Oltre 100 equipaggi eliminati dal Rallye

Oltre 100 equipaggi eliminati dal Rallye Sempre più dura la corsa di Montecarlo Oltre 100 equipaggi eliminati dal Rallye Su 156 partite, sono rimaste in gara 54 vetture - Le Porsche in testa, malgrado l'eliminazione del campione europeo Toivonen - Poche le macchine italiane ancora in gara - Le Lancia al comando nel "Mediterraneo" (Dal nostro inviato speciale) Montecarlo, 22 gennaio. Dopo una corsa di quasi 1500 chilometri sino a Vals Les Bains e Chambéry, nove prove di velocità e 22 ore di guida senza soste, soltanto 54 dei 156 equipaggi che avevano lasciato il Principato, sono ritornati oggi a Montecarlo. Questa seconda fase del rallye si è rivelata durissima, più per l'agonismo che per le condizioni del tragitto. La selezione è stata spietata, forse come non mai, decine di vetture sono uscite di strada, hanno urtato nella roccia fiancheggiante le strette strade del Rallye, si sono fermate colpite da guasti ai motori o ad altri organi. E' stata un po' una ecatombe che ha colpito sia le squadre ufficiali che i concorrenti « privati ». La classifica provvisoria, mentre resta da disputare domani sera il circuito della montagna di 670 chilometri, con sette prove speciali, dice Porsche. La casa tedesca ha perso il campione europeo Toivonen, finito fuori strada nella notte, ma due suoi equipaggi sono ai primi due posti. In testa, la rivelazione del rallye di Montecarlo, il giovane e biondo asso svedese Biorn Waldegaard, in coppia con il connazionale Lars Helmer, alle sue spalle i vincitori della scorsa edizione, gli inglesi Vie Elford e David Stone. Con le loro « 911 S » coupé (due litri di cilindrata, 180 cavalli di potenza, un valore, tra la macchina in sé e le attrezzature, di circa dieci milioni), Waldegaard ed Elford hanno avuto ragione di ogni avversario, in particolare delle Ford Escort 1600 di Piot-Todt, e di Mikkola-Porter. Sparito di scena quasi subito ieri Ove Andersson, il terzo membro della «équipe» Ford, Piot e Mikkola si sono impegnati allo spasimo, ma non sono riusciti che ad occupare il quinto ed il decimo posto. Almeno per ora. Piot, che nel 1968 correva con l'Alpine Renault, ha fatto quello che ha potuto, Mikkola è uscito di strada nella quinta prova. Lo svedese è riuscito a riprendere la gara ma con ima decina di minuti di ritardo. Ne hanno approfittato i francesi Vinatier e Jacob, insinuatisi alle spalle di Elford, con la loro leggerissima Alpine. La vettura è poco potente (120 cavalli), ma pesa pochissimo (poco più di 600 chili). Quarto è Larousse, il quale, però, all'arrivo non era molto soddisfatto. « Il motore della mia Porsche — ha detto — non tira più come prima ». Vinatier e Jacob rappresentano ora la grande incognita del rallye, e la migliore speranza dell'Alpine, che ha perso il francese Andruet e Lusenius. A Vinatier è stata cancellata, con una decisione che lascia perplessi, la penalità inflittagli nella marcia di avvicinamento a Montecarlo, per una infrazione al codice stradale francese. «Non è stata un'infrazione grave », hanno sostenuto i commissari sportivi dopo aver letto il rapporto della gendarmeria. Nel gruppo delle prime dieci vetture figurano soltanto due « trazioni anteriori », la Saab Sonnet, di LampinenHertz, e la Fulvia 1300 di Pat Moss ed Elisabeth Nystrom. Le due donne hanno lottato alla disperata, dopo l'eliminazione di Aaltonen-Liddon e di Fall-Davenport. Sono ottave