Saigon proporrà un piano d'armistizio di Sandro Volta

Saigon proporrà un piano d'armistizio Domani i negoziati a Parigi Saigon proporrà un piano d'armistizio Ma secondo indiscrezioni sarebbe inaccettabile per Hanoi - La posizione americana più vicina a quella nordvietnamita (Dal nostro corrispondente) Parigi, 23 gennaio. Una riunione di lavoro fra la delegazione americana e quella sudvietnamita è avvenuta oggi all'ambasciata degli Stati Uniti. Più tardi, negli ambienti della delegazione di Saigon si lasciava intendere, in via confidenziale, che il vice-presidente, gen. Nguyen Cao Ky, arrivando domani a Parigi, porterà un piano di cessazione del fuoco, per farlo iscrivere all'ordine del giorno della conferenza plenaria che si aprirà sabato nel Palazzo delle conferenze internazionali. Sembra che il piano sia stato discusso a Saigon con l'ambasciatore degli Stati Uniti; però, nei termini in cui se ne parla negli ambienti della delegazione sudvietnamita, appare del tutto inverosìmile che venga accettato da Hanoi e dal Fronte nazionale di liberazione. E' subordinato, infatti, alla condizione che « siano state date tutte le garanzie per l'eliminazione totale dell'aggressione dei comunisti nordvietnamiti ». In altre parole, la cessazione delle ostilità dovrebbe avvenire soltanto dopo che Hanoi avrà ritirato tutte le sue forze dal Sud Vietnam, senza che gli americani abbiano fatto altrettanto. Saigon, insomma, continua ad avanzare proposte come se si trattasse di presentarle ad un nemico vinto. Ben altro è il punto di vista degli Stati Uniti. Anche nella delegazione americana si considera l'opportunità di dare la precedenza ad un ac cordo sulla cessazione delle ostilità, prima di decidere la soluzione politica; però in quella delegazione si fa osservare che la cessazione del fuoco, costituendo normalmente la conclusione delle trattative, potrà venire affrontata in qualunque fase delle conversazioni. Si potrebbero anche discutere, secondo gli americani, tregue localizzate, concluse, per esempio, per la zona demilitarizzata oppure per determinate province, affinché la de-escalation progredisca per fasi successive fino ad estendersi a macchia d'olio. Più elastica di quella attribuita a Cao Ky, la tattica americana non sembra incontrare l'opposizione della parte avversa, cosicché sarà probabilmente la linea che sarà adottata nelle trattative di Parigi. Gli americani, d'altronde, sono decisi a cercare tutti i mezzi, anche i meno convenzionali, per arrivare ad accordi concreti sui problemi più controversi. Essi affermano che ciò sarà probabilmente più facile nella discrezione degli incontri segreti, piuttosto che nelle sedute plenarie intorno al tavolo roton- Sandro Volta

Persone citate: Nguyen Cao Ky