Il «giallo» di Acapulco: la suocera omicida chiede che siano ascoltati nuovi testi di Guido Guidi

Il «giallo» di Acapulco: la suocera omicida chiede che siano ascoltati nuovi testi Imprevisti sviluppi nelle indagini sulla morte del conte Acquarone Il «giallo» di Acapulco: la suocera omicida chiede che siano ascoltati nuovi testi La sentenza era attesa per il 9 gennaio - Ma l'imputata, Sofia Celorio Bassi, in carcere da un anno, ha bloccato con la sua richiesta l'iter giudiziario - La donna vuole anche essere sottoposta a perizia psichiatrica - Ha sempre sostenuto che i cinque colpi che uccisero il genero partirono a raffica dalla rivoltella - «E' stata una disgrazia» (Nostro servizio particolare) Roma, 1 gennaio. Un anno, ormai, è trascorso dal pomeriggio in cui ad Acapulco il conte Cesare Acquarone è stato ucciso- con cinque colpi di pistola. Ma, dopo un anno, non sembra che la verità abbia fatto molta strada fra gli intrighi, i ricatti e le zone d'ombra. Dopo un anno rimane il sospetto che Sofia Celorio Bassi — la quale, in carcere, continua a sostenere che la morte del genero va attribuita soltanto ad una disgrazia — cerchi di coprire un terribile segreto. Tra qualche giorno, il giudice Rafael Nievo Martinez (ha avuto tre predecessori nell'esame di questa vicenda: uno è latitante perché si è lasciato corrompere per aiutare Sofia Celorio Bassi, gli altri due si sono dimessi per «motivi di salute») avrebbe dovuto pronunciare la sentenza sulla base degli elementi che gli sono stati forniti per iscritto dall'accusa e dalla difesa. La procedura messicana, infatti, prevede che le indagini siano contenute nell'arco di dodici mesi e l'inchiesta è cominciata ufficiai mente la mattina del 9 gennaio 1968 quando Sofia Ce Iorio Bassi venne incrimina ta per omicidio volontario semplice. Ma la suocera di Cesare Acquarone, accusata dell'assassinio, ha inaspettatamen te rinunciato a quello che, in fondo, era un suo diritto. E l'iniziativa, assunta all'ultimo momento, è apparsa clamoro sa come clamorosa è stata la sua decisione di licenziare in blocco i quattro avvocati, fra i più noti del foro messicano, che per un anno l'hanno assistita. Sofia Celorio Bassi ha rinunciato, cioè, a correre subito l'alea di una decisione del giudice ed ha chiesto che siano interrogati alcuni testimoni; vuole inoltre essere esaminata da due psichiatri. La Bassi ha preferito allontanare di tre mesi almeno il giorno della sentenza Perché lo ha fatto dal momento che ha sempre detto di essere sicura che la decisione del magistrato le avrebbe ridato la libertà? « Il motivo è uno soltanto: la sua sicurezza comincia a vacillare — dice l'avv. Ricardo.. Franco Guzman che con l'avv. on. Filippo Ungalo, ha avuto l'incarico dalla duchessa Maddalena Acquarone di non tralasciare nulla per accertare la verità e sia punito chi le ha ucciso il figlio —; sinora Sofia Celorio Bassi è passata di delusione in delusione. Era convinta che per il suo rango e la posizione di suo marito non sarebbe stata mai arrestata. Era convinta, dopo un mese, dì ottenere la libertà con la cauzione: suo marito si presentò in tribunale ad Acapulco la mattina del 17 febbraio scorso con 500 mila pesos e cioè 25 milioni di lire italiane, in una valigia ma in quellp stesso momento il procuratore generale stava firmando il man'dato di cattura coittro il giudice Artemio Arellano Cruz che avrebbe dovuto concedere la libertà alla signora e che, dopo undici mesi, è ancora latitante; era convinta che sarebbero stati accolti, o con mezzi leciti o con mezzi illeciti, i suoi ricorsi contro la incriminazione che, invece, sono stati respinti; era convinta che il tentativo, fallito con Artemio Arellano Cruz, sarebbe riuscito con gli altri magistrati: ma due giudici si sono dimessi e quello che ora deve decidere appare incorruttibile ». « Sono falliti anche i tentativi — spiega ancora l'avvocato Guzman — di prendere contatti con la duchessa madre non tanto per averla come alleata quanto per sperare sulla sua non belligeranza. Ne ha compiuto un paio direttamente Sofia Celorio Bassi per lettera: ma la duchessa Acquarone non le ha neanche risposto. Altrettanti ne lui fatti Claire, la vedova: ma tutti invano ». Qual è il significato della iniziativa di Sofia Celorio Bassi di rinunciare alla sen tenza che avrebbe dovuto es sere pronunciata fra qualche giorno? La suocera della vittima ha chiesto l'interroga torio di alcuni testimoni ed una perizia psichiatrica. Chi sono i testimoni? Uno è l'industriale di origine italiana Bruno Pagliai, marito della attrice Merle Oberon, che rappresenta una delle maggiori potenze finanziarie in Messico. Fu nella sua villa di Acapulco che i coniugi Acquarone attesero l'arrivo del nuovo anno. Qualcuno, ed anche con una certa insistenza, ha detto che la morte di Cesare Acquarone se non è da attribuirsi ad una disgrazia, come molti elementi lasciano supporre, potrebbe essere collegata ad una lite avvenuta nella villa del Pagliai perché Claire mostrava, troppo ostentatamente, di gradire la corte di un suo ex pretendente, Manuel Arango. Infine, per capire la richiesta di perizia psichiatrica è necessario tenere presente un dettaglio: il codice penale messicano prevede che « non è responsabile chi ha compiuto un reato sotto un raptus determinato da imprudenza o da incidente ». Gli psichiatri, cioè, dovrebbero spiegare che Sofia Celorio Bassi fu colta da un raptus e continuò a sparare senza accorgersene dopo che casualmente era partito il primo colpo mentre porgeva la pistola al genero. Ma qualcuno insinua che le richieste di Sofia abbiano anche un altro obiettivo: fa- re in modo che la sentenza sia pronunciata soltanto nel mese di maggio quando gli attuali giudici nello Stato del Guerrero saranno scaduti dalla carica. In Messico i giudici vengono nominati dal governatore di ogni singolo Stato della Confederazione e in quello del Guerrero alla fine di marzo sarà eletto il nuovo governatore il quale a sua volta sostituirà i giù dici. L'accusa ha già preso le sue contromisure: chiederà che si svolga il dibattimento. Nello Stato del Guerrero, il processo penale non presuppone, normalmente, un'udienza pubblica; il giudice pronuncia la sentenza limitandosi a consultare i documenti e le conclusioni scritte dei difensori e degli accusatori. Ma se una delle parti richiede il dibattimento pubblico, il giudice non può rifiutarlo. Ed allora il processo si svolge secondo i principi della cross examinailon e cioè con l'interrogatorio incrociato di tutti i testimoni. Claire, la vedova, è il personaggio più importante e più misterioso. Dopo un primo interrogatorio nessuno l'ha più veduta. E a lei gli accusatori debbono chiedere molte cose, prima di tutto cosa fece nei due giorni immediatamente successivi alla morte del marito quando lasciò. Acapulco per trasferirsi a Città del Messico. Soltanto al suo ritorno fu possibile sottoporla alla prova del « guanto di paraffina »: e sulla sua mano destra non venne trovata traccia di polvere da spaio. Il « giallo » di Acapulco, in sostanza, è ancora tutto da scrivere. Guido Guidi miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiii Sofia Bassi Celorio accusata di aver ucciso il genero conte Acquarone (Tel.)