La giovane sposa rimase folgorata come il calciatore morto a Novara

La giovane sposa rimase folgorata come il calciatore morto a Novara La sciagura nell'istituto di bellezza in via XX Settembre La giovane sposa rimase folgorata come il calciatore morto a Novara L'apparecchio per i massaggi elettrici consiste in tubi di gomma e coppe di vetro isolate - La scarica sarebbe giunta in modo inspiegabile e per circostanze eccezionali - L'opinione dei medici sulle cure dimagranti 9 Prosegue l'inchiesta nell'Istituto massoterapico di via XX Settembre per la morte di Renza Stango, la ventottenne che sarebbe stata folgorata durante un massaggio elettrico al seno. Il sostituto procuratore della Repubblica dott. Mitola ritiene Indispensabile una perizia tecnica alle apparecchiature usate dall'estetista Salvatore Taccia per accertare se vi è qualche congegno difettoso. La perizia sarà estesa a tutto rimpianto e non soltanto allo strumento per la vacuumterapia. Si fa l'ipotesi di un ritorno di corrente. La disgrazia sarebbe avvenuta per una coincidenza di elementi eccezionali. L'apparecchio per i massaggi consiste in tubi di gomma e coppe di vetro isolate; è azionato da un motore elettrico. Si presume che la scarica mortale sia giunta attraverso i fili dell'impianto, come capitò nel luglio del '67 a Novara, per la tragica fine del calciatore Italo Alaimo. Questi fu folgorato durante un elettrocardiogramma: l'elettricità giunse attraverso i tubi del riscaldamento a cui era collegato il filo della « messa a terra ». L'attività del titolare della Casa di bellezza è stata segnalata dalla polizia al medico provinciale. L'arte della cosmesi può essere esercitata solo in determinati settori e con precise limitazioni; l'autorità medica dovrà stabilire se in via XX Settembre sono state rispettate tutte le prescrizioni. Salvatore Taccia si è ri¬ volto a un legale. Sostiene che l'apparecchio per il rassodamento del seno è isolato e quindi non c'è stata folgorazione. Dice: « La signora si trovava in precarie condizioni fisiche. Non solo non lo ha detto, ma mi ha assicurato di essere stata preventivamente visitata da un medico. Sospettano che abbia esercitato arbitrariamente la professione medica? — aggiunge. — E' un problema che nemmeno mi pongo. Ho sempre fatto l'estetista-massaggiatore ». Oggi pomeriggio si svolgeranno i funerali della Stango. La sua drammatica morte, la sua ossessione di ingrassare, hanno riproposto il problema delle cure dimagranti. Sono nocive? E' preferibile ricorrere alla dieta, ai farmaci o alle terapie manuali? Si può perdere, com'è accaduto alla giovane donna, venti chili senza grave danno all'organismo? Il prof. Enrico Concina, direttore del Consorzio provinciale antitubercolare dice: « Sono cure che vanno eseguite con estrema attenzione. La perdita di peso non deve essere eccessiva, occorre una certa progressione. Ci sono obesi che si sottopongono a completo digiuno, si conoscono attori che usano sistemi drastici. Ignorano che quando l'alimentazione è al disotto del normale e vengono distrutte le riserve, si manifestano fenomeni particolarmente preoccupanti ». I metodi per dimagrire sono diversi. Il più usato è quello legato allo stretto rapporto tra calorie e aumento di peso. Quindi si ricorre al digiuno. CI sono cure con medicine che hanno la funzione di diminuire gli stimoli dell'appetito. Talvolta si registrano disturbi secondari perché 1 farmaci aumentano lo stato di eccitazione psichica. Altre terapie sono a base di ormoni tiroidei o di tipo fisico con massaggi e bagni od elettriche a mezzo di vibratori. II prof. Oreste Pinotti, direttore dell'Istituto di fisiologia umana all'Università afferma: « Entro certi limiti la cura dimagrante non è dannosa. Il male del 20' secolo è l'iperalimentazione. Portare il peso di un uomo ad armonizzare con la statura e la costituzione fisica è un fatto normale. St può anche ridurre fortemente la dieta, purché non si eliminino in modo sconsiderato le componenti essenziali. In questo caso i danni sono inevitabili. La perdita dt venti chili può anche essere tollerata. E' un pregiudizio molto diffuso quello che pone il cibo in primo piano per la salute dell'uomo. Ripeto però che ci vuole prudenza. Non si può scegliere una terapia a caso, l'organismo non può essere privato di proteine nobili sema correre gravi rischi ». — E' morta al Mauriziano Francesca Ramello, 71 anni, corso De Gasperi 18. Mentre attraversava la strada di fronte alla sua abitazione era stata urtata da un ciclomotore. L'investitore aveva detto ai soccorritori di chiamarsi Romano Rossetti e di abitare in corso Rosselli 23, ma qui nessuno lo conosce.

Persone citate: Enrico Concina, Francesca Ramello, Italo Alaimo, Mitola, Oreste Pinotti, Renza, Romano Rossetti, Salvatore Taccia

Luoghi citati: Novara