Si è dimesso sommerso dalle critiche il Presidente del parlamento tedesco di Tito Sansa

Si è dimesso sommerso dalle critiche il Presidente del parlamento tedesco 81 FECE PAGARE I DANNI COME "VITTIMA DEL NAZISMO,, Si è dimesso sommerso dalle critiche il Presidente del parlamento tedesco La decisione dopo un colloquio col cancelliere Kiesinger - Abbandonato dal suo slesso parlilo, Gerstenmaier ha annuncialo che lascerà l'incarico il 31 gennaio (Dal nostro corrispondente) Bonn, 23 gennaio. Il presidente del Parlamento di Bonn, il teologo Eugen Gerstenmaier, si dimetterà il 31 gennaio dalla carica che ricopre da quasi 15 anni. I tedeschi non gli hanno perdonato di essersi fatto pagare dallo Stato 43 milioni di lire la sua avversione al nazismo (che peraltro viene messa in dubbio), mentre le famiglie di milioni di soldati inorai al fronte e quelle di persone sterminate dai nazisti hanno avuto riparazioni di molto inferiori. Schiacciato da un'ondata di critiche spietate che non ha precedenti, il « numero due » dello Stato tedesco ha dovuto arrendersi dopo avere resistito per dodici giorni. Non gli hanno dato tregua neppure un giorno. Ha ceduto oggi quando il cancelliere Kiesinger, capo del partito democristiano, lo ha preso da parte facendogli sapere che il partito aveva deciso di abbandonarlo. La situazione era diventata insostenibile. Ancora ieri sera la televisione aveva detto a milioni di tedeschi che (f il signor Gerstenmaier avrebbe fatto bene a risparmiare a se stesso e a noi questa penosa vicenda, ritirandosi a tempo »; stamane i giornali parlavano di «scandalo a Bonn», di «pan¬ tano senza fondo », di « connessione tra le riparazioni a Gerstenmaier e l'aumento delle diarie ai deputati » e di «situazione irrimediabilmente compromessa » e chiedevano la testa dell'uomo messo alla gogna. La « Frankfurter Rundschau », vicina ai socialdemocratici, ha scritto: « Il signor Gerstenmaier dovrebbe vergognarsi, pensando ai combattenti della Resistenza che hanno perso la vita, mentre lui non ha fatto né la guerra, né è stato in campo di concentramento, né è andato in esilio. Come può un popolo credere alla democrazia, se un individtio del genere ricopre una cari¬ ca così alta? Il signor Gerstenmaier non è più il nostro presidente. Il signor Gerstenmaier deve andarsese, se ne vada ». Alle proteste dei giornali e della televisione si sono aggiunte quelle dei privati. Migliaia di telegrammi sono giunti a Bonn, diversi iscritti alla democrazia cristiana e due dirigenti locali hanno annunciato che avevano stracciato la tessera del partito e che si dimettevano. Il partito ha capito allora che a otto mesi dalle elezioni politiche non era possibile sostenere ulteriormente Gersteinmaier e che era necessario liberarsi di lui. Tito Sansa

Persone citate: Eugen Gerstenmaier, Kiesinger

Luoghi citati: Bonn