Azzurri e messicani cambiano formazione

Azzurri e messicani cambiano formazione Molta attesa per la gara di domani Azzurri e messicani cambiano formazione Italia: Bnrgnich « stopper », Anquilletti terzino destro, Malatrasi al posto di Castano - Messico: Mota, Pena e Fragoso sostituiranno il portiere Calderon, Galindo e Cisneros - Il « caso Rivera » (Dal nostro inviato speciale) \ pCittà del Messico. 3 genn. Gli azzurri si stanno riprendendo dai leggeri infortuni subiti nella gara con il Messico. Oggi Valcareggi ha potuto portare i suoi giocatori al club asturiano per il programmato allenamento. Tutti meno Castano, che, bloccato da uno stiramento muscolare, dovrà certamente rimanere a riposo anche domenica nella seconda partita con i messicani. C'è qualche preoccupazione per la cosiddetta « crisi di acclimatamento », fenomeno atteso fra il settimo e l'ottavo giorno dopo l'arrivo, cioè esattamente per domani o dopodomani. Valcareggi, comunque, spera che la « crisi » non ostacoli il suo lavoro, che è — lo ripetiamo — un lavoro di studio e di prove pratiche. Per la gara di domenica avremo due ghiotte novità: Burgnich sarò lo « stopper » con Anquiiletti terzino destro e Malatrasi « Ubero » al posto dell'infortunato Castano; all'attacco verrà presentato un trio di punta composto da Prati a destra, Anastasi al centro e Riva all'ala sinistra. Il completamento della squadra verrà studiato in base a particolari concetti tattici. C'è chi sostiene che Rivera non può giocare a fianco di Prati, il quale, essendo attaccante puro, non lo aiuta nel lavoro di interdizione. L'osservazione è strana, perché nel Milan Rivera e Prati stanno proprio uno vicino all'altro. Basterebbe avere a disposizione Lodetti. Il gioco di Lodetti può essere svolto da De Sisti. E' certo comunque che i responsabili azzurri conservano qualche perplessità sull'utilizzazione di Rivera. Ma i motivi non sono né tattici né sanitari (Gianni sta benissimo): riguardano piuttosto un impegno che il dott. Fini avrebbe preso con i sanitari del Milan di utilizzare Rivera in una sola delle due partite messicane. E' una indiscrezione che abbia.no raccolto da buona fonte, anche se è difficile trovare conferma. A quanto pare si arriverà al compromesso: Rivera giocherebbe mezz'ora soltanto, poi subentrerebbe Merlo. Della formazione, comunque, si parlerà domani pomeriggio. Tra i giocatori messicani regna una diffusa fiducia di poter vincere. Si parla ancora del 3 a 2 di mercoledì considerandolo un risultato bugiardo, e si dice che la squa dra « granata » saprà reagire sulla base del gioco e della tattica. Nell'elegante hotel che ospita i messicani abbiasi incontrato Raul Cardenas uno dei tre responsabili della nazionale. « La nazionale italiana — ha detto — è forte, e noi dovremo prendere delle contromisure. Riva, che è un giocatore di capacità eccezionali, non ci sorprenderà più ». E' ima dichiarazione molto impegnativa. Vedremo alla prova dei fatti se Carde nas saprà trovare il modo « legale » di bloccare l'ala sinistra azzurra. Anche la rappresentativa del Messico sarà rinnovata in più punti. Le critiche che hanno colpito Calderon dopo il primo match hanno raggiunto lo scopo: Calderon sarà sostituito dal portiere di riserva Mota, rientrerà anche il difensore centrale Pena, al posto di Galindo, mentre Fragoso subentrerà a Cisneros A queste notizie certe si aggiungono altre voci che è inu tile raccogliere ora. Trelles Cardenas e Della Torre hanno raggiunto in questi giorni una tregua e rimarranno insieme, per il momento alme no, alla guida della nazionale. Sono d'accordo di presen tare domenica contro gli az zurri un « nuovo Messico » La vendita dei biglietti per la «partita della rivincita procede a ritmo serrato, ed il segretario della federazione ha dichiarato che si prevede il tutto esaurito. I messicani fanno un tifo pazzo per la loro rappresentativa. Usciti da poco dalla bellissima av ventura delle Olimpiadi, pun tano ora tutta la loro passio ne ed il loro interesse ai Campionati del mondo. Pensano che la loro squadra possa fare bella figura. Il presidente della federazione (che è anche presidente dell'America, uno dei club più in vista della capitale), il signor Canedo, ha varato un ambizioso progetto, se- ivscondo cui al prossimo Cam- pionato messicano — che si inizierà a metà marzo — dovrebbe partecipare anche la squadra nazionale. Le varie società dovrebbero lasciare liberi i giocatori prescelti (in tutto 22), che entrerebbero nel lotto come diciassettesima squadra col nome di «Messico». Verrebbero abolite le retrocessioni e, data per scontata la vittoria della rappresentativa, vincerebbe il titolo di campione la seconda classificata. I consiglieri federali sono in linea di massima contrari all'idea, ma Canedo intende portare il progetto al prossimo consiglio. La squadra si presenterebbe così ai Campionati del mondo con una preparazione collettiva di un anno e mezzo. Questo sta a dimostrare la meticolosa cura con cui i responsabili messicani preparano la prossima « Coppa Rimet ». Le sedi delle gare sono già scelte: il primo gruppo giocherà a Città del Messico con uno stadio capace di 105 mila spettatori, il secondo a Guadalaj ara con uno stadio per 70 mila spettatori. Il terzo gruppo avrà due campi a Puebla e a Toluca (50 e 30 mila appassionati). Ultima sede Leon, con un campo in ricostruzione per 35 mila spettatori. L'Italia dovrebbe giocare proprio a Leon che dista 350 chilometri dalla capitale ed è a circa 1800 metri sul mare. Così si dice a Città del Messico, anche se mancano ancora quasi 18 mesi all'inizio dei Campionati del mondo di calcio. Giulio Accatino Ignacio Trelles, trainer della squadra messicana