in classifica, una posizione di tutto rispetto visto il consesso di assi in cui si trovano. Per di più, hanno perduto qualche minuto per la rottura del cavo dell'acceleratore. In ogni caso, contro i più forti equipaggi maschili del mondo, e auto più potenti o leggere, non avrebbero potuto fare di più. Ancora meglio della Moss sarebbe andato Alcide Paganelli, su una Fulvia della scuderia milanese del Jolly Club. Dopo una serie di prestazioni eccezionali, Paganelli ha saltato un controllo a timbro, ed è stato squalificato. Fra gli italiani sono ancora in corsa Balestrieri e Audetto (che gli organizzatori del rallye avevano dato nella notte per ritirati), Pianta e Paleari (Autobianchi Primula coupé S. finiti fuori strada per una disattenzione di Pianta, e tirati fuori da un cumulo di neve grazie all'intervento di decine di spettatori), i veneti Ceccato ed Eisendle (Fiat 124 S), i liguri Damonte e Guatelli (Fulvia), Rubberi e Cravani (Fiat 124). Nel rallye del Mediterraneo, il rallye che si svolge parallelamente a quello di Montecarlo, sono rimasti in gara quattro equipaggi su tredici. E' in testa la Fulvia 1600 degli svedesi Kallstrom - Haggbom, seguita dalla Alpine Renault 1400 ce dei francesi Nicolas-Roure. In- terza posizione è la seconda Fulvia 1600, quella degli italiani Sandro Munari e Sergio Barbasio, che nella prima prova di velocità ieri erano stati attardati da una foratura. Sulle due vetture italiane pende tuttavia una spada di Damocle: Kallstrom è arrivato a Montecarlo con il tubo dello scarico staccato, il che porterebbe ad una forte penalizzazione (pari a 4'10"); Munari e Barbasio avrebbero saltato un controllo a timbro per l'assenza del commissario incaricato. Un gendarme sarebbe pronto a testimoniare a favore dei due italiani. La giuria del rallye deciderà domani mattina: eliminazione dalla gara o continuazione? Se il verdetto fosse negativo, per i due piloti e per la Lancia sarebbe davvero la beffa finale, tanto più che sulla base dei tempi Kallstrom, se si facesse una classifica generale, sarebbe addirittura secondo dopo Waldegaard. Michele Fenu Classifica del rallye di Montecarlo: 1) Waldegaard-Helmer, Porsche 911 S, p. 12.564 punti di penalità; 2) ElfordStone, Porsche 911 S, punti 12.740; 3) Vinatier-Jacob, Alpine Renault 1300, p. 12.888; 4) Larrousse-Perramond, Porsche 911 S, p. 12.930; 5) PiotTodt, Ford Escort 1600, p. 13.382; 6) Therrier-Callewaert, Renault Gordini, p. 13.575; 7) Greder-Murac, p. 14.200; 8) Pat Moss-Elisabeth Nystrom, Fulvia 1300, p. 14.421; 9) Lampinen-Hertz, Saab Sonnet, p. 14.974; 10) MikkolaPorter, Ford Escort 1600, p. 15.334. Classifica del rallye del Mediterraneo per prototipi: 1) Kallstrom - Haggbon, Fulvia 1600, p. 12.730; 2) NicolasRoure, Renault 1440, p. 13.120; 3) Munari-Barbasio, Fulvia 1600, p. 13.589; 4) SandbergEskholdt, Saab, p. 14.342. Un'auto del Rallye sfiora la neve ammucchiata ai bordi della strada (Telefoto) questa è la folle epoca del non è un giradischi non è una radio non è un registratore è una novità assoluta è per milioni di giovani, il modo più nuovo e più semplice per ascoltare la loro musica 2 pista dimensioni cm. 25,5x10x6,5 peso 900 gr. •- funziona a pile o con alimentatore a rete Z^'....'y ■-^-■' con musicassette Philips-Fontana Mercury-Polydor- Duetsche Grammophon é un prodotto Q&tàMr per f suu&Mt che credono nel futuro d'Europa

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