« Vietnam» di Weiss un dramma-comizio
« Vietnam» di Weiss un dramma-comizio « Vietnam» di Weiss un dramma-comizio Faticosa e deprimente, almeno alla lettura, la più recente opera teatrale di Peter Weiss. S'intitola, brevemente. Discorso sul Viet Nam, ma è soltanto per convenzione, come avvenne con il Marat-Sade. Il titolo esatto è di quarantuno parole che, se non altro, espongono senza equivoci la tesi del testo: «r Discorso sulla preistoria e lo svolgimento dell'interminabile guerra dì liberazione nel Viet Nam quale esempio della necessità della lotta armata degli oppressi contro i loro oppressori come sui tentativi degli Stati Uniti d'America di annullare i fondamenti della rivoluzione ». Altrettanto pedantesco, e naturalmente assai più lungo, lo svolgimento: oltre duecento pagine per illustrare- duemilacinquecento. anni di, storia vietnamita dalle invasioni cinesi alla guerra tuttora in còrso. Piscator e il suo « teatro politico » appaiono sorpassati, Brecht fa ormai la figura di un autore di altri tempi: ricorre ancora alle parabole e ai personaggi. Weiss preferisce invece i documenti, di cui riporta le fonti in una minuziosa bibliografia, e contrassegna con semplici cifre quindici attori che si scambiano continuamente le parti indos- sando ora gli abiti neri degli oppressi, ora quelli bianchi degli oppressori. Non tanto un dramma, quanto un comizio. Lo stesso autore ammette che sarebbe meglio recitare il Discorso su una piazza, o nelle fabbriche e nelle scuole, che su un palcoscenico. A che giova? Non al teatro, naturalmente: se si può ragionevolmente sperare che La cantata del fantoccio lusitano possa accendersi all'estro e alla fantasia di Strehler, non si vede come il Discorso sul Viet Nam, che di quella è il prolungamento e l'esasperazione, possa essere rappresentato in modo meno tetro, salvo trasformarlo (ancora Strehler?) in un'altra cosa, di quanto è avvenuto nel marzo scorso alla prima, mondiale di Francofobe. Alberto Blandi PETER WEISS: Discorso sul Viet Nam - Trad. Ippolito Pizzetti - Einaudi, 1968 - pagine 262 - Lire 3000.
Persone citate: Alberto Blandi, Brecht, Ippolito Pizzetti, Peter Weiss, Piscator, Strehler, Weiss
Luoghi citati: Stati Uniti D'america, Vietnam
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