Polemiche sull'autostrada Rivoli - traforo del Fréjus

Polemiche sull'autostrada Rivoli - traforo del Fréjus DOPO LA DECISIONE DELL'ANAS Polemiche sull'autostrada Rivoli - traforo del Fréjus I centri della Valle di Susa lamentano che il progetto sia stato approvato senza consultare i Comuni interessati (Nostro servizio particolare) Susa, 13 gennaio. Polemiche in Valle Susa dopo l'annuncio che l'Anas ha approvato il progetto della Sitav per un'autostrada da Rivoli al traforo del Fréjus. Ci si rammarica che una decisione così importante sia stata presa senza consultare i comuni interessati e i consigli di Valle, cui compete la responsabilità delle scelte nel quadro dell'assetto territoriale e dello sviluppo economico della zona. Il comune di Sant'Ambrogio ha indetto un convegno per illustrare a tecnici, parlamentari e sindacalisti le preoccupazioni di tutti gli amministratori. Dice il sindaco Vincenzo Blandino: « Non siamo contrari all'autostrada che risolverà una difficile situazione viaria, ma sosteniamo il diritto di far presente in sede di progetto i problemi creati dalla nuova via di comunicazione e studiare il suo inserimento nel quadro dello sviluppo organico della valle ». Per esempio la scelta dei caselli dovrà tener conto delle industrie e dell'insediamento urbano. Il sindaco cita il caso di Sant'Ambrogio: l'unico tratto di terreno coltivabile, largo circa un chilometro, è già attraversato da due statali, dalla ferrovia, dalla Dora. Ci sono poi strade secondarie. Passando in questa zona l'autostrada comprometterebbe un'economia agricola in fase di espansione e taglierebbe il paese in due. Per il sindaco di Susa Arsenio Favro l'autostrada creerà gravi problemi economici che non possono essere trascurati: la cittadina — 8 mila abitanti — vive prevalentemente sul turismo. Nel 1968 dai due valichi alpini di Monginevro e Moncenisio sono transitate 540 mila auto straniere, in maggioranza francesi. Tappa d'obbligo Susa, con i suoi alberghi, ristoranti, negozi. Ora la nuova via di comunicazione dirotterà questo traffico su Torino: «L'economia turistica di Susa subirà un tracollo ». Nel convegno di Sant'Ambrogio verrà anche illustrata la situazione idrogeologica della valle. In uno studio dell'Assessorato alla montagna si legge: « Fra tutte le vallate alpine che si innestano nella pianura torinese, quella di Susa, dalle origini ad Avigliana, presenta in modo più marcato e allarmante i segni di un dissesto idrogeologico in fase avanzata ». I torrenti strappano ogni anno dalle montagne migliaia di metri cubi di terra e pietre. Dal 1863 ad oggi vi sono state centinaia di alluvioni, venti disastrose. E' urgente un programma di rimboschimento, arginare i torrenti, costruire argini. Si discute da anni, ma nulla è stato fatto: « Nel momento in cui si decide la costruzione di un'opera come l'autostrada che comporta una spesa di decine di miliardi dei quali buona parte messi a disposizione da enti di diritto pubblico, non si può non rilevare che la sistemazione del suolo e dei territori assume una assoluta e indiscutibile priorità, sia per la salvaguardia della vita degli abitanti e delle strutture esistenti, sia per garantire l'integrità della nuova arteria che si intende realizzare ». p. s. 4 Il

Persone citate: Arsenio Favro, Vincenzo Blandino

Luoghi citati: Avigliana, Moncenisio, Rivoli, Susa, Torino