto su una sedia, la testa stretta fra le mani. A sera è stato trasferito alle Nuove. Dina Conte, di 49 anni - Il marito, Italo, 47 anni, che le ha sparato con la doppietta: « Voleva avvelenarmi »
Persone citate: Dina Conte, Dina Zambonin, Giovanni Bramante, Italo Conte
Luoghi citati: La Loggia, Moncalieri
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