Pressioni russe su Ankara di Ennio Caretto
Pressioni russe su Ankara Pressioni russe su Ankara Dal nostro corrispondente Mosca, lunedì mattina. L'Unione Sovietica ha ieri accusato gli Stati Uniti e « gli alleati nel blocco aggressivo della Nato » di aggravare intenzionalmente la tensione nel mondo, e soprattutto nel Medio Oriente, e di minacciare da vicino i confini meridionali russi. Sia le Izvestia (il quotidiano del governo), sìa la P.avda (organo del partito) hanno protestato contro l'ingresso di due navi americane nel Mar Nero, definendolo « violazione della Convenzione di Montreux »; e ribadendo invece, al tempo stesso, il diritto alla presenza navale militare sovietica nel Mediterraneo. Le Izvestia hanno scritto ieri che gli Stati Uniti, mandando due navi da guerra nel Mar Nero, hanno infranto le convenzioni internazionali e hanno sostenuta ch'essi « mirano a intorbidire le chiare acque dell'amicizia delle nazioni del Mar Nero », ricordando minacciosamente alla Turchia che essa « ha bisogno di questo tipo di rapporti ». « E' molto strana — ha concluso il quotidiano — la posizione di certi circoli turchi pronti a giustificare l'ingresso di navi americane nel Mar Nero e ad affermare che esso non viola la Convenzione di Montreux ». La Pravda ha di nuovo commentato la situazione creatasì nel Mediterraneo dopo la istituzione dello speciale servizio di sorveglianza della Nato. « E' chiaro — ha scritto la Pravda — che i militaristi americani desiderano aggravare ulteriormente la crisi medio-orientale. E' quel loro flettere i muscoli ai confini con l'Unione Sovietica che certamente costituisce una nuova provocazione ». Il giornale ha poi ripetuto che. al contrario, è naturale e legittimo « che l'Unione Sovietica voglia assicurarsi un'adeguata protezione dei suoi interessi fondamentali nel Mediterraneo: in quanto potenza del Mar Nero, essa è anche una potenza mediterranea ». Ennio Caretto
Luoghi citati: Ankara, Medio Oriente, Mosca, Stati Uniti, Turchia, Unione Sovietica
